CHIUSI SCALO, RIPARTE IL CANTIERE IN PIAZZA GARIBALDI. SONNINI SI METTE IN MOTO?
CHIUSI – Eppur si muove… La Giunta Sonnini sembra aver finalmente innestato la marcia. Con una nota sulla pagina facebook del Comune, il sindaco annuncia che da lunedì 14 febbraio riprenderà il via il cantiere per il completamento dei lavori in Piazza Garibaldi-Via Leonardo da Vinci a Chiusi Scalo.
Solo qualche giorno fa su queste colonne, parlando del bilancio dei primi 100 giorni della nuova amministrazione e poi sulla sorte dei 5 alberi presenti sulla piazzetta e ormai “seccati”, ponevamo il problema di quell’opera da portare a termine. Possibilmente salvando gli alberi. O meglio sostituendo quelli secchi con altre piante di dimensioni simili.
Non saranno stati certamente quei due articoli ad accelerare i processi decisionali, ma il fatto che l’anuncio della riapertura del cantiere avvenga qualche giorno dopo, è innegabile. Va bene così. L’importante è che le opere avviate vengano portate a conclusione.
“Abbiamo deciso di riprendere i lavori in questo mese – scrivono il sindaco Gianluca Sonnini e l’assessore ai lavori pubblici Mattia Bischeri – perché non volevamo andare a gravare sui negozianti nel periodo delle festività qualora ci fossero stati dei ritardi nella fine dei lavori. Adesso confidiamo di terminare questa importante opera di riqualificazione, già avviata dalla passata amministrazione, nei tempi prestabiliti”.
Lo ha fatto ieri sul palasport, lo fa oggi sui lavori in piazza Garibaldi: il sindaco Sonnini non demolisce le scelte pregresse della passata amministrazione, ma si assume l’onere di portarle a compimento. E a nostro giudizio fa bene, anche se ciò può causare qualche malumore nella sua maggioranza, tra gli alleati che nella passata legislatura stavano all’opposizione, per esempio…
Il palasport è una grande risorsa per la città, i lavori in Piazza Garibaldi andavano comunque terminati raccordando la piazza alla via principale del centro dello Scalo. Questo significa dare atto e continuità alle scelte fatte da chi c’era prima? Non può essere un problema. Se per qualcuno lo è, se ne dovrà fare una ragione.
Quanto ai lavori nell’area della “Piazzetta”, il comunicato del Comune spiega che “per tutta la durata dei lavori (stima 60 giorni) non sarà possibile sostare o circolare nell’area del cantiere, tranne che per i veicoli di emergenza o per quelli di residenti o domiciliati titolari di rimesse o garage. Nel tratto finale di via Mameli, ovvero da via Morgantini e Piazza Dante, sarà istituito un doppio senso di circolazione temporaneo finalizzato a garantire l’accesso dei veicoli in Piazza Dante e alla Stazione ferroviaria”.
Sacrifici necessari, che gli abitanti dello Scalo faranno volentieri per avere il centro nevralgico della cittadina pronto e tirato a lucido almeno per Pasqua. O poco dopo.
Ci auguriamo che sia trovata una soluzione idonea per sostituire gli alberi che si sono seccati, senza eliminarli del tutto, anche se in tutta Italia nelle piazze principali gli alberi non ci sono. In Piazza Garibaldi c’erano, chi ha deciso di ridisegnarla come la vediamo adesso, ce li ha mantenuti ed è quindi giusto che ci rimangano. Un po’ d’ombra e di verde male non fa. Tutt’altro.
Per la serie “siamo contenti che certe segnalazioni trovino riscontro”, pare che sia cominciata anche l’opera di sostituzione di tutta l’illuminazione pubblica, con lampade a led che doveva cominciare a settembre 2021 ed era rimasta inspiegabilmente ferma. Che sia finito il rodaggio e l’Amministrazione abbia cominciato ad operare? Ci auguriamo di sì. Anche se si tratta per ora di opere e scelte pregresse decise da chi c’era prima e non di “nuove intuizioni” è comunque un fatto positivo. Significa che dopo i primi 100 giorