PIETRAFITTA, COME USCIRE DA CARBONE E METANO: CONVEGNO CGIL SULLE POLITICHE ENERGETICHE

mercoledì 01st, giugno 2022 / 12:47
PIETRAFITTA, COME USCIRE DA CARBONE E METANO: CONVEGNO CGIL SULLE POLITICHE ENERGETICHE
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PIETRAFITTA –  “Un’idea di sviluppo in Val Nestore, dentro un quadro nazionale di de-carbonizzazione. Pietrafitta Polo Energetico dell’Umbria”. Farla finita con le energie fossili il prima possibile, questa la volontà. Rendere protagoniste le popolazioni e tutto il vasto tessuto delle imprese locali e regionali, nella fase di transizione. Così si può riassumere il lungo convegno di lunedi mattina organizzato dalla CGIL Regionaledell’Umbria che ha voluto illustrare il suo punto di vista alle Istituzioni locali, ai cittadini, all’Università di Perugia, alla stessa Enel. A Pietrafitta. Cioè nel cuore del problema.
Ad ospitare l’assise il Museo Paleontologico tra i più importanti d’Europa intitolato a Boldrini, l’operaio dell’Enel, che fu un tenace ricercatore dei fossili custoditi per milioni di anni dalla lignite. Presenti e protagonisti i sindaci di Panicale Cherubini e Piegaro Ferricelli, che del Progetto Wood For Green, sono insieme all’Università di Perugia gli estensori.
Un progetto con il quale si vuole ricostruire tutta una filiera produttiva basata sul legno, ma che deve portare attraverso lo sviluppo di energie rinnovabili, alla costruzione di un Polo dell’idrogeno green regionale, per ridare slancio ad una economia in affanno oramai da troppo tempo, e risollevare un territorio che ha subito pesantemente, come è stato ricordato da più interventi, l’attacco di questa globalizzazione e di questo liberismo che lo ha di fatto declassato come distretto industriale.
Ed è stato proprio il Professore di Fisica Tecnica industriale dell’Università di Perugia Franco Cotana, a margine dei lavori, a ricordare Enrico Mattei, il suo pensiero che Enel diovrebbe “ripescare” e rilanciare, per parlare al Sud del mondo, con il linguaggio della cooperazione e non della rapina. Presenti l’On. Valter Verini, le consigliere regionali Donatella Porzi e Simona Meloni. Assente poco giustificato, visto che per l’ennesima volta ha accampato scuse generiche, sempre le stesse peraltro (“avevo impegni precedenti concordati”), l’Assessore allo sviluppo economico dell’Umbria Michele Fioroni. L’invito gli era stato fatto recapitare il 15 aprile, ha assicurato il segretario generale FILCTEM della CGIL Euro Angeli. Insomma di tempo per organizzarsi ne ha avuto.
Dunque pare proprio che in Val Nestore a confrontarsi e magari a prendere anche qualche impegno, il rappresentante del Governo Regionale non abbia proprio nessuna intenzione di presentarsi. La relazione ha avuto il merito di gettare uno sguardo sull’immenso scenario energetico, che dopo la crisi delle borse, dopo la pandemia e oggi della guerra in Ucraina, ha fatto capire chiaramente a tutti, che la questione energetica non può essere affrontata solo attraverso la diversificazione delle fonti. “L’importazione del metano – ha precisato Angeli – non è la soluzione. Bisogna trovare il modo di rendere la nostra penisola più autonoma possibile dal punto di vista energetico, producendo un nuovo ed efficace Piano Energetico Nazionale e Regionale, con le linee guida semplici ed inequivocabili per le Regioni che devono incominciare ad attuare dei percorsi di autosufficienza energetica”. “Chiudere con la burocrazia – ha scandito Panpanelli segretario CGIL –. Siamo alle relazioni tecniche sul rumore dei pannelli fotovoltaici”, come dire abbiamo toccato il fondo. Cherubini si è augurato che l’attuazione dei progetti non ripercorra la strada delle lungaggini che ci sono volute per la realizzazione di parte delle infrastrutture viarie. Decenni per realizzare opere dalla cantieristica semplice come la Pievaiola, ma nel frattempo molte aziende hanno smobilitato. Ha messo in evidenza come il sito di Pietrafitta ora che sono stati risolti tutti i contenziosi legali, abbia tutte le carte in regola, unico in tutta la Regione, per produrre idrogeno. “Quindi è qui che bisogna investire sulla filiera del legno legata alla produzione dell’idrogeno. Abbiamo la VCP (Vetreria Cooperatica Piegarese) che da sola ne utilizza ben 35 milioni di metri cubi. Non ci sono altre aziende in Umbria che hanno questo volume di consumi”. Una riconversione davvero radicale, rispetto al metano di adesso. “Speriamo – è il suo auspicio – che entro luglio tutte le intenzioni Istituzionali e imprenditoriali vengano manifestate”. Poi rivolgendosi ai ministeri grida forte: “Le liti tra Ministeri, non ci interessano”.
