CITTA’ DELLA PIEVE, UNA NUOVA GUIDA TURISTICA E QUEL CORTOMETRAGGIO UN PO’ COSI’ DI MICHELE PLACIDO

CITTA’ DELLA PIEVE, UNA NUOVA GUIDA TURISTICA E QUEL CORTOMETRAGGIO UN PO’ COSI’ DI MICHELE PLACIDO
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CITTA’ DELLA PIEVE – All’inizio di maggio è stata presentata con una iniziativa pubblica una nuova guida turistica di Città della Pieve, un progetto ideato da Città della Pieve Promotion, curato da Lorenzo Berna, con le foto di Paolo Menchetti per Gambini Editore.  La guida, intitolata “Città della Pieve. La città più meravigliosa, la città perfetta” è uno strumento prezioso sia per i pievesi che per i viaggiatori che vogliono conoscere meglio le suggestioni della storia, dell’arte, degli eventi e della natura della città che ha dato i natali al Perugino e che pur essendo in Umbria è in odor di Toscana, non caso vi si parla un dialetto unico e particolare che ha poco a che vedere con l’umbro classico e non a caso si presenta con il colore rosso del mattone tipico delle terre di Siena, più che dell’Umbria, dove l’edilizia storica è caratterizzata da pietra bianca e mattone chiaro…  Il titolo riecheggia una definizione che della città diede lo storico dell’arte francese Jacques Camille Broussolle nel 1896. E come tutte le guide, anche quella curata da Lorenzo Berna e Menichetti è sostanzialmente una posposta di viaggio alla scoperta di scorci e itinerari, di tesori artistici, di tradizioni.
Città della Pieve aveva bisogno di una nuova guida turistica? Probabilmente no. Da questo punto di vista è abbastanza “servita”. Ma una guida in più arricchisce comunque la già ricca “dote” di scritti sulla città e sulle sue bellezze. Quindi non guasta. Anzi. Quando si tratta di far conoscere dei luoghi, di valorizzarne certe peculiarità ambientali, architettoniche, storiche, culturali o gastronomiche, magari da un un punto di vista particolare, non è mai un “di più” e quindi ben venga la guida di Berna-Menchetti.
E a distanza di qualche settimana dalla presentazione della Guida, è uscito un altro prodotto mediatico, non proprio su Città della Pieve, ma con Città della Pieve a fare da sfondo. Si tratta di un cortometraggio d’autore, intitolato “Presto sarà domani”, realizzato da Michele Placido come regista, con Riccardo Scamarcio e Carolina Crescentini come attori. Nomi importanti tutti e tre. Per un “corto” che nelle intenzioni dovrebbe essere una sorta di “spot” per l’Italia che non si arrende e che rinasce sull’onda di idee innovative e creative, anche nei piccoli centri… Il tutto ambientato in un futuro prossimo, ormai molto vicino: il 2026… Un intento insomma di chiara marca buonista, una piccola iniezione di ottimismo su cosa potremmo fare, di innovativo e sostenibile. per uscire dalle secche e dalla tristezza di questi tempi cupi, compressi prima dalla pandemia, poi dalla guerra in Ucraina…
Solo, che nonostante i nomi di spicco del regista e degli attori, il “corto” in questione non è uscito un granché bene. Forse, alla fine solo Città della Pieve, con i suoi scorci, ne esce discretamente. E dal punto di vista “promozionale”  questo non è poco. E’ un regalo alla città.  Per il resto sia dal punto di vista della qualità cinematografica e della recitazione, sia dal punto di vista del messaggio, il cortometraggio di Placido risulta moscio, scontato, con una trama inconsistente (o inesistente), senza scatti… senza neanche qualche briciolo di poesia, che nei cortometraggi è spesso un ingrediente fondamentale.
Detto in soldoni e papale papale, “Presto sarà domani” è un prodottino un po’ così…  Diciamo pure scadente. Brutto, senz’anima e senza spessore. Una delusione. E dati i nomi dei protagonisti e del regista ciò appare francamente uno spreco. Tredici minuti di poco o niente. Peccato. Ci aspettavamo qualcosa di meglio.
Non sappiamo se tra qualche anno il Liceo Calvino diventerà, come nel “corto” di Placido, un campus modernissimo, né se i giovani saranno in grado di proporre soluzioni innovative capaci di ribaltare il quadro desolante dell’oggi. Utilizzando magari i fondi del PNRR.  Difficile, molto difficile. E per questo motivo “Presto sarà domani” risulta a dir poco troppo ottimistico, al limite della stucchevole pubblicità-progresso. Ma quella un tanto al chilo…
Ora, Città della Pieve è una località abbastanza abituata ormai a fare da set cinematografico o televisivo. Cominciarono i fratelli Taviani nel 1972, quando la città del Perugino non la conosceva ancora nessuno, se non gli studiosi di Storia dell’arte e non era certo una località turistica. All’epoca non ci andavano neanche i chiusini o i castiglionesi… E cominciarono con un film cult: “San Michele aveva un gallo” che prendeva spunto dalle illusioni risorgimentali alla Pisacane, per parlare di quelle del ’68… e del rapporto irrisolto tra insurrezionalismo velleitario e socialismo scientifico… Roba che oggi molti farebbero fatica a comprendere sia come tematica che come lessico. L’attore principale era Giulio Brogi.
Poi negli anni ’90-primi 2000 c’è stata la fiction “Carabinieri” targata Mediaset, andata avanti per 7 anni, con attori piuttosto noti come Pino Caruso, Paolo Villaggio, Andrea Roncato, Dario Vergassola e starlette di bellissima presenza come Elisabetta Canalis, Alessia Marcuzzi, Martina Colombari, Roberta Giarrusso…
Proprio sull’onda di “Carabinieri” partì l’onda lunga del boom turistico pievese e ci sono voluti quasi 20 anni prima di vedere lo storico bar del centro abbandonare il nome “Bar Pippo” della fiction per riprendersi quello vero dell’antico Caffè Matucci…
Finire sugli schermi televisivi o cinematografici, al di là della qualità del film o della fiction, per una città è sempre un valore aggiunto, una bella spinta promozionale, questo è indubbio. A Città della Pieve anche il matrimonio di Luca Argentero ha fatto notizia, proprio perché è un attore noto… Probabilmente anche il “corto” di Michele Placido con Scamarcio e Carolina Crescentini una spintarella turistica la darà. Perché i due sono belli e famosi e Placido pure. Il fatto che sia un prodottino scadente e piuttosto banale influirà di meno. La maggior parte del pubblico non fa troppe sottigliezze (è una fortuna?).
In altro articolo si parla di un festival dedicato ai cortometraggi che  è giunto alla sua 22esima edizione e si terrà a Chianciano il 19 e 20 agosto. Nell’occasione saranno presentate decine di opere giunte da tutta Italia e anche dall’esterno, per lo più di autori indipendenti. Ci sarà anche qualche “corto” realizzato da attori e registi famosi del cinema e della Tv. Presto sarà domani non figura nell’elenco.
m.l.
Nella foto (Ciack magazine): Carolina Crescentini e Riccardo Scamarcio nel corto “Presto sarà domani” girato a Città della Pieve.
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