LA BELLA LEZIONE DEL LARS ROCK E LA MEGA FESTA DI BRUGNARO, CHIUSI OMBELICO DEL MONDO PER UN WEEK END
CHIUSI – Nel week end scorso Chiusi ha vissuto davvero momenti impensabili. Il Lars rock fest si è confermato un grande evento. Per la musica che propone, per il fatto che la propone gratis, per il numero impressionante di volontari impegnati e per una organizzazione pressoché perfetta. Perfetta, pulita, ordinata, tranquilla. Una grande lezione di stile e di efficienza mixati ad una buona dose di fantasia e coraggio. Una kermesse giovanile e giovanilistica – il 90 per cento dei volontari e degli spettatori è sotto i 40 – ma per nulla lasciata allo spontaneismo e all’improvvisazione o faciloneria dei giovani. Sembrava una festa de l’Unità degli anni ’70, dove i giovani di allora si improvvisavano scaricatori di porto, poi carpentieri e infine baristi, cuochi, librai e camerieri… Ma con più rigore, più organizzazione e sapienza tecnica, con meno approssimazione. Un problema di normative da rispettare certo. Ma anche di applicazione e consapevolezza. A dirla tutta, più che una vecchia festa de l’Unità dei tempi d’oro, il Lars sembrava una festa della Spd. Mai vista una festa dell’Spd, ma trattandosi di tedeschi, uno si immagina una organizzazione molto precisa… E molto green.
Tutto rigorosamente plastic free, bicchieri a rendere, acqua del sindaco gratis… Menù da ristorante gourmet più che da rave party. Non solo: il Lars si è dimostrato, ancora una volta l’unico evento chiusino in cui un paese intero rema tutto dalla stessa parte. Quella che in questi giorni, dall’8 al 10 luglio, ha corso, sudato e fatto le ore piccole al villaggio del festival è davvero una bella gioventù. Diciamolo pure: la meglio gioventù. Applausi.
Fantasia e coraggio, dicevamo. E certo, ci vuole fegato e anche fantasia a portare a Chiusi, che notoriamente non è Berlino e neanche Amburgo, una band come i Faust, epigoni di quel Krautrock tedesco che scompaginò la scena musicale, e non solo, almeno 10 anni prima della caduta del Muro… La loro esibizione sul palco dei giardini pubblici dello Scalo, rimarrà negli annali, perché assolutamente inusuale. Alzi la mano chi avrebbe, anche tra i rockettari più incalliti, mai immaginato di poter ascoltare a Chiusi (8.000 abitanti, tra Toscana e Umbria) una musica del genere, che è e può risultare ostica anche nei peggiori club berlinesi… Giannetto Marchettini, uno dei fondatori del Lars, collezionista di vinili e appassionato di tutto ciò che si muove nel panorama musicale era sicuramente uno dei pochi che li aveva già ascoltati, i Faust, e si è fatto autografare i loro vinili, ma ha anche fornito un palo di legno da cantiere, reperito nel magazzino aziendale, utilizzato dalla band tedesca insieme ad un paio di bidoni come set di percussioni e adesso lo piazzerà da qualche parte, come un totem a futura e perenne memoria di una serata indimenticabile. Qualcuno dirà che quella roba col rock ha poco a che fare e quel ritmo ossessivo, senza soluzione di continuità, somiglia più alle dissonanze della musica contemporanea alla Stockhausen che ad un brano dei Led Zeppelin, qualcuno sicuramente non ha retto l’urto, però signori… ma quando mai, senza il Lars Rock Fest Chiusi avrebbe potuto conoscere dal vivo “quella roba lì”? Ri-Applausi.
