UMBRIA: I CIVICI DI FORA PUNTANO A RAPPRESENTARE IL NUOVO CENTRO. E A DIVENTARE IL PARTITO DI DRAGHI (E BASSETTI)

venerdì 11th, febbraio 2022 / 15:07
UMBRIA: I CIVICI DI FORA PUNTANO A RAPPRESENTARE IL NUOVO CENTRO. E A DIVENTARE IL PARTITO DI DRAGHI (E BASSETTI)
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IL RUOLO CHE NELL’OPERAZIONE POTREBBE AVERE CITTA’ DELA PIEVE

PERUGIA – Potrebbe partire dall’Umbria il laboratorio politico del nuovo centro a trazione… civica. Le divisioni nel centro destra tra Lega e Forza Italia,  l’inconsistenza di Italia Viva, la crisi ormai strutturale dei 5 Stelle sono tutti tasselli che, in vista delle Politiche del 2023, aprono praterie a chi mostrerà un minimo di fantasia. E in Umbria l’area civica, negli ultimi anni ha conquistato un ruolo: in Regione l’opposizione alla Giunta Tesei è divisa tra Pd e i civici di Andrea Fora (foto); il centro sinistra ha eletto da poco presidente della Provincia la sindaca di Assisi Proietti, Civica anche lei…

Insomma anche se finora più legati o vicini al centro sinistra che al centro destra, i Civici sono una realtà che punta ad avere una sua propria visibilità e un ruolo ancora più importante. L’idea è quella di un soggetto politico di centro forte in grado di spostare gli equilibri e decidere le sorti della politica dell’Umbria. Prima di tutto come alternativa praticabile rispetto all’attuale governo regionale, ma forse anche come alternativa al Pd e ad un centro sinistra che guarda invece ai 5 Stelle…  E’ di questi giorni il lancio, da parte del rassemblement che fa capo a Fora (Civici X), di una campagna di radicamento nei territori“Essere civici è un atteggiamento di molti cittadini che ogni giorno si rendono disponibili al miglioramento della vita sociale del loro quartiere, del loro comune e della loro città”, ha detto lo stesso Fora nel presentare l’iniziativa. “Ognuno – dice – con il suo contributo e nel suo esercizio di civismo può contribuire ad affrontare e risolvere problemi nella sua comunità. A tutti i civici, chiediamo di entrare a far parte di Civici per, un movimento politico organizzato che tende a far confluire le idee e l’impegno di ognuno in proposte concrete e in un programma di azioni che affrontano e migliorano le problematiche locali”.

Sostanzialmente un invito a tesserarsi, a entrare nel movimento, paese per paese, città per città… Da qui ad aprile una serie di iniziative suggelleranno la campagna. Con un occhio particolare per i temi legati alla sanità che sono da sempre i più caldi e anche quelli messi in maggiore evidenza dalla pandemia. Il tutto dovrebbe culminare in un congresso vero e proprio.

Per ora i “Civici Per” di Andrea Fora rifiutano le etichette: si arrabbiano se li definisci “centristi”, ancor di più se qualcuno usa il termine “moderati”. Parlano di “riformismo dal basso”, di welfare e ispirazione sociale, sull’onda delle posizioni di Papa Francesco. Ma quella che potrebbe essere la molla vera e più robusta per far decollare il movimento è l’adesione e il sostegno incondizionato ad un modello politico economico liberal-democratico. Tradotto: l’appoggio a Mario Draghi, che guarda caso proprio in Umbria ha la sua base. Draghi e non solo lui: anche il Cardinal Bassetti, il presidente della Cei, vicinissimo a Papa Bergoglio, che ha già annunciato le dimissioni da arcivescovo di Perugia e potrebbe anch’egli ritirarsi, come il premier, a Città della Pieve, città contitolare con il capoluogo della Diocesi.

Se quella che qualcuno tra gli osservatori, ha definito la “fase 1”,  ha visto i Civici allearsi con il Centro Sinistra, la fase 2. d’ora in avanti, potrebbe vederli con le mani più libere, non legati a schemi e alleanze precostituite, ma più marcatamente individuabili e riconoscibili come “il partito di Draghi”. Forse quella annunciata in questi giorni da Andrea Fora potrebbe essere solo una mossa per alzare il prezzo di eventuali alleanze. O forse uno smarcamento preventivo. In tutto ciò Città della Pieve potrebbe giocare un ruolo decisivo: Non solo perché nella città del Perugino abita il Presidente del Consiglio Draghi e potrebbe presto abitarci anche il Card. Bassetti, ma anche perché lo stesso Fora abita a Chianciano, in Toscana, a 20 Km, e conosce bene le problematiche “di confine” e perché a Città della Pieve c’è già oggi un sindaco civico, eletto con l’appoggio delle destre, ma adesso in via di dismissione da parte della Lega e dunque in cerca di un riposizionamento. E sempre a Città della Pieve abita e opera Gianni Fanfano, che è stato un dirigente regionale del Pci-Pds e del movimento Civico di Fora è uno dei promotori della prima ora e sostenitore appassionato.

Certo la concorrenza, al centro, sarà agguerrita, ma tutte le altre formazioni centriste, come dicevamo all’inizio, appaiono (e sono) in ambasce. Forza Italia e i renziani sono ormai entità astratte e aleatorie, gli stessi 5 Stelle (che si sono sempre definiti né di destra, né di sinistra) sono praticamente scomparsi dalla scena, dissolti come neve al sole. Ma la gente che votava per queste formazioni non è scomparsa, c’è ancora e quei voti sono in libera uscita. Normale che qualcuno si ingegni per portarli dalla propria parte. Che poi tutti i civici umbri siano d’accordo con la linea Fora, è un altro paio di maniche. La presidente della Provincia e sindaca di Assisi Stefania Proietti ha già preso le distanze e ha diffidato Fora dal coinvolgerla in un progetto che non è il suo… La strada non sarà tutta in discesa.

m.l.

 

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