GUERRA E REFERENDUM: POLITICA LATITANTE E SILENZIOSA. E ANCHE IL PACIFISMO NON STA TANTO BENE…

lunedì 06th, giugno 2022 / 17:48
GUERRA E REFERENDUM: POLITICA LATITANTE E SILENZIOSA. E ANCHE IL PACIFISMO NON STA TANTO BENE…
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CHIUSI – La guerra in Ucraina sta lentamente scivolando nelle retrovie dei notiziari, anche sui social compare molto meno. Si continua a parlarne nei talk show, ma sempre più piano. Eppure si continua anche a combatte e a morire. E a inviare armi alla resistenza ucraina, con il rischio molto concreto (e in qualche caso conclamato) che le stesse armi finiscano in mano ai russi aggressori o alle criminalità internazionale… Lo hanno scritto in tanti, anche su testate al di sopra di ogni sospetto e non certo tacciabili di filoputinismo… Scivola via la guerra come notizia, ma anche il pacifismo non sta tanto bene. Né a livello nazionale e internazionale, né a livello locale.

Di grandi manifestazioni per la pace, come se ne facevano un tempo per il Vietnam, ma anche per Serajevo, per la Palestina e l’Iraq neanche l’ombra. Dopo la marcia Perugia-Assisi dell’aprile corso niente di niente. Nel nostro territorio solo il Comune di Montepulciano ha fatto una seduta straordinaria e aperta sul tema. Tutti gli altri no, nonostante e sollecitazioni. Di manifestazioni e iniziative pubbliche ne abbiamo viste una del centro sinistra a Chiusi e una di varie associazioni a Città della Pieve nei primissimi giorni del conflitto, poi due promosse da Primapagina, una il 15 marzo e una il 14 maggio, quest’ultima organizzata insieme a Possiamo, Sinistra Italiana, Sinistra Civica ed Ecologista e Movimento 5 Stelle, entrambe a Chiusi. Poi niente altro. Se ci è sfuggito qualcosa ce ne scusiamo…

Alla Festa della Costituzione, terza edizione, che si è svolta a Trequanda dal 2 al 5 giugno, su iniziativa dell’ANPI Valdichiana le parole “guerra”, “Ucraina” e “Russia” non figuravano nemmeno nel manifesto con il programma. Si è parlato di tutto: di salute e fine vita, di reddito minimo e lavoro, di fascismo e antifascismo, con riferimento a vari articoli della Costituzione (l’art.1, l’art.3, l’art.32, l’art.49…)  ma non all’art.11: L’Italia ripudia la guerra…”.

Ovviamente ill tema qua e là è emerso in vari interventi (c’erano tra gli altri Pippo Civati, Emanuele Fiano, Anna Falcone, Vittorio Agnoletto, Rosy Bindi, Giancarlo Caselli, Giovanni Maria Flick, Mina Welby, il presidente dell’Anpi nazionale Pagliarulo… ), ma in nessuno dei molti post sulla festa apparsi sui social anche a posteriori, per sottolinearne la riuscita, è uscita una parola a tal proposito. Come se il conflitto nel cuore dell’Europa non esistesse e non condizionasse tutto il resto.  Nessun esponente dell’Anpi Valdichiana, dell’Anpi di Siena, nessun segretario di partito, o animatore di associazioni volontaristiche ha notato questa stranezza. Ho ha sentito il bisogno d chiarire o di esprimere una posizione. Noi – proprio perché amici dell’Anpi – rimaniamo sorpresi e, diciamolo pure, basiti. Raggelati verrebbe da dire, nonostante i 40 gradi…

Ma d’altra parte non è solo la guerra a non fare notizia e ad essere saltata a piedi pari. Domenica prossima, 12 giugno, si vota per 5 Referendum sulla giustizia. Ma nessuno ne parla. Non abbiamo visto un sindaco che uno, un segretario di partito che uno, un consigliere regionale, provinciale o regionale che uno, fare una dichiarazione di voto, spiegare come la pensa, quale è la posta in gioco. In giro non ci sono manifesti elettorali, da nessuna parte.

Anche sui referendum a parte Primapagina chi ha preso una qualche posizione? Nessuno. E mancano solo 6 giorni al voto. Mai successa, mai vista una cosa del genere.

Qualche commento social qua e là, compare… ma sono spari nel deserto, talmente rari da sembrare “miccette” più che spari. Che i 5 quesiti non scaldino i cuori è evidente – non a caso noi abbiamo dichiarato che a votare non ci andremo, per scelta politica, e per far saltare il quorum, in quanto riteniamo che si tratti di un inganno per mettere la magistratura sotto il controllo della politica. Che poi la magistratura debba essere riportata al suo ruolo costituzionale è una necessità, il sistema va riformato, ma quella proposta con 5 quesiti referendari non è la strada giusta. Detto questo, è normale che nessuno ne parli?

Che fine ha fatto la politica, dove sono i sindaci, gli eletti, i dirigenti? Chi è che deve spiegare, dare indicazioni di voto, orientare i cittadini?

La “linea del silenzio” – anche questo va detto – accomuna maggioranze e opposizioni, quale che sia il colore delle une e delle altre. Non parla la sinistra (e per noi è grave) e non parla la destra, che per esempio i referendum li ha proposti…  Sulla guerra idem, il silenzio è bibartisan.

In un quadro del genere vedere o leggere schermaglie sulle puzze notturne che ammorbano alcuni quartieri, sulle buche nelle strade, su due alberelli tagliati o potati male, o sui contributi comunali ad enti e associazioni fa sorridere, fa pensare ad una politica che si combatte a bordo di scialuppe, mentre navi e incrociatori colano a picco…

m.l.

 

Nella foto: sindaci della Valdichiana senese alla Festa della Costituzione a Trequanda

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