Di festival rock che ammiccano, che cercano facili consensi è pieno il mondo. Il difficile è proporre altro. Andare a cercare nelle nicchie e nelle pieghe della musica europea e d’oltre oceano e scovare perle che possono sembrare anche cazzotti nello stomaco, perché band come i Faust di cazzotti al sistema dominante ne hanno dati parecchi in 50 anni e passa di carriera… E questo senza nulla togliere alle altre band che sono salite sul palco del Lars in questa edizione 2022 come i (o le) Porridge Radio, i Nothing, i Winston che hanno riportato l’orologio un po’ indietro, pure loro, sia per le atmosfere prog-psichedeliche che per gli strumenti d’epoca (basso, tastiere e batteria) che hanno utilizzato nella loro performance, roba anni ’70 original…
I ragazzi e le ragazze del GEC, alcuni già sulla quarantina e passa, possono a buon diritto gioire del successo. Hanno fatto una gran cosa. Dopo due anni di stop non era facile.
E, diciamolo, ha fatto una cosa decisamente sopra le righe, anche il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, che sabato 9, a meno di 10 km dal palco del Lars, ha offerto ai suoi dipendenti e collaboratori e a qualche migliaio di “autoctoni” una cena luculliana a base di carne chianina e un concerto di Zucchero. Una festa privata, all’interno di una azienda privata, la megastalla San Giobbe, al confine tra Chiusi, Castiglione del Lago e Montepulciano. Il catering sembrava quello della Fiera del Levante, per dimensioni e numero di addetti; il palco di Zucchero, roba da far impallidire quello del concerto del 1° Maggio a Roma…
E in più ruota panoramica, circo per i bambini, punti ristoro lungo il percorso di un chilometro e mezzo dal posteggio alla festa, ovviamente illuminato e controllato… Una festa grandiosa, in mezzo alla campagna, tra paddock, pascoli, macchinari agricoli, rotoballe, fienili allestiti come salotti… con camerieri e sommellier a servire il vino, ottimo anche quello. Oltre 6.000 persone…
Molti anche in questo caso, sui social hanno storto il naso, hanno criticato da un lato lo sfarzo della festa, dall’altro la “sudditanza” del popolo locale che si è precipitato in massa e ha fatto carte false per ottenere un invito dal… Doge. La festa era rigorosamente a invito. Non aperta a chiunque passasse di lì…
Ovvio che un po’ di ostentazione di ricchezza da parte di Brugnaro c’è stata – non capita tutti i giorni che uno ti offra una fiorentina e un concerto di Zucchero che normalmente costa 80 euro e per trovare il biglietto devi faticare – ma non è stata pacchiana, al contrario: ricchezza ostentata, ma con stile e generosità. In una location incredibile, da festa contadina, ma non troppo. Organzzazione degna del G20… Sotto questo aspetto chapeaux…
Vero, embrava di essere piombati dentro una puntata di “Dallas”, girata in Valdichiana, ed è ovvio che Luigi Brugnaro avrà fatto tutto questo per un proprio tornaconto: fosse anche solo la fidelizzazione dei suoi dipendenti e collaboratori. Anche i super ricchi non spendono 2 milioni di euro o forse più per una festa privata solo per uno sfizio, qualcosa deve rientrare. E di sicuro rientra. E’ così che funziona.
In ogni caso, va detto, la mega festa di Brugnaro alla San Giobbe nei pressi di Montallese, ha messo in moto un bel giro di lavoro e di soldi, per lo più ricaduti nel territorio. Addetti a montare le strutture, le illuminazioni, ad allestire i piazzali, a tagliare il fieno, che hanno lavorato per un mese e mezzo e hanno mangiato e dormito in zona; e poi trasportatori, service e catering, addetti alla vigilanza, centinaia di persone assunte a contratto per la serata, tra cuochi camerieri, addetti alle pulizie, alla sicurezza…Ristoranti, alberghi, agriturismi e case vacanze tutti pieni.
