OGGI A CITTA’ DELLA PIEVE, DOMANI A CETONA SI PARLA DI “ANNI DI PIOMBO”. ATTRAVERSO I DIARI INEDITI DI ANDREOTTI. UN VIAGGIO IN PRESA DIRETTA NEL DECENNIO CRUCIALE 1969-79

venerdì 17th, giugno 2022 / 09:58
OGGI A CITTA’ DELLA PIEVE, DOMANI A CETONA SI PARLA DI “ANNI DI PIOMBO”. ATTRAVERSO I DIARI INEDITI DI ANDREOTTI. UN VIAGGIO IN PRESA DIRETTA NEL DECENNIO CRUCIALE 1969-79
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CITTA’ DELLA PIEVE – Questo pomeriggio a Città della Pieve, Palazzo della Corgna, alle 17,30 si parlerà degli “anni di piombo”, di quel decennio drammatico, sanguinoso, ma anche irripetibile per tante ragioni che fu il periodo 1969-79. Che poi in realtà quel decennio è durato un po’ di più, diciamo che è cominciato nel ’68, con la grande contestazione ed è finito negli anni ’80 inoltrati, con la stage do Bologna e poi con la morte di Berlinguer. Se ne parlerà presentando un libro, che un un libro vero e proprio non è. Perché chi lo ha scritto non lo scrisse per divulgare delle cose, per raccontare qualcosa ad altri. Ma lo scrisse per appuntare a sé stesso, fissare su carta e mettere in  memoria (a futura memoria) tutto ciò che in quegli anni egli faceva. E non era uno qualunque. Perché si tratta dei “Diari degli anni di piombo”, ovvero i diari inediti di Giulio Andreotti, che i figli Serena e Stefano hanno raccolto e dato alle stampe.

Si tratta del secondo volume, dopo quelli del decennio 1980-90. Settecentocinquanta pagine di appunti, in molti casi “fulminanti”. Sono le “note a margine” che Andreotti scriveva, per sé stesso, dopo ogni riunione, ogni vertice di governo o di partito, dopo ogni incontro ufficiale, ufficioso o segreto con capi di Stato, ministri, sottosegretari, dirigenti politici amici e avversari, preti, vescovi e cardinali… Un racconto diciamo così in “presa diretta”, come una corsa automobilistica seguita attraverso una telecamera piazzata sul casco del pilota. Un racconto senza filtri, scritto (ribadiamo, per sé e non per gli altri) dal politico che è stato più volte di tutti primo ministro e ministro, da un uomo che dal 1947, primo governo De Gasperi, alla sua morte avvenuta nel 2013 a 94 anni è stato un protagonista assoluto delle vicende parlamentari…

Il decennio preso in esame, quello dal 1969 al 1979, è stato un decennio drammatico e cruciale. Il decennio delle stragi, da Piazza Fontana a Bologna (avvenuta poco dopo, il 2 agosto del 1980); il decennio della grande avanzata del Pci e dell’uccisione di Aldo Moro, degli scontri di piazza e degli omicidi delle Brigate Rosse da una parte e dei fascisti dall’altra. Il decennio della teoria degli opposti estremismi e del referendum sul divorzio che segnò uno spartiacque tra l’Italia del passato, retriva e bigotta e un’Italia più moderna, laica,  avanzata; il decennio delle grandi riforme: le Regioni, il nuovo diritto di famiglia, la sanità pubblica, i Decreti delegati nelle scuole, lo Statuto dei lavoratori… Il decennio degli omicidi oscuri di Pasolini e Pecorelli, dei sequestri di persona per mano dell’anonoima sarda, dei tentativi di colpo di stato, ma anche il decennio di Italia-Germania 4-3, delle magliette rosse di Panatta e Bertolucci alla Coppa Davis in Cile… Il decennio del golpe in Cile, e dei generali di Videla in Argentina, della rivoluzione dei Garofani in Portogallo e della fine del Franchismo in Spagna e della guerra del Viet Nam… Il decennio che vide la fine dei Beatles e l’esplosione dei Pink Floyd, dei Led Zeppelin, dei Creedence le cui canzoni sono la colonna sonora di quegli anni… Il decennio dei grandi cantautori italiani, della sfida Gimondi-Mercx del secondo e ultimo scudetto della Fiorentina, del terremoto in Friuli, dell’ascesa di Craxi alla guida del Psi, di Pertini presidente della Repubblica, del papa polacco in Vaticano, dei carriarmati per le strade di Bologna nel ’77…

La presentazione di oggi a Città della Pieve è una iniziativa dell’associazione ARCI NOTE e della libreria “Impression” di Cetona. Con i figli di Giulio Andreotti, Serena e Stefano dialogheranno Carmine Pugliese, ex assessore alla cultura e animatore di Arci Note e il sottoscritto. A me toccherà il compito di parlare del contesto, cioè del decennio 69-79, e lo farò volentieri, perché negli anni ne ho scritto parecchio, tra articoli di giornale, libri e libelli, spettacoli teatrali. Ovviamente nei suoi “appunti” Andreotti parla sempre di questioni e ambientazioni internazionali, nazionali, romane, al massimo livello… Quel decennio invece, ha lasciato segni (e ferite) profonde anche in questo territorio. Anche questa zona, certo periferica e non nell’occhio del ciclone, non si fece mancare niente: ci furono le bombe che non fecero delle stragi solo per caso o per fortuna, ci furono i pestaggi e gli scontri di piazza tra rossi e neri, c’era una cellula di Gladio che “controllava i comunisti” e c’era una cellula delle Br, anzi c’era proprio qui, il podere in cui s riuniva la Direzione strategica delle Br durante il sequestro Moro. Ci furono movimenti significativi la famosa “notte del golpe” dell’8 dicembre 1970, ci furono decine di sequestri di persona con morti, feriti e dispersi e un fine di denaro pagato per i riscatti, ci furono omicidi oscuri, uno legato alla vicenda del Circeo…  Pochi, anche nel territorio hanno l’esatta percezione di quello che successe in quel fatidico decennio lungo, che vide, però, oltre ai fatti di sangue, alle trame, allo scontro ideologico, anche manifestazioni mai viste prima a queste latitudini (e neanche dopo a dire il vero). Si pensi alle prime edizioni di Umbria Jazz…

Appuntamento alle 17,30 a Palazzo della Corgna. E domani sabato 18, sempre per iniziativa delle libreria Impression, si replica a Cetona, stessa ora in piazza Garibaldi.

Marco Lorenzoni

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