GUERRA E REFERENDUM: POLITICA LATITANTE E SILENZIOSA. E ANCHE IL PACIFISMO NON STA TANTO BENE…
CHIUSI – La guerra in Ucraina sta lentamente scivolando nelle retrovie dei notiziari, anche sui social compare molto meno. Si continua a parlarne nei talk show, ma sempre più piano. Eppure si continua anche a combatte e a morire. E a inviare armi alla resistenza ucraina, con il rischio molto concreto (e in qualche caso conclamato) che le stesse armi finiscano in mano ai russi aggressori o alle criminalità internazionale… Lo hanno scritto in tanti, anche su testate al di sopra di ogni sospetto e non certo tacciabili di filoputinismo… Scivola via la guerra come notizia, ma anche il pacifismo non sta tanto bene. Né a livello nazionale e internazionale, né a livello locale.
Di grandi manifestazioni per la pace, come se ne facevano un tempo per il Vietnam, ma anche per Serajevo, per la Palestina e l’Iraq neanche l’ombra. Dopo la marcia Perugia-Assisi dell’aprile corso niente di niente. Nel nostro territorio solo il Comune di Montepulciano ha fatto una seduta straordinaria e aperta sul tema. Tutti gli altri no, nonostante e sollecitazioni. Di manifestazioni e iniziative pubbliche ne abbiamo viste una del centro sinistra a Chiusi e una di varie associazioni a Città della Pieve nei primissimi giorni del conflitto, poi due promosse da Primapagina, una il 15 marzo e una il 14 maggio, quest’ultima organizzata insieme a Possiamo, Sinistra Italiana, Sinistra Civica ed Ecologista e Movimento 5 Stelle, entrambe a Chiusi. Poi niente altro. Se ci è sfuggito qualcosa ce ne scusiamo…
Alla Festa della Costituzione, terza edizione, che si è svolta a Trequanda dal 2 al 5 giugno, su iniziativa dell’ANPI Valdichiana le parole “guerra”, “Ucraina” e “Russia” non figuravano nemmeno nel manifesto con il programma. Si è parlato di tutto: di salute e fine vita, di reddito minimo e lavoro, di fascismo e antifascismo, con riferimento a vari articoli della Costituzione (l’art.1, l’art.3, l’art.32, l’art.49…) ma non all’art.11: L’Italia ripudia la guerra…”.
Ovviamente ill tema qua e là è emerso in vari interventi (c’erano tra gli altri Pippo Civati, Emanuele Fiano, Anna Falcone, Vittorio Agnoletto, Rosy Bindi, Giancarlo Caselli, Giovanni Maria Flick, Mina Welby, il presidente dell’Anpi nazionale Pagliarulo… ), ma in nessuno dei molti post sulla festa apparsi sui social anche a posteriori, per sottolinearne la riuscita, è uscita una parola a tal proposito. Come se il conflitto nel cuore dell’Europa non esistesse e non condizionasse tutto il resto. Nessun esponente dell’Anpi Valdichiana, dell’Anpi di Siena, nessun segretario di partito, o animatore di associazioni volontaristiche ha notato questa stranezza. Ho ha sentito il bisogno d chiarire o di esprimere una posizione. Noi – proprio perché amici dell’Anpi – rimaniamo sorpresi e, diciamolo pure, basiti. Raggelati verrebbe da dire, nonostante i 40 gradi…
Ma d’altra parte non è solo la guerra a non fare notizia e ad essere saltata a piedi pari. Domenica prossima, 12 giugno, si vota per 5 Referendum sulla giustizia. Ma nessuno ne parla. Non abbiamo visto un sindaco che uno, un segretario di partito che uno, un consigliere regionale, provinciale o regionale che uno, fare una dichiarazione di voto, spiegare come la pensa, quale è la posta in gioco. In giro non ci sono manifesti elettorali, da nessuna parte.
Anche sui referendum a parte Primapagina chi ha preso una qualche posizione? Nessuno. E mancano solo 6 giorni al voto. Mai successa, mai vista una cosa del genere.
Qualche commento social qua e là, compare… ma sono spari nel deserto, talmente rari da sembrare “miccette” più che spari. Che i 5 quesiti non scaldino i cuori è evidente – non a caso noi abbiamo dichiarato che a votare non ci andremo, per scelta politica, e per far saltare il quorum, in quanto riteniamo che si tratti di un inganno per mettere la magistratura sotto il controllo della politica. Che poi la magistratura debba essere riportata al suo ruolo costituzionale è una necessità, il sistema va riformato, ma quella proposta con 5 quesiti referendari non è la strada giusta. Detto questo, è normale che nessuno ne parli?
Che fine ha fatto la politica, dove sono i sindaci, gli eletti, i dirigenti? Chi è che deve spiegare, dare indicazioni di voto, orientare i cittadini?