Tra la festa di Brugnaro con migliaia di persone arrivate dal Veneto e dal Nord Italia e il Lars Rock a Chiusi non si trovava da dormire neanche sotto i ponti. Idem a Chianciano. Qualcuno la camera l’ha trovata a Corciano o a Cortona…
I due eventi insomma hanno portato tanta gente a Chiusi e dintorni, hanno offerto musica di qualità molto elevata (del Lars abbiamo detto e Zucchero sarà pure sempre uguale a sé stesso da 30 anni a questa parte, ma è sempre Zucchero e nel concerto alla San Giobbe non si è risparmiato… ). E hanno fatto girare un po’ di economia, che di questi tempi non è cosa da trascurare. Se Brugnaro ha voluto dare un segnale di potenza, per lanciare il suo partito Coraggio Italia (c’era il ministro Brunetta) lo sapremo più avanti. Ma per lanciare un’avventura politica nazionale uno con le sue possibilità il lancio lo fa a Montallese? Forse era meglio Venezia, per dire…
Un segnale al territorio lo ha voluto mandare però, ha voluto far sapere che lui c’è e che sta spendendo in questa zona. ha voluto far vedere anche alla classe imprenditoriale locale e alla classe politica di queste terre di mezzo come si fanno o si possono fare certe cose: una stalla modello e una mega festa… La politica e il gotha economico erano presenti al completo, da destra a sinistra. Con rarissime eccezioni. Qualcuno avrà preso nota.
Chi storce il naso tenga conto che Brugnaro ha fatto tutto a casa sua, coi soldi suoi… “Il piacere di condividere” ha detto poco prima del concerto, beh, certe cose per condividerle bisogna potersele permettere. Forse ha dato uno schiaffo alla miseria, come si suol dire, ma ha anche consentito a tante persone di lavorare e guadagnare, di alleviarla la miseria… Sta investendo molto nel territorio: oltre alla stalla San Giobbe, ha rilevato da poco l’albergo-ristorante Il Patriarca e sia pure con una società a parte, è di fatto il patron della quadra di basket che sta portando il nome di Chiusi in A2 e nella stagione scorsa è arrivata a disputare la semifinale play off contro Udine…
Anche il festival rock chiusino dopo 10 anni (questa era la nona edizione) è ormai nella A2 dei festival rock a livello nazionale. Le riviste specializzate ne parlano in questi termini. Quest’anno ha dimostrato anche una certa “potenza”.
Con un concerto di Zucchero a meno di 10 km, il Lars non si è fatto intimidire e ha fatto il pienone lo stesso. Anche questo è stato uno splendido segnale. Ah, piccola nota di colore (e di sapore): gli hamburger del Lars, ottimi dicono, li aveva offerti la San Giobbe di Brugnaro, come sponsorizzazione dell’evento. Concorrenza e sinergia. Strane cose succedono a Chiusi.
L’unico che non se ne accorge sembra essere il Pd, un partito sempre più triste che ha appena aperto la sua Festa de l’Unità, dopo 3 anni di stop per pandemia… Una festa che però sembra una scena da film di Fellini: stessa location e stesse strutture del Lars, con un centesimo di presenze… Verrebbe voglia di mettersi lì e inventare qualcosa all’impornta per tirare un po’ su il morale, pur non avendo mai votato Pd…
m.l.
“Una ricchezza ostentata, ma non pacchiana al contrario con stile e generosità”.
Certo, la generosità dei super ricchi è evoluta, non è banale o fine a se stessa. E’ da ammirare. È diventata pedagogica. Per un giorno sei compartecipe del loro meraviglioso benessere, mentre negli altri 364 giorni a rimettere in fila le distanze nelle crescenti disuguaglianze, a fare l’abitudine con i lavoretti pagati due euro l’ora, a rassegnarsi al fatto ineludibile che un mondo inquinato è il prezzo che tutti dobbiamo pagare.
E se non bastasse a subire l’umiliazione che se non ti accontenti di ciò che ti è dato, sei un vagabondo sdraiato sul divano e un illuso, perché oggi, e qui sta la funzione formativa, la ricchezza è comunque un merito, a prescindere, mentre la povertà è una colpa, la vita normale è poca ambizione.
