TRASIMENO, INCONTRO SINDACI-PROVINCIA: LA PERUGIA-CHIUSI SPARISCE DALL’AGENDA?
Martedì scorso, 4 maggio, i sindaci del Trasimeno si sono incontrati con la presidente dalla Provincia di Perugia Proietti e con i due consiglieri regionali dell’area, Simona Meloni e Eugenio Rondini all’Isola Polvese. Sul tavolo dell’incontro le criticità del comprensorio lacustre e le richieste delle amministrazioni locali. Prima fra tute quella di uscire dal “profondo isolamento infrastrutturale” con una rete viaria che “in numerosi tratti necessita di improrogabili interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, sofferenze ambientali legate al delicato equilibrio del bacino lacustre, un sistema di mobilità, anche legato alla area, che deve essere rivisto e innovato in chiave di efficienza e sostenibilità ambientale”. Così si è espresso il presidente dell’Unione dei Comuni, nonché sindaco di Panicale Giulio Cherubini.
Secondo Cherubini “il Pnrr può offrire grandi opportunità sul piano della mobilità e del trasporto inter-territoriale. Il nostro obiettivo è giungere a un “Piano di mobilità comprensoriale”, ma serve il concorso dei diversi livelli istituzionali e interventi strategici sulle infrastrutture, per superare l’isolamento che da sempre colpisce l’area”.
Tra le priorità Cherubini e i suoi colleghi hanno indicato la “disocclusione dell’arteria Pievaiola, con interventi di adeguamento soprattutto sul tratto che attraversa il comune di Città della Pieve, il collegamento diretto del Trasimeno Sud con il capoluogo di regione tramite il Bus Rapid Transit a trazione elettrica, la connessione del trasporto pubblico di tutto il Trasimeno con Corciano e Perugia, interventi sulla direttrice centrale in direzione Terontola”
Sul nodo Pievaiola è intervenuto anche il sindaco di Città della Pieve, che ha rilanciato l’idea di una variante che alleggerisca il traffico pesante su Moiano, mentre da Magione sono state sottolineate le criticità della SR 599 e SP 316, due strade particolarmente trafficate. Da Passignano è giunta la richiesta di ripensare i collegamenti su acqua, mentre da Tuoro, tra le altre cose, è stata evidenziata la preoccupante condizione in cui versa il pontile. Il sindaco castiglionese ha ricordato le difficoltà anche di natura burocratica per la manutenzione lacustre e la necessità di una legge nazionale speciale ad hoc per il Trasimeno che non ha mai visto la luce.
Per quanto riguarda la viabilità la Provincia di Perugia ha annunciato che per il biennio 2022- 2023 l investirà negli otto comuni del Trasimeno quasi 7 milioni di euro. E questo, come precisato, nonostante le enormi difficoltà legate alla carenza di personale e alla vicenda del mancato trasferimento delle risorse per le strade regionali da parte della Regione Umbria. In particolare i fondi sono così ripartiti: 2 milioni per Città della Pieve (di cui 1,4 per la messa in sicurezza di tre ponti sulla linea ferroviaria); 1 milione e 500mila euro per Piegaro (di cui 1 milione e 80mila euro destinati ai ponti); 1 milione e 134mila per Castiglione del Lago; 853mila per Magione, 628mila per Panicale (di cui 370.000 per i ponti); 426mila per Passignano; 275mila per Tuoro; 150mila per Paciano (dove tuttavia è già in corso un intervento di consolidamento da 700mila euro).