La “linea del silenzio” – anche questo va detto – accomuna maggioranze e opposizioni, quale che sia il colore delle une e delle altre. Non parla la sinistra (e per noi è grave) e non parla la destra, che per esempio i referendum li ha proposti… Sulla guerra idem, il silenzio è bibartisan.
In un quadro del genere vedere o leggere schermaglie sulle puzze notturne che ammorbano alcuni quartieri, sulle buche nelle strade, su due alberelli tagliati o potati male, o sui contributi comunali ad enti e associazioni fa sorridere, fa pensare ad una politica che si combatte a bordo di scialuppe, mentre navi e incrociatori colano a picco…
m.l.
Nella foto: sindaci della Valdichiana senese alla Festa della Costituzione a Trequanda
per quanto mi riguarda io la mia l’ho detta di come voterò ed ho spiegato anche i perchè, anche se grossolonamente, ma credo sufficientemente motivati per fermare l’onda della prevalenza di essere cittadini liberi non osservando le leggi.Che poi la giustizia vada riformata sono perfettamente d’accordo ma non la si fa a colpi di Referendum ma la si fà in Parlamento.Ed il risultato che emerge dalle tue parole e di cui sembra che tu ti lagni non è altro che il risultato dell’azione del complesso mediatico che riesce a guidare i cittadini fuori del seminato, ricorrendo a visioni delle problematiche per le quali appaia giusto l’insorgere contro le leggi ed in questo caso contro coloro che alla fine vorrebbero difendere il principio della differenzialità fra le istituzioni ed i corpi istituzionali dello stato giuridicamente affermate dalla costituzione. Questo alla fine succede anche perchè tale moviment non viene fatto tutto in un volta bensì applicando il princpio dell’erosione progressiva,per la qual causa non importa quanto tempo ci metteranno le istituzioni che dicono di difendere la democrazia liberale a crollare e ad essere sostituite da spinte delle classi che sanno bene cosa debbano difendere e quali interessi vi siano da dover difendere.Questo lo abbiamo visto, ed allora diciamo che ciò che è tarlato e bacato ìè il sistema mediatico sfornato da una classe politica che ha annullato tutte le differenze, ha annebbiato il principio che invece gli interessi ci siano e siano evidenti, perchè progressivamente ha influenzato le teste del grande pubblico a dimenarsi in mezzo alle nebbie.Ed allora di fronte a tutto questo sembra risibile chiedersi se sia giusto votare e come votare.Fanno tutti ”i nesci” perchè al sistema interessa che indipendentemente anche chi possa vincere, venga ad essere instaurato progressivamente un principio che possa essere la giustizia dipesa da singole categorie di praticanti la giustizia.Un altro passo verso lo stato dell’oligarchia di classe, passata, ignorata ed anche tollerata da una sedicente sinistra imbelle e collusa.Ed allora a votare ci si deve andare proprio per questo e non avere paura dei pronunciamenti che vinceranno anche se non ne siamo d’accordo, proprio per dare il segno che ci sia qualcuno che difenda le istituzioni contro coloro che non hanno mai nascosto di voler rimuovere i paletti per la loro libertà,a cominciare dalla destra più a destra, per seguire ai radicali, per passare anche dentro molti elettori del PD perchè gli hanno detto che rinnovare sia utile alla democrazia,per poi finire a chi i referendum li ha proposti che si chiamano Lega e Forza Italia e tutti gli altri ramoscelli che si inorridiscono le poche volte che venga condannato un innocente ma che esultano quando vengono assolti coloro che possono pagarsi fior di avvocati e che vengono assolti o prescritti, ed anche che si indignano di coloro che poverini che rubano soldi pubblici possano espatriare e non essere sottoposti a giudizio in patria ,essere quindi latitanti ed anche arrivare al punto di fargli i monumenti chiamando tali azioni come un giusto riconoscimento.Ecco la povertà politica di questa Italia e che paga tutto il popolo italiano di ogni partito.
Caro Carlo in questo articolo non ci si domanda come votare al referendum, ma se è nomale che nessuno ne parli. E per nessuno si intende “quelli che contano” (e poi decidono), compresi sindaci, assessori, consiglieri regionali, segretari di partito. Poi ci si domanda se sia normale che una associazione come l’ANPI faccia una festa di 4 giorni con ospiti di livello nazionale e in quei 4 giorni non trovi il modo per parlare della guerra in corso in Ucraina, evitando bellamente l’argomento sia nel programma che nei commenti successivi riguardanti l’iniziativa. Nemmeno una parola. E infine se è normale che nessuno tranne questo giornale abbia notato e sottolineato questa “stranezza”. E’ sstrano perché nell’Anpi o tra gli “amici dell’Anpi” non tutti sono del Pd, quindi “asserviti” alle logiche di cui parli. Qualcosa non torna…
Caro direttore non è normale ma, quando la politica si serve dei giornalisti per scatenare o sopire avvenimenti la fa da padrona ! Peccato che la politica non sia così solerte e attiva quando deve fare cose veramente importanti e utili !