Bisogna essere affamati e folli, diceva Steve Jobs, ma con gli stipendi e le disuguaglianze di oggi si può essere solo affamati e la follia è, forse, guardare tutto questo con ammantata ammirazione, illudendosi che qualcuno dal cuore generoso e dal portafogli grande pensi a noi.
Speriamo che almeno ci salvi il Rock.
Caro Marco Nasorri,dopo aver letto il post ed anche la tua risposta che teoricamente non mi riesce non condividere, indovina a chi toccherà a questo giro ”la fiorentina” in omaggio e da asporto?….Sono un po’ stronzo ? Non credo, anzi reputerei giusto e sincero, di sicuro non di sinistra se la sinistra è questa con la quale si colora il Post.Vediamo se indovini. Si chiama come te….e…sai quanti stanno con i frati e zappano l’orto e siamo in parecchi a non meravigliarci, anche talvolta se certe posizioni le codifichiamo come divertenti e provocatorie, ma comunque non ce ne meravigliamo perchè fanno bene alla salute soprattutto quando volutamente sottolineano il modo diverso di pensare….ma tante cose- mi comprenderai- sono irresistibili oggi come oggi,proprio perchè ”siamo umani” ed un pulitzer al coraggio oggi è quello che ci vuole,soprattutto per farsi passare disinibiti e scevri da visioni ed impostazioni vetuste.Questa è modernità altro che! Fochino,fochino, focherello,foco, foco…..così và il mondo.La questione è che parecchi credono di adeguarsi ai tempi ma alla fin fine occorre capirli perchè l’alternativa è adeguarsi o perire.E siccome sopravvive chi cambia,al momento non resta che riflettere sulla vacuità delle cose,poi in futuro vedremo……Forse la miglior risposta potrebbe essere il silenzio, ma talvolta tutti hanno un limite e fra tali tutti anch’io….in fondo chiedo solo di essere capito.Sò che non è facile per il semplice motivo che oggi è talmente difficile districarsi in una jungla di allusioni, di concetti semplici ma resi difficili dalla modernità che cambia, però in fondo talvolta mi chiedo se sia vero che le cose della vita siano poche e di certo quelle più semplici e più vere, quelle più vicine alla realtà.Anche e soprattutto nella critica.Però talvolta quando leggo tutto questo mi sembra di sbagliare e senz’altro questo ci stà, perchè siamo umani, ma anche nello stesso tempo da tale modo di pensare di esserne lontano e pensa te che presunzione, anche di esserne contento.Il cervello è una gran macchina caro Nasorri e penso che tu posssa condividere.Non è cosi’ ?
Marco,. è stata a sinistra a sdoganare termini come flessibilità (riferita al lavoro) contrabbandandola per modernità rispetto alla vecchia e obsoleta lotta di classe, è stata la sinistra stessa a teorizzare il precariato ad abbandonare la contrattazione collettiva per favorire quella ad personam, a trasformare i sindacati in agenzia governative (i Caaf), a dire che la classe operaia non esiste più… adesso a dire il vero non c’è più neanche il ceto medio. E ci sono i super ricchi come Brugnaro. Che possono risultare antipatici e urticanti, anche per certi loro atteggiamenti, per l’ostentazione della propria ricchezza. Però anche i Brugnaro vanno valutati a 360 gradi. Le loro imprese, i loro investimenti, le cose che fanno vanno viste e valutate per quelle che sono e non solo per il nome di chi ne è l’artefice. Il sindaco di Venezia politicamente non mi convince, le sue posizioni sono lontane dalle mie, inizialmente avevo timore che la sua megastalla tra i laghi di Chiusi e Montepulciano potesse creare problemi ambientali e l’ho scritto, senza peli sulla lingua. Poi la stalla l’ho vista e visitata. Ho visto che è un impianto modello, fatto con criteri innovativi, molto green dove lo stesso benessere animale à una filosofia produttiva… dove non si avvertono odori molesti, dove l’impatto ambientale è minimo e il riciclo massimo… Credo sia anche un modello per come si fa a