Affascinante l’intervento del Fisico Cotana. Egli è partito da una affermazione, quella che il Polo di Pietrafitta godrebbe secondo lui di un duplice vantaggio: “da una parte qui ci sono le grandi reti di trasporto dell’energia ad alta tensione, dall’altra c’è la presenza di una catena di boschi che vanno da Amelia fino a Castiglione del Lago e oltre, e quindi di un’importantissima risorsa, il legno, che deve essere coltivato e utilizzato con ciclo rotativo trentennale per avere sia materiale da opera”. Poi ha illustrato che le tecniche per l’impiego dei combustibili rinnovabili, su come si muoveranno le auto del futuro, di come bisognerà ristrutturare le nostre città, le nostre vite e consumi, in uno slogan: una nuova qualità della vita.
L’On Verini ha messo in evidenza come da questa filiera che dovrà nascere dall’attuazione del progetto Wood For Green, potranno crearsi nuovi posti di lavoro, nuove professioni. Ricordando un altro periodo che ha caratterizzato la storia dell’Umbria, quando si chiusero le miniere, e venne meno la società contadina. “Allora – queste le sue parole – ci furono classi dirigenti politiche e imprenditoriali, che seppero guardare lontano, che non si preoccupavano del consenso giornaliero. Da quell’azione di governo nacque la nuova Umbria, avanzata nei servizi, dove si è sviluppata un’industria e un artigianato di grande valore aggiunto”. Riconoscendo come ora in Val Nestore ci sia una classe dirigente che oltre che amministrare, sta governando e progettando il futuro. Una sviolinata ai Sindaci, ma tutto sommato se la meritano. Quindi si è raccomandato, di costruire una strategia politica che punti al cambiamento, inclusiva, unitaria, “solo così potremo raggiungere obbiettivi ambiziosi. Quindi niente populismi, campanilismi”. Ma Verini ha voluto anche pizzicare il Governo regionale, che secondo lui soffre di afasia. Insomma si è passati dai 400 progetti, poi scesi a 40, ora se ne intravvedono pochi e assai confusi. Questa la denuncia avanzata anche in altri interventi.
L’Enel da parte sua per bocca dell’Ing. Paolo Tartagia, ha chiarito per quanto possibile, la sua posizione. Affermando che certamente come Ente produttore di energia, interessa tutto ciò che può produrre questa preziosa materia impalpabile, ma che sta alla base della nostra civiltà. Enel in tutta questa partita del progetto Wood For Green, è interessata alla realizzazione di progetti per l’accumulo di energia (batterie quindi), annunciando che ha già nel proprio cassetto, progetti pronti e autorizzati. Quasi per niente interessata alla produzione di idrogeno e stoccarlo. Insomma l’idrogeno non è proprio la Mission di Enel. Facendo intendere chiaramente che non parteciperà a questo genere di investimenti dai costi considerevoli. Oggi siamo passati dai consigli al risparmio di qualche anno fa, all’invito a consumare. Enel oramai è anche un venditore di energia e deve rispondere anche agli azionisti. Ma Enel ha anche le superfici sufficienti e la tecnologia, per il fotovoltaico e su questo intende seguitare a camminare. Poi sullo sfondo e lo si è capito piuttosto bene, rimane la nota problematica della ri – ambientazione dell’area ex Enel di Pietrafitta. Tra pochi mesi il giudice dovrebbe emettere la sentenza con la quale stabilirà chi dovrà mettere mano al portafoglio per rimettere a posto una vasta area ancora ricoperta leggermente di cenere. Nulla di tragico, di pericoloso per la salute pubblica intendiamoci. Quali dunque i soggetti che dovranno accollarsi l’onere della riambientazione della vasta area? Parrebbe proprio che ancora i nodi da sciogliere siano diversi.
Della necessità di uscire dall’odierno ha parlato pure Pampanelli: “Occorre ridisegnare un nuovo modello di sviluppo. Quello che abbiamo vissuto non regge più. Il PNRR è un’occasione unica, storica, per rinnovare radicalmente il Paese”. Il coordinatore per le politiche industriali della CGIL Walter Schiavella, ha messo in evidenza come oramai questa globalizzazione mostri tutti i suoi limiti e pericoli. Occorre tornare dal locale a generale nazionale, trovare un nuovo equilibrio quindi tra una programmazione nazionale e il giusto protagonismo dei territori. La necessità di nuove politiche energetiche lo impongono, schierandosi apertamente dalla parte dell’idrogeno, chiedendo al governo, alle Istituzioni di tornare ad orientare e programmare. Quindi una politica e un agire del governo,non più notarile, ma un nuovo protagonismo. Certo a questo punto fa intendere Schiavella, occorrerebbe il ritorno anche della grande politica, dei grandi statisti, che non siano ossessionati quotidianamente dai sondaggi, ma che tornino a progettare il futuro, perciò pensieri lunghi, come si diceva un tempo. E poi gli intellettuali, gli uomini di scienza, un rinnovato impegno da parte loro. Per dirla con Gramsci, entrino in contatto con la società e diano il loro contributo a cambiarla.
Renato Casaioli 
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