IL CARDINALE ZUPPI SOSTITUISCE BASSETTI ALLA GUIDA DEI VESCOVI. ORA LA CEI E’ PIU’ A SINISTRA DEL PD

mercoledì 25th, maggio 2022 / 12:50
IL CARDINALE ZUPPI SOSTITUISCE BASSETTI ALLA GUIDA DEI VESCOVI. ORA LA CEI E’ PIU’ A SINISTRA DEL PD
0 Flares 0 Flares ×
CITTA’ DELLA PIEVE – Papa Francesco non si smentisce. E dopo le parole dette a più riprese sulla questione Ucraina, decisamente contro corrente o quantomeno non allineate al coro bellicista, anche nei fatti il pontefice sembra voler tenere la barra dritta in una certa direzione. Ed è una direzione “rivoluzionaria”, dato che stiamo parlando del Vaticano e non della Corea del Nord.
E’ infatti un avvenimento rilevante e in un certo senso rivoluzionario, la nomina del cardinale Matteo Maria Zuppi a Presidente della CEI, al posto del cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia e Città della Pieve (Foto a destra)  che a quanto pare si ritirerà proprio nella città del Perugino, come il premier Draghi.
Già Bassetti ha tenuto una linea aperta e si può considerare una figura “progressista”, ma il cardinale Zuppi, arcivescovo di Bologna, va oltre. Lo chiamano “il cardinale degli ultimi”, la sua storia comincia come “prete di strada”. Viene dalla Comunità di San’Egidio, roccaforte del cattolicesimo democratico e, appunto, progressista, ha dedicato tutta la vita ai bambini svantaggiati, ai migranti, ai senza fissa dimora, ai disabili, ai tossicodipendenti, ai carcerati, agli emarginati, agli “invisibili”…
Matteo Maria Zuppi è stato figura di spicco e mediatore nel processo che, nel 1992, ha portato alla pace in Mozambico, che pose fine a oltre 15 anni di guerra civile. È stato una figura-simbolo della cooperazione in Africa. Sull’accoglienza dei migranti, in  piena sbornia sovranista, quando Salvini imperversava a reti unificate e chiudeva i porti disse: “L’accoglienza non è un incubo da evitare, è il modo in cui la società cresce, ringiovanisce, matura. Siamo di fronte al rischio di non commuoversi più per la condizione di chi non ha nulla o è in pericolo”.
Paolo Ferrero, già segretario di Rifondazione Comunista ha così commentato la nomina di Zuppi a presidente della Cei: “E’ una bella notizia in un momento in cui scarseggiano. Il cardinale Zuppi è quello che ha riaperto le porte della Chiesa a un compagno come Eugenio Melandri. Ricordo ancora la gioia di Eugenio, missionario comunista e pacifista, nella sua prima e purtroppo ultima messa dopo decenni. Non mi era mai capitato di intervenire durante una messa ma Eugenio voleva che prendessi la parola come segretario di Rifondazione Comunista. Compagno viene da cum panis e lui rientrava nella Chiesa da comunista. Ringraziai qualche tempo dopo il cardinale Zuppi a Roma al termine di un dibattito sull’Apocalisse con il mio vecchio amico Franco Berardi. Un cardinale che discute con un comunista autonomo visionario come Bifo alla guida della CEI non si era mai visto. Zuppi disse cose assai condivisibili che mi è capitato di citare. Ricordò anche gli anni in cui nel lavoro sociale nelle borgate romane incontrava i militanti comunisti. E disse che alla fin fine avevano ragione loro, che non basta la carità se non si modificano alla radice le cause strutturali della povertà e dell’esclusione. Ora che ci penso è probabilmente l’unico cardinale con cui ho parlato in vita mia. Tempo fa ho visto la sua foto a un tavolo con la bandiera della pace. Buon lavoro a Zuppi che fa cose”. 
Fa specie vedere una CEI più a sinistra del Pd. E forse non è un caso che anche sulla guerra in Ucraina il giornale meno schierato sulla linea del pensiero unico atlantista e bellicista sia Avvenire.
Qualcuno potrà obiettare che ci vuole poco a ritrovarsi più a sinistra del Pd. E questo è vero. Il problema, però, è che di figure e organizzazioni a sinistra del Pd ce ne sono tante, ma tutte in ordine sparso, con consensi da prefisso telefonico, spesso l’una contro l’altra armata e incapaci, tutte, di trovare una sintesi e una strada comune.
Qualcuno dirà che sodalizi e organizzazioni come a Comunità di Sant’Egidio, pur facendo opera meritoria, hanno contribuito e contribuiscono a spostare lo stesso tema dell’accoglienza, dell’inclusione, della solidarietà verso la deriva della carità, rispetto al dovere di intervento sociale da parte dello Stato. Ed è vero anche questo.
Però in un quadro come quello attuale, dove non manca chi sparerebbe sui barconi coi migranti e dove si sta cercando di risdoganare anche a livello di lessico quotidiano termini che sembravano consegnati alla storia, come “terza guerra mondiale”, Guerra globale”, “opzione nucleare” , per abituarci all’idea che le controversie e le questioni di mercato si possano risolvere con le armi, una notizia come la nomina del “Cardinale degli ultimi” a presidente dei vescovi italiani è una notizia che dà speranza.  Ed è anche un segnale inequivocabile che Papa Francesco ha voluto dare alla politica. E’ un messaggio di pace.
A qualcuno probabilmente non piacerà. Il suo predecessore cardinal Bassetti invece crediamo abbia apprezzato la scelta scelta del papa e anche noi – pur guardano le cose e il mondo da un’ottiva laica e non religiosa – battiamo sommessamente le mani. Di figure come Matteo Maria Zuppi nei posti di prestigio e di comando, più ce ne sono e meglio è.
Marco Lorenzoni 
Nella foto: il cardiale Zuppi con Papa Francesco (da Corriere della Sera)
0 Flares Twitter 0 Facebook 0 Google+ 0 Email -- LinkedIn 0 Pin It Share 0 0 Flares ×
Consorzio di bonifica
Mail YouTube