intercettare e spendere i fondi europei… Lo vogliamo dire questo o perché l’ha fatta Brugnaro è vietato? Punto due: la squadra di basket San Giobbe che sta portando Chiusi ai piani alti del basket nazionale, a giocare con Torino, Udine, Pistoia, Ravenna, Verona è un capolavoro sportivo e per Chiusi è di sicuro un valore aggiunto rilevante. E un altro investimento di un certo peso nella zona. Questo si può dire o è peccato? Il fatto che un albergo-ristorante storico e importante del nostro territorio che era all’asta, sia stato acquistato e “salvato” da Brugnaro, che così ha salvato anche un punto di eccellenza e diversi posti di lavoro è un fatto positivo o negativo per Chiusi e dintorni? Il lavoro e quindi i compensi che la mega festa di sabato scorso ha messo in circolo (parliamo di una spesa di qualche milione di euro ) rappresentano una boccata d’ossigeno per una economi asfittica e per i bilanci di tante famiglie o no, al di là della pacchianeria o meno dell’evento? Ragioniamo di questo, di come un territorio può mettere a frutto la presenza in loco di una “potenza” come Luigi Brugnaro. Di come può trarre vantaggio da investimenti cospicui, magari dando degli indirizzi… Adombrare il sospetto, come fa Carlo Sacco, che uno scriva articoli positivi su una festa, perché ha rimediato una bistecca, beh, francamente mi sembra non solo offensivo, ma anche puerile. D’altra parte l’articolo in questione è “positivo” anche nei confronti del Lars. Che ci avrei guadagnato? Ne ho scrittoi altri di articoli “positivi” su altre iniziative, uno per esempio su una recente mostra fotografica svoltasi nel centro storico. Che ci avrei rimediato, una fotografia? via siamo seri. Consiglio da amico: rileggere sempre ciò che si scrive nei commenti. A scivolare nelle cazzate si fa presto. E’ un attimo, proprio…
Vedi Marco(Lorenzoni),senza alcuna offesa ben s’intende ma solo per il semplice gusto della polemica, ma a lasciarti parlare-vedi la tua risposta fornita a Nasorri sarebbe-senza entrare nelle contorsioni del fondamentalismo che a me forse riescono bene-la più completa spiegazione e chiarificazione di ciò che ho detto quando ho precisato che ”oggi si stia con i frati e si zappino gli orti”. Primo : ”E’ stata la sinistra a fare ciò che tu dici ? ”.Dare tale visione alla gente che legge è talmente fuorviante perchè è la assoluta non realtà poichè lo sanno tutti che la sinistra è stata penetrata e scalata in tutte le sue fondamentalità da parte del CENTRO. Di quel centro che ha governato l’Italia ed è sempre quello che anche oggi ha portato una parte dei 5 stelle a farsi assorbire ed agire come ”contenimento” al cambiamento, fino ad addomesticarli, offrendo prebende, posti, dando la possibilita ai singoli di poter fare le giravoltea 360 gradi che avevano dentro. Quindi non è stata affatto la sinistra e per favore non stravolgere le cose ed i fatti perchè se dici in tal modo li stravolgi, ma è stato il richiamo delle sirene vendute che il centro ormai aveva sperimentato da decenni e lo ha sperimentato con i socialdemocratici, i socialisti snaturandoli e poi è toccata anche ad una parte dei comunisti.Quindi non è stata affatto la sinistra ad essere prona a quell’azione programmata e chiara di ”asservimento” per la quale oggi anche i nostri territori sono governati da un PD che è l’espressione solo di una DC che ha cambiato nome. Se non diamo il valore alle parole i fatti vengono contrabbandati e resi per veri quando veri non sono.La sinistra è altra cosa ed è quella cosa che grazie proprio a quell’azione che ho appena detto si è dissolta, liquefatta, lasciando sul terreno solo il ricordo delle lotte e quando di queste c’è solo l’etica, si apre la strada alla destra, veicolata in modo sapiente da quegli ingranaggi che stanno ai vertici e che lo sanno bene che la via per esautorare