Noi cittadini subiamo ! Siamo disarmati di fronte a certi eventi !
Caro Direttore. Come sempre Carlo Sacco (ma anche altri commenti) fanno onore al tuo giornale. Prima Pagina è fuori dal CORO ma dentro la notizia come una volta usava ricordare uno slogan di Radio Radicale. La classe politica e la classe Dirigente diffusa (Sindaci, Imprenditori, Dirigenti, Intellettuali ecc.) sono spesso silenti e non pensano al futuro ma vivono la quotidianità ( e il consenso) giorno per giorno.
M è anche vero che il Popolo si merita il governo che ha e/o vota….Gli Italiani ,a seconda delle circostanze, fanno i Sudditi e poco i Cittadini: Esaltano, a giorni alterni, la nostra bella Costituzione; parlano spesso di Diritti e poco meno di Doveri . E’ un classico —–e come sempre ci rimettono i più deboli e i fragili della società. Buona giornata
Scusate ma pur con tanti dubbi Domenica vado a votare e rinuncio al mare….
MOLTO INTERESSANTE, DA LEGGERE FINO IN FONDO
Una gasiera moderna può avere una capienza massima di 200 mila metri cubi di gas liquefatto.
Per trasformare questo gas da liquido a gassoso, serve una quantità di energia del 30% della sua resa. È come se per rigassificare 10 metri cubi di gas, se ne bruciassero 3 per produrre l’energia necessaria per questo processo.
Quindi già si può capire senza bisogno di essere ingegneri che il prezzo finale ne risentirà tantissimo.
Se aggiungiamo il costo del trasporto, non possiamo aspettarci altro che bollette sempre più insostenibili.
Gli USA ci hanno promesso 15 miliardi di metri cubi di gas liquefatto, per trasportarlo servono 125 navi e 20 giorni per percorrere la tratta USA/ITALIA, altri 20 giorni per la tratta inversa e almeno 2 giorni per le operazioni di carico e scarico.
Per questo tragitto, una nave brucia 4mila kg di gasolio ogni ora, quindi 96mila kg al giorno che per 40 giorni fanno un totale di 4 milioni di kg di gasolio. Se moltiplichiamo per 125 viaggi, si bruciano 500 milioni di kg per portare il gas dall’America verso l’Italia. Un danno ambientale inestimabile e un costo enorme!
C’è anche da dire, che in America non ci sono sacche di gas naturale come in Siberia, quindi il gas viene estratto dalle rocce sedimentarie argillose attraverso un processo chiamato Fracking.
Questo processo è il peggiore per quanto riguarda l’ambiente e uno dei più costosi metodi di estrazione di gas. Inquina falde acquifere, stupra migliaia di km quadrati di territori, e rilascia metano nell’ambiente, che è un potentissimo gas serra.
L’acqua usata per questi processi, deve essere smaltita perché contaminata. Sapete come?
Viene immessa nel sottosuolo causando altro inquinamento e stimolando faglie sismiche. Basti vedere che in Oklahoma, nel 2008 c’è stato un solo terremoto mentre nel 2015 oltre 900; proprio a causa dello smaltimento di queste acque.
In sostanza, mentre Cingolani spalleggiato da Draghi si affanna a dire che importare gas dall’America sia un’operazione brillante, viene dimostrato che economicamente ed ecologicamente è un’operazione di una cretinaggine e di un’ incompetenza surreale! Oltre al prezzo finale che sarà inevitabilmente altissimo. Prezzo che va a carico dei consumatori finali. Cioè noi!
Inoltre c’è anche da segnalare che qualsiasi fuoriuscita nelle operazioni di rigassificazione fatte in Italia, potrebbe avere effetti disastrosi; visto che le navi gasiere saranno a ridosso delle nostre coste.
In barba a tutte le norme, il governo dei migliori sta conducendo una politica che l’Italia pagherà a caro prezzo per i prossimi 100 anni almeno. Il tutto perché bisogna seguire ciò che viene imposto dai nostri dittatori Americani, e per danneggiare (anche a costo di tagliarci le palle) la Russia.
Quando capiremo che qualcuno oltre Atlantico, con questa guerra sta indebolendo miserabilmente l’Europa, sarà già troppo tardi! La conclusione è sempre la stessa: DRAGHI VA FERMATO!
Giuseppe Salamone
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Scusate non sapevo come pubblicarlo !
Mi sembra una cosa molto interessante e dovrebbero saperlo tutti gli Italiani!
Questi incapaci che, noi non abbiamo voluto ma ci hanno imposti, ci porteranno alla rovina !!
Per me è tutto stabilito,è tutto scritto !!