I LAGHI DI CHIUSI E MONTEPULCIANO SOTTO IL LIVELLO DI GUARDIA. SONNINI VIETA OGNI TIPO DI ATTINGIMENTO. CHIUSI SCALO INVASA DALLA PUZZA

giovedì 16th, giugno 2022 / 16:51
I LAGHI DI CHIUSI E MONTEPULCIANO SOTTO IL LIVELLO DI GUARDIA. SONNINI VIETA OGNI TIPO DI ATTINGIMENTO. CHIUSI SCALO INVASA DALLA PUZZA
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CHIUSI – Tutti i Tg nazionali e regionali da qualche giorno a questa parte parlano della “estrema siccità” e dello stato di di sofferenza di laghi, fiumi, dighe. Il Po registra la “secca” più grave da 78 anni a questa parte… Molti comuni  in Lombardia, Veneto ed Emilia hanno già provveduto a razionare l’acqua potabile,  oltre a vietare gli attingimenti, laddove gli acquedotti si approvvigionano dal fiume. Agricoltura in ginocchio, produzioni ridotte anche del 40%.
Prezzi di frutta, verdura, ortaggi alle stelle…
Il lago Trasimeno e i laghi di Chiusi e Montepulciano non fanno eccezione. 
Per quanto riguarda il lago di Chiusi che è fonte di approvvigionamento dell’acquedotto cittadino, la situazione comincia ad essere molto pesante. Il livello del Chiaro è sceso sotto alla soglia limite dei 248,5 metri sul livello del mare. Il che ha fatto scattare automaticamente un’ordinanza comunale datata 31 maggio, e pubblicizzata sula pagina fb del Comune l’8 giugno, che “vieta ogni tipo di attingimento dalle acque del lago e dagli affluenti immissari, nonché dai pozzi che attingono nei terreni alluvionali del sub alveo lacuale, per gli usi diversi da quello idropotabile destinato al consumo umano”.

Tradotto vuol dire che non si può attingere acqua per irrigare e innaffiare, per lavare recipienti, per abbeverare animali. L’ordinanza vieta anche di “mantenere sulle sponde del Lago di Chiusi, dei suoi immissari e in prossimità dei pozzi che attingono nei terreni alluvionali del sub alveo lacuale eventuali motopompe e qualsiasi tipo di strumenti in grado di attingere e prelevare acque per uso agricolo o per altri sui non consentiti” e vieta anche l’attingimento eventuale con autobotti. Ma non solo:  l’ordinanza del sindaco sancisce il divieto assoluto di:

• rifornire e riempire con acqua attinta direttamente dal lago di Chiusi o erogata a fini potabili dalle utenze del civico acquedotto, direttamente o indirettamente, sia piscine private sia piscine annesse a pubblici esercizi di qualsiasi tipo sia ad agriturismi o altre strutture ricettive di qualsiasi tipo;
il lavaggio di autovetture e di altri veicoli;
• in ogni caso lo spreco di acqua potabile attinta direttamente o indirettamente dal civico acquedotto.
Il Comune si riserva di emettere “ulteriori più stringenti misure in caso del permanere o aggravarsi della crisi idrica legata al livello delle acque del lago e della situazione climatica” e fa sapere che l’Ordinanza rimarrà in vigore
“sino a che non interverrà revoca espressa con un successivo provvedimento allorquando il livello delle acque del lago di Chiusi supererà di nuovo la soglia minima di 248,50 s.l.m. e comunque per un periodo massimo di 180 giorni a partire dal 31 maggio 2022.”
Il lago di Montepulciano non sta meglio. Essendo i bacini di Chiusi e Montepulciano due “vasi comunicanti” ed essendo il Chiaro chiusino il più importante affluente-immissario per il lago di Montepulciano, è evidente che il livello dell’acqua sarà identico e identica la situazione di criticità. Più grave per Montepulciano perché il bacino è più piccolo e meno profondo.
C’è anche il rischio che la perdurante siccità possa causare problemi seri all’ecosistema lacustre, cioè alla flora e alla fauna, in due parole alla biodiversità…
Non è certo la prima volta che si verifica una “secca” di queste proporzioni, la differenza sta nel fatto che situazioni simili si verificavano a luglio-agosto, non a maggio-giugno.
I prossimi due mesi in assenza di piogge copiose potrebbero essere un calvario. Per Chiusi potrebbero prospettarsi anche problemi nell’erogazioone dell’acqua potabile dal pubblico acquedotto. Si potrebbero insomma rivedere in giro le autobotti della Protezione Civile come accadeva negli anni ’80-90, ai tempi delle crisi idriche dovute a inquinamento da Atrazina, trielina e sversamenti vari nelle acque del Chiaro.
Intanto un problema non da poco, connesso certamente anche alla siccità e all’assenza di pioggia, è quello della “puzza” che da settimane ammorba l’aria di Chiusi Scalo. Puzza causata dalle fogne asciutte e dai liquami in uscita da allevamenti zootecnici, in particolare di maiali, non lontani dall’abitato (zona Sentiero della Bonifica-Le Torri). Quando tira la brezza dal lago, a Chiusi Scalo la puzza che arriva rende l’aria irrespirabile, con grave pregiudizio per le attività di ristorazione e i bar, per esempio, e grave disagio per tutti i cittadini, costretti a chiudere le finestre di casa, con 30 gradi di temperatura…
Sul lato opposto dell’abitato (zona Biffe) aleggiano spesso altri effluvi, dovuti forse al depuratore ex Bioecologia o ad altre attività industriali e ad altri allevamenti, situati anche in terra umbra. Un paese intero tra due fuochi insomma.
A parte sperare che piova e la pioggia ripulisca aria, fogne, fossi di scolo, laghetti e lagune di decantazione dei liquami, qualche controllino in più da parte di chi di dovere crediamo sia necessario. Anche la puzza è inquinamento ed è considerata a norma di legge un “disagio” che deve essere evitato. Chi deve controllare dunque controlli se le aziende in questione hanno e utilizzano correttamente sistemi di abbattimento delle emissioni sia liquide che odorigene…  e se del caso prenda provvedimenti e prescriva le opportune migliorie.
Le autorità competenti in materia ambientale sono il Comune con la Polizia Municipale, la Asl, l’Arpat, i Nuclei Operativi Ecologici dei Carabineri. Nessuno chiede di mettere alla berlina delle imprese che debbono fare i conti anch’esse con una situazione particolare come la perdurante assenza di pioggia, ma i disagi alla popolazione, a norma di legge, vanno evitati. In qualche caso sono considerati reato…
Intanto qualche danza della pioggia qua e là… potrebbe aiutare…
m.l. 
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