ALTA VELOCITA’ E STAZIONE IN LINEA: STEFANO SCARAMELLI TRADISCE CHIUSI
CHIUSI – Da domenica scorsa, 12 giugno, il Frecciarossa è tornato a fermarsi alla stazione di Chiusi, alle 8,02 per Roma-Napoli-Salerno; alle 21,13 per Firenze-Milano. Trenitalia considera la fermata di Chiusi essenzialmente turistica e per ora, come avevamo già anticipato in altro articolo, e per ora figura in orario fino al 17 settembre. Ma già nel 2019 era così, poi fu prorogata a fine dicembre, anzi al 7 gennaio… Nel 2020 e 2021 idem, nonostante la pandemia e i tagli ai convogli e ai posti sui treni…
Il sindaco di Chiusi Sonnini, ammettendo di aver fatto un salto alla stazione per vedere se il Frecciarossa si fermava davvero, ha così commentato la cosa sulla pagina Facebook del Comune:
“E’ una riconferma importante per Chiusi e per tutto il territorio circostante. Sono stati mesi di intenso lavoro e partecipate riunioni che ci hanno visto coinvolti con Regione Toscana e Trenitalia. Abbiamo valutato e sostenuto con forza l’importanza di ripristinare la fermata del Freccia Rossa per continuare a dare slancio e vigore allo sviluppo turistico e culturale di un territorio vasto che abbraccia più province e regioni. Adesso lavoriamo affinché queste fermate possano diventare stabili per l’intero anno, ma senza dimenticare l’importanza di Intercity e treni Regionali che rappresentano, se ben strutturati, la vera ricchezza per il nostro territorio e per i quali dobbiamo combattere una battaglia altrettanto importante”.
Quindi da parte del Comune di Chiusi c’è sì soddisfazione per la conferma della fermata per il quarto anno consecutivo, ma anche l’indicazione di una linea politica da seguire: quella della valorizzazione della stazione di Chiusi attraverso la stabilizzazione della fermata per tutto l’anno e magari portando a due le copie di treni Av, ma anche potenziando gli altri servizi come gli Intercity e i Treni regionali, che sono poi tassello complementare e imprescindibile per rendere produttiva ed efficace la stessa fermata del Frecciarossa, perché sono gli altri collegamenti che garantiscono utenza all’alta velocità.
In questo senso Chiusi deve tornare ad avere Intercity più veloci e regionali più idonei sia sulla linea Firenze-Roma che verso Siena e Perugia, via Terontola. Sonnini non cita neanche di striscio la stazione in linea Medio Etruria. E fa bene. La battaglia da fare è un’altra, non quella per una ennesima cattedrale nel deserto (perché farla in mezzo alla campagna equivarrebbe a farla nel deserto). Questa immagine della Medio Padana a Reggio Emilia (dove c’è un bacino di utenza potenziale di 2 milioni di abitanti) la dice lunga sulle cattedrali nel deserto…
Non tutti l’hanno capito però. Ieri su la Nazione è comparsa una intervista a Stefano Scaramelli, nella quale il consigliere regionale di Italia Viva critica la recente l’opzione “Media Etruria a Farneta” (sposata anche dal Comune di Siena a guida centro destra), ma non a favore della attale stazione di Chiusi, quanto di una ubicazione diversa della Media Etruria e cioè Montallese. La motivazione però fa acqua e dimostra che Scaramelli sarà pure consigliere regionale e laureato, ma la geografia la conosce poco e conosce poco anche il territorio. Infatti afferma che Farneta non va bene perché sarebbe in Umbria… mentre Siena dovrebbe puntare ad una grande infrastruttura nel propri territorio.
Il problema è che Farneta non è in Umbria, ma nel comune toscanissimo di Cortona. E a dirla tutta anche l’ipotesi Montallese, inserita nel pacchetto di proposte dell’Unione dei Comuni della Valdichiana per ottenere i fondi del PNRR, non verrebbe a sorgere esattamente a Montallese, ma un po’ più avanti, in loc. Dogana Rossa, 3 km da Montallese, nel comune di Montepulciano. Ma questi sono dettagli.