i cambiamenti ed invalidarli sia quella di scalare dall’interno e dal di fuori i partiti e le istituzioni. Quanto all’affermazione che tu dichiari offensiva e puerile della bistecca, mi stravolgi perchè ”la bistecca” caro Marco non è quella che hai mangiato materialmente alla festa che esalti(non mi sarei permesso e nemmeno lo avrei scritto ma è quella di come si possa riconoscere nelle tue parole quando parli di argomentare le tue conclusioni quando sciorini il benessere portato dall’imprenditoria sul territorio e qui mi raccordo alle parole ed al significato usate da Nasorri).Come vedi prima si mette in luce ”il benessere” portato poi in maniera cerchiobottistica si riconosce un concetto che è quello che nel concepimento dello sviluppo oggi esista solo l’abbraccio alle teorie economiche di settori politici ed economici a cui guardano sia il renzismo, sia il partito di Calenda, sia quello di Brugnaro sia tutti quei rami e rametti che hanno sempre ruotato intorno al fuoco perchè in quel modo si senta più caldo.Quello è il veicolo attraverso il quale si possa arrivare a dire ciò che dici tu perchè alla fine si arriva lì, validando concetti come ”aziendalismo” e deprimendo concetti come ”pubblico” e la loro apparteneza sociale, e nello stesso tempo- guarda caso- si dice che è stata la sinistra a ”deprimere”le condizioni che annoveri tu che erano un fondamento della sinistra. E’ un rigirio a 360 gradi passando ed uniformandosi non alla realtà ma all’intravedere una condizione che in fondo al corridoio ci sia l’aziendalismo con tutte le sue forme accattivanti e coinvolgenti che condurrà al concetto di sviluppo, quello sviluppo che è proprio del mondo che ci sta crollando addosso,prodotto in primo luogo sia dalle multianzionali che funzionano a scopo di esclusivo profitto infischiandosene della gente e delle sue condizioni di vita.Le stalle che annoveri tu pulite e funzionali, sono più che altro funzionali ad una visione che mi sento di non condividere affatto, perchè è propria di tale visione la mascheratura che viene fatta-soprattutto mediaticamente-per arrivare all’oggetto della destinazione privatistica di quanto viene prodotto. La finalità non è la destinazione sociale del bene che si produce ma l’arricchimento economico di chi decide dove produrre,quanto produrre e come produrre.Questo ricordatelo bene se ti ritieni un uomo di sinistra. Tutto quanto ne deriva è secondario e se uno abbraccia tale visione,allora dice e si esprime come ti esprimi tu,che è l’imprenditore come figura che faccia la fortuna di chi lavora nella sua azienda. E’ qui la differenza di pensiero e di visione-anche se sò benissimo che tutto intorno a noi il mondo funziona così,non vivo su Marte, ma se tu lo condividi io non lo condivido e non mi riesce condividerlo,e non esalto davvero tale visione che critica anche Nasorri che del ” benefattore” ne venga alla fine fatto il panegirico.In pratica meno male che c’è lui altrimenti come faremmo.Queste sono tutte vecchie questioni ma sono quelle-come si faccia a non vederle che sia così mi domando-che hanno condotto al punto dove siamo, e la battaglia delle idee che sarebbe salutare sulle alternative a tale sistema e sulle diverse visioni, viene rintuzzata proprio dalla visione che è alla fine del tuo discorso e che è la base di un capitalismo da rapina delle risorse e di tutte le conseguenze, sia etiche,sia educative della stragrande maggioranza della gente che abita questo mondo. Ed allora caro Marco non è ”la bistecca materiale da asporto” entità assolutamente FIGURATIVA alla quale accenni tu sentendoti quasi offeso e dando a me del puerile (capiamo il senso vero delle cose per piacere) della quale fai riferimento perchè nessun ha fatto riferimento nè alle foto, nè alle mostre nè a nulla, ma è strana codesta tua visione perchè a volte