Insomma qualcosa si muove. Però, dopo settimane e mesi in cui il dibattito sulle infrastrutture e sul collegamento rapido Perugia-Chiusi – proprio per rompere l’annoso isolamento e per trasformare la Valnestore da “imbuto senza sbocco” a corridoio, verso l’aggancio al nodo stradale e ferroviario di Chiusi, utilizzando a pieno le potenzialità della Pievaiola recentemente e quasi completamente adeguata e ristrutturata – aveva ripreso vigore ed era rientrato prepotentemente nell’agenda politica, la soluzione prospettata nell’incontro alla Polvese riporta il tutto ad una dimensione limitata e non certo strategica. Intanto lo sbocco verso Chiusi non viene neanche nominato. Giusto chiedere la “disocclusione” della Pievaiola, come ha fatto Cherubini: riaprendo le arterie, con un bypass si ridà vita al paziente… Così avverrebbe alla Valnestore. Ma cosa significa intervenire nel tratto pievese? Aggiustare e rendere più agevole la salita da Piegaro a Città della Pieve oppure ristrutturare il tracciato della provinciale del Fornello tra Piegaro e Moiano, per poi da lì arrivare agevolmente a Chiusi? La differenza è sostanziale.
Il sindaco pievese Risini che si era proposto qualche mese fa come capofila di un comitato di area vasta per portare avanti proprio il collegamento Perugia-Chiusi, sembra accontentarsi anche lui di un piattino di lenticchie, il raddrizzamento di un tornante e una variantina che liberi dal traffico l’abitato di Moiano…
Sembra quasi una ritirata, con i Comuni attestati su richieste minimal, piccoli aggiustamenti non strategici…
Sulla questione si era creato un largo schieramento bipartisan, con i sindaci Pd insieme a quelli civici e leghisti, compreso il primo cittadino di Perugia Romizi. Con l’ok sia della maggioranza che dell’opposizione al Comune di Chiusi, che ovviamente ha tutto l’interesse ad un rapporto facilitato, anche da punto di vista stradale, con l’Umbria e con la città di Perugia ce ne rafforzerebbe il ruolo di snodo e cerniera dell’Italia di mezzo…
L’incontro della Polvese resta comunque un fatto politico-amministrativo positivo, ma ciò che ne è uscito appare riduttivo rispetto alla visione strategica che pure era affiorata negli ultimi mesi tra gli stessi sindaci dell’area. Tant’è che nel Pd c’è chi non l’ha presa benissimo. Il segretario del circolo di Tavernelle Davide Stamponi ha già annunciato un “vertice” politico del partito di Panicale e Piegaro per la prossima settimana. A breve dovrebbe tenersi anche un incontro a Moiano, tra circoli e sindaci Pd del Trasimeno e di Chiusi…
R.C.
Un personaggio buontempone celeberrimo di Chiusi conosciuto per la sua parsimonia, al tempo delle ”Case Chiuse” che appunto nulla avevano a che vedere con Chiusi, entrando in tali luoghi di perdizione ed essendo letteralmente assalito dalle signorine che chiedevano ulteriori benevoli compensi, amava esclamare ”Bambole un c’è una lira !! ”.E’ la stessa situazione e condizione nella quale versa il territorio sia umbro chè toscano.Altro che PNRR !! E’ grasso che cola anche quello definito ”piatto di lenticchie”.Ed il timore di quanto potrà succedere a fine estate se dureranno questi chiari di luna è quello di una possibile instabilità sociale.Ed allora una riflessione andrebbe fatta, soprattutto verso i temi affrontati da tutti i partiti che sono al governo,quando approvano provvedimenti che credono servano per la messa in sicurezza dell’italia.Un altro spettro si aggira per l’Europa….ma stavolta non è quello della falce e del martello….anzi, il suo contrario.