La cosa che non torna è che Scaramelli con questa sua uscita si mette in rotta di collisione con Sonnini e di fatto “tradisce” Chiusi, sposando l’idea della Stazione in linea che significherebbe impoverire e marginalizzare inesorabilmente la stazione attuale.
Non è che Scaramelli debba difendere Chiusi perché è chiusino, per campanilismo o spirito di “appartenenza”, ma a rigore di logica. E di prospettiva per Chiusi e per la Valdichiana. E invece è rimasto ancora al 2014, a quando vaneggiava la stazione volante in sopraelevata nell’area del Centro Carni. Chi non ricorda il mega convegno al Mascagni, con tanto di rendering della futuribile stazione, quando era sindaco? Ma allora la stazione di Chiusi non era adeguata per far fermare i Frecciarossa (ci si fermavano lo stesso a dire il vero), adesso, dopo il restyling avvenuto nel 2017 lo è ed è totalmente rinnovata anche all’interno. Vaneggiare ancora sulla stazione in linea a Farneta o a Montallese-Dogana Rossa significa non tenere conto e gettare al macero gli 8 milioni di euro che Trenitalia ha speso sulla stazione solo 5 anni fa…
Furbescamente Scaramelli parla di Montallese… se solo avesse detto, più correttamente, Montepulciano, anche il suo “zoccolo duro” di fedelissimi locali avrebbe potuto storcere il naso. Ma Scara è scaltro… sa come si fa politica e probabilmente gliene frega anche poco della stazione in linea, è che rilanciando questo tema, e soprattutto l’idea che sia una infrastruttura di area, si sta preparando il terreno per la candidatura alle politiche del 2023. Dopo l’elezione l’elezione con 15 mila preferenze del 2015 in Regione e il bis del 2020 con Italia Viva (cosa che ha del miracoloso, viste le percentuali del partito di Renzi) non è detto che gli riesca anche il terzo miracolo, ovvero quello di farsi eleggere al Parlamento. Ma che voglia provarci è indubbio.
Probabilmente avrebbe ottenuto lo stesso risultato se si fosse speso a difesa della Stazione di Chiusi e del suo potenziamento (schierandosi cioè sulla linea Sonnini). Avrebbe potuto addirittura capeggiare un movimento in tal senso, invece siccome è scaltro, ma anche ambizioso e un po’ vanesio, ha preferito gettarsi anima e corpo (e con tutte e due le mani) nella partita per la Medio Etruria, che poi vuol dire sull’ipotesi caldeggiata dalla politica dei palazzi per cercare di ottenere i fondi Pnrr, una bella torta, che fa venire l’acquolina in bocca a parecchi…
La morale della storia è che Scaramelli – con queste sue posizioni- lavora contro Chiusi, contro la stazione di Chiusi, contro il potenziamento della stessa e lavora per una cattedrale nel deserto, che costerà milioni di euro e non servirà praticamente a niente. E in un caso (Farneta) o nell’altro (Montallese-Dogana Rossa) sarà comunque nel posto sbagliato.
E il bello è che i politici come Scaramelli vengono pagati pure profumatamente per dire le amenità che dicono.
Per quanto riguarda più strettamente la politica chiusina, questa esternazione di Stefano Scaramelli, molto distante, almeno apparentemente, dalla linea Sonnini, chiude per ora ogni ipotesi di cambio della guardia nella maggioranza in Consiglio Comunale, con i Podemos e Sinistra Civica Ecologista in uscita e la lista Barbanera (sponsorizzata da Italia Viva) dentro, al loro posto… E’ una ipotesi questa che ad alcuni nel Pd non dispiacerebbe e non dispiacerebbe nemmeno a Barbanera, che nei panni dell’oppositore ci sta un po’ stretto. D’altra parte le “frizioni” e i mal di pancia della sinistra a sinistra del Pd nei confronti del partito di Sonnini e Simona Cardaioli sono ormai piuttosto frequenti… Basta leggere, per esempio, i commenti, apparsi anche a margine di alcuni articoli di questo giornale, a firma Marco Nasorri o Luca Scaramelli. Sul tema stazione-frecciarossa-trasporti-viabilità, però la maggioranza attuale potrebbe ricompattarsi e fare fronte comune. Se necessario anche contro i vertici del Pd senese e toscano…
m.l.