sembri avere una perspicacia professionale per intravedere cose,fatti e condizioni, ma alle volte da te viene fuori un modo che secondo me-lasciatelo dire perchè non è la prima volta- è risibile :”Chiusi l’ombelico del mondo”.Ma quale ombelico del mondo ? Basterebbe guardarla Chiusi come è tenuta ed è stata tenuta da amministrazioni che si sono dipanate nel passato fino a quelle di oggi, alla valanga di soldi che sono stati spesi per le cose inutili e proprio tu che fai caso e punti la tua giusta attenzione alle aiuole, all’erba che cresce e che non viene tagliata,ai mille e mille particolari dell’incuria che si notano ognidove, al fatto che delle realizzazioni forzate che hanno consumato soldi pubblici a non finire e che adesso per farle sopravvivere vengono date come merce di scambio a privati perchè non si ha nè la volontà, nè la capacità organizzativa di farle rendere per le finalità per le quali erano nate.E’ la stessa storia dell’acqua,data come merce di scambio dai sindaci e da quel partito che tu chiami ”sinistra” in pasto a multinazionali perchè ”il pubblico” non è capace con una classe politica asservita che ha detto sempre di SI alle mire dei grandi apparati privati che aumentano i loro dividendi mentre la gente non ce la fà ad arrivare alla fine del mese, a pagare le bollette e che si vede il pubblico venire in loro soccorso con aiuti insignificanti e deprimenti.Tutto questo meccanismo risponde alla visione che hai dato tu e che dice che sia stata la sinistra a calarsi le brache mentre la verità è che la sinistra è stata occupata da gente che di sinistra non era e che è stata permeabile alle istanze della destra tramite i ”delegati” che sai benissimo chi siano e che reggono le sorti amministrative, economiche e politiche dei nostri territori ed anche del nostro, associazionismi compresi. Votati dalla gente ”embedded” questo sì, ma ”l’embeddement risponde al processo preciso che hai fatto tu” quale motore della situazione edello sviluppo unidirezionale che obbedisce a principi che non sono discutibili che vengano messi in discussione.Quanto ad insistere sul fatto che tu ci avresti guadagnato qualcosa dal momento che ti riferisci alla bistecca od alle fotografie, io continuo-e ti dico la vertità- a sorprendermi del tuo modo di vedere le cose, perchè sia la bistecca sia le fotografie in questo caso sono riduttive e strumentali perchè il significato della bistecca e delle fotografie da te presentato in quel modo è volutamente fuorviante al significato ”etico” che ne stà dietro.Io a quello intendevo mirare, è quello che è importante etu lo sai bene che è quello ma spesso mi sembra che semprepiù tu te ne dimentichi per abbracciare altri lidi, altre da te supposte ”convenienze” e secondo te ”novità”. Ma che le scopri adesso a 70 anni ?.Ma risiamo al tentativo del detto napoletano che recita:”io nun sò fesso, ma faccio o’ fesso pecchè facendo o’ fesso te faccio fesso”. Questo in fondo fondamentalmente mi dichiari nella tua risposta ed io non l’accetto.Scusa al solito per la lunghezza,ma come vedi non me ne vergogno di dire ciò che penso anche se per tanti non sarà condivisibile. Ma un messaggio sarcastico ed anche etico-perchè no- lo voglio dire a quei tanti che oggi si lamentano e che sono sempre quelli che quando entrano in cabina fanno il segno di croce dove lo hanno sempre fatto pensando che basti solo quello a fornire l’indirzzo politico e quindi anche economico ad un paese:Seguendo tali schemi e visioni si arriva di certo, -e non è nemmeno questione di tempo perchè ci siamo già arrivati -a fare come il contadino che genuflesso davanti al padrone disse:” …ora me li posso tirare su i calzoni signor padrone?”.Pensi forse Marco che le cose della vita siano tanto diverse nella sostanza anche a distanza di tempo ? Se lo pensassi forse ti sbaglieresti.