Prima era così… adesso è diverso: i soldi ci sarebbero pure (con il Pnrr parecchi), sono le idee che scarseggiano e anche le palle per sostenere dei progetti… Questa almeno è la mia impressione
Non credo che siano le idee a scarseggiare perchè quando la politica che ha il vizio endemico di beneficiare gli amici degli amici i soldi li abbiamo visti che vengono trovati anche presentando idee che servono a pochi che è il contrario esatto ai quali le opere dovrebbero servire.Qui si tratta di opere pubbliche ed è come la coperta che tirata da una parte copra la testa ma scopre i piedi perchè ognuno, ogni territorio, vorrebbe benefciare più di altri alla spartizione della torta, ma l’epoca è quella che è, e se tale politica è contrapposta a ciò che crede possa essere auspicato dall’opposizione, allora le spinte diventano venti di tempesta perchè tutto un entourage di amici, di possibili amici, di coloro che in passato hanno fatto il bello e cattivo tempo e che oggi si ritrovano un pochino al di fuori della stanza dei bottoni si inalberano e tale cosa a chi sia abituato a sedere sugli scranni più alti e determinanti non stà molto bene in mano e spesso per fruire di flussi di denaro si inventano le cose più lontane dalla gente e dalla utilità reale che possa a questa venire.Funziona così la ruota del potere oggi mentre in passato un accordo comunque di fondo fra partiti che si respingevano esisteva e non proprio ” una mano lavava l’altra ed in due lavavano il viso” ma tali dee e progettualità eran portati avanti da gente un po’ più seria che sapeva alla fine andare verso le ragioni dell’altro e riconoscerle. Per essere più chiari la domanda che possa essere il benessere che abbia reso le coscienze ed anche le intelligenze più vacue e con meno sostanza e conoscenza di quello che possa essere il concetto del bene della socialità non viene nemmeno per un momento contemplato.Ed è chiaro che in tale clima quando qualsivoglia forza gestisca il potere, questa pensa a tenere le decisioni solo per sè, ma la festa dura poco, soprattutto perchè oltre alla visuale larga che esisteva prima, manca oggi da parte dei maggiori partiti la programmazione di un futuro anche molto prossimo e non lontano.Ed alla fine in questo la pandemia e la guerra c’entrano ben poco ma è la capoccia di una larga fascia generazionale che è in libera uscita.
In questo caso, sulla questione infrastrutture destra e sinistra, sindaci Pd e sindaci civici o leghisti del territorio (Perugia compresa) stavamo marciando d’amore e d’accordo, tutti assieme appassionatamente. Non c’era insomma neanche questo problema… Però se da un progetto strategico si passa a piccole rivendicazioni cercando di aggiustare solo quel che già c’è… allora qualche problemino ci deve essere….
Si di certo,ma nota che si parla di una classe politica che di giorno marcia compatta o quasi per non scomparire ed anche per dare le sembianze che servono e che di notte sà bene che con l’oscurità molte luci non battono sulle cose da fare e si possono-anzi si cerca spesso senza successo- di portare a casa propria la busta mezza piena e mezza vuota di provviste che servono al proprio sostentamento.Questo è in sintesi il panorama.
A leggere i resoconti si e’ trattata di una riunione informale sull’Isola Polvese,forse di interesse della sola Provincia di Perugia,che fara’ lavori di manutenzione straordinaria ed ordinaria sulle strade .La vera polpa,attesa,rimane come al solito nelle speranze di alcuni ed in esponenti politici che forse dimenticano di essere in Regione all’opposizione o in altri,di peso minimale, che non sanno bene come collocarsi al momento e fiutano il vento che tira..Con queste “armate” si fanno belle proposte ma tutto rimane sull’Isola.Comunque e’ vero che nessun progetto e’ stato studiato,ma si che sa oramai e’ meglio sparare grosso sui social e meritarsi tanti like:costa poco e fa tanta scena.
Verissimo Remo, ma codesto non riguarda solo le attuali amministrazioni ma anche- e soprattutto- quelle precedenti.Cosa hanno fatto e quali discorsi e percorsi hanno tentato di impostare affinchè le iniziative che sono state prese non siano annoverate nel campo della scena ? Ricordo -e non lo si dovrebbe mai dimenticare- che in un contesto come quello di Terni per esempio,una grossa fetta della classe operaia ha votato Lega…in una zona che storicamente per decenni aveva appoggiato la sinistra un po’ più vera di quella di ora e chiediamocelo allora tale perchè sennò diventa scena anche questa a sentire gli incazzati che sono stati estromessi, poi sostanzialmente per errori loro e non per meriti altrui di coloro che sono subentrati alla guida.E gli errori alla fine sono di natura politica ed è l’italia che di fronte a tutto questo ha cambiato verso.Ed ”i like” servono solo a ribadire e suggellare ciò che si diceva, ma di entrambe le parti però !!