CHIUSI, FRECCIAROSSA CONFERMATO ANCHE QUEST’ANNO. MA SOLO FINO AL 17 SETTEMBRE. VITTORIA PARZIALE, ANZI: PASSO INDIETRO
CHIUSI – “Più treni per la Toscana, rafforzate le corse per il mare, la montagna e anche per i concerti. Torna, soprattutto, il #frecciarossa a #Chiusi. Un risultato importante e non scontato. Sono soddisfatto che gli incontri al Ministero dei Trasporti con Teresa Bellanova abbiano portato queste fermate tanto attese quanto importanti per il territorio”, così, più veloce della luce, Stefano Scaramelli, sempre fulmineo, da buon politico, nel cercare di prendersi i meriti, annuncia via social la conferma della fermata del frecciarossa alla stazione di Chiusi. Non era scontato. Lo stesso sindaco di Chiusi Sonnini, qualche giorno fa si era detto fiducioso, ma non del tutto tranquillo…
Per la quarta stagione consecutiva il Frecciarossa per Roma-Napoli-Salerno alle 8 del mattino e per Firenze-Milano alle 21,00 continuerà a fermarsi alla stazione di Chiusi. E senza che la Regione abbia dovuto metterci dei soldi, come fa la Regione Umbria per la fermata a Perugia. Il treno resta a libero mercato.
Trenitalia – come scrive Scaramelli – ha potenziato tutti i collegamenti “turistici” e cioè quelli verso le località della costa tirrenica e tra queste (Grosseto, Orbetello, Follonica, Livorno, Pisa…) e Genova-Milano, ma anche i collegamenti verso Rimini, da Firenze, via Mugello. Non poteva, in un’ottica del genere “tagliare” la fermata di Chiusi, anch’essa considerata essenzialmente come fermata turistica. Che sia considerata turistica si evince anche dal fatto che è stata per ora confermata solo fino al 17 settembre. Cosa che avvenne anche nella prima stagione, quella del 2019, salvo poi prolungarla da settembre al 7 gennaio.
numeri incoraggianti del primo anno (88 biglietti al giorno di media) insieme alle pressioni della passata amministrazione comunale, portarono Trenitalia a confermare per i due anni successivi la fermata sempre da giugno al gennaio successivo, nonostante le difficoltà e le restrizioni dovute alla pandemia.
La conferma di quest’anno fa tirare un sospiro di sollievo, perché è stata evitata la cancellazione, ma è una vittoria solo parziale. Anzi è un passo indietro rispetto alle tre stagioni precedenti, anche alle due segnate dalla pandemia e dal taglio di treni e posti viaggiatori e dall’assenza di clientela straniera… Un salvataggio in calcio d’angolo, per usare una metafora calcistica. Ma Chiusi e la sua stazione sembrano una squadra sotto assedio, chiusa nella propria area di rigore e incapace di uscirne…
Solo un anno fa, il 13 giugno 2021, proprio nel giorno della inaugurazione della fermata del Frecciarossa (e insieme del nuovo palasport e dell’hub vaccinale) sia il presidente della Regione Giani, sia il consigliere Scaramelli (alla presenza delle consigliere del Pd Paris e Rosignoli) parlarono di impegno per ottenere la fermata dei treni AV per tutto l’anno e non solo nel periodo giugno-gennaio. E Giani si disse disponibile anche a metterci i soldi della Regione se necessario…
Che fine abbia fatto quell’impegno non è dato sapere. La conferma solo fino a settembre lascia intendere che sia rimasto sulla carta e non abbia avuto seguito.
La stessa segretaria del Pd chiusino Simona Cardaioli al recente incontro tenutosi a Moiano il 14 maggio, sul tema infrastrutture, aveva parlato del medesimo obiettivo, come dell’obiettivo di aumentare le fermate e allo stesso tempo potenziare gli altri servizi a partire dall’ammodernamento della Siena-Chiusi.
Adesso Chiusi e il territorio circostante, Sonnini e gli altri sindaci sia del versante toscano che del versante umbro, hanno tre mesi di tempo per dimostrare che il Frecciarossa deve fermare sempre a Chiusi e non solo in estate. E tre mesi non sono un tempo infinito, sono un tempo strettissimo. E se sul tema non si creerà un effettivo movimento di opinione e di pressione, non sarà facile arrivare al risultato. Come abbiamo scritto tante volte, la fermata del frecciarossa, così come è adesso, come servizio in sé sposta poco, quasi nulla, per il territorio. Come immagine, come biglietto da visita, come opportunità di connessione dell’alta velocità con le aree della Valdichiana, Valdorcia, Amiata da un lato e del Trasimeno e perugino dall’altro è un tassello fondamentale e irrinunciabile, anche per poter chiedere poi altre infrastrutture o l’efficientamento di quelle esistenti: dalla linea Chiusi-Siena, al collegamento stradale Perugia-Chiusi, via Pievaiola, al miglioramento del servizio per i pendolari…
Ma questo movimento di pressione deve nascere alla svelta e deve essere il più largo e unitario possibile. Continuare a parlare di stazione in linea fa solo il gioco del Re di Prussia.
m.l.
E’ nel senese che Enrico Letta segretario del PD è stato eletto. IO credo che sarebbe il caso che sia il PD del Trasimeno, che quello di Chiusi e della Val di Chiana, approfittando delle sue venute per la campagna elettorale amministrativa in questi territori, gli facciano presenti i problemi infrastrutturali che questa parte del territorio del Centro Italia ha. Anche perché a una campagna elettorale per la conquista dei Municipi, se non si parla di infrastrutture, verrebbe a mancare una parte molto importante della programmazione territoriale a cui le amministrazioni comunali, non possono certo sottrarsi.
Per sfruttare al meglio la stazione di Chiusi Chianciano ci vuole efficienza e volontà politica:come mai la biglietteria è chiusa? Perché non c’è il bagno. Ma prima dove andavano? Poi la politica! La promessa di Nencini,poi Giani, Scaramelli,non dovete parlare o annunciare,ma fare e ottenere in silenzio. Poi esultare
scusi, ma chi è che esulta? la stazione, come scritto più volte su queste pagine è stata ristrutturata di recente (2017) con una spesa di circa 8 milioni di euro ed è funzionale. La biglietteria è chiusa, ma c’è quella automatica e il fatto che i bagni siano chiusi (non è certo buona cosa) attiene alla gestione, non alla struttura in sé. I bagni ci sono…Se non li rendono accessibili è un altro discorso.
Mica tanto è un altro discorso !? Qui via via si perdono i servizi e ci si assuefà a tali perdite. Ma quale altro discorso, prova ad avere necessità e a non trovare il gabinetto poi vediamo se è un altro discorso….qualche anno fa inviai una lettera di protesta perchè l’ascensore che porta dai binari al livello salone della biglietteria era chiuso con tanto di cartello ”chiuso per problemi tecnici” c’era scritto.E siccome non era la prima volta che questo avveniva mi risposero che mancava il personale responsabile e qundi per sicurezza il funzionamento dell’ascensore era stato fermato.Ma questo era un servizio che doveva essere permanente poichè persone anziane come fanno a trainare valigie su per le scale senza che vi possa essere un ascensore,che in effetti c’è ma non lo fanno funzionare,quindi è come se non ci fosse.?…Dopo qualche giorno dalla lettera fu ripristinato poichè sapevano bene quali fossero in questi casi le responsabilità di tale organizzazione.Se tutti protestassero sui disservizi che vi sono,probabilmente le questioni si risolverebbero anche prima di decidere tali interruzioni, e non ci sarebbe bisogno di gente che si debba incazzare e scrivere.Ma qui si parla del senso civico degli italiani ed allora è bene tacere.
Carlo, non ho ho scritto che va bene così, tutt’altro. Ma se i bagni ci sono ma restano chiusi non vuol dire che la stazione non ha strutture idonee, quanto se mai che è la gestione quotidiana che fa acqua. Biglietteria, bagni, edicola in una stazione, peraltro rinnovata e moderna, ci devono stare. Se mancano o non funzionano la politica locale deve farsi sentire anche alzando la voce. E per politica intendo giunta, maggioranza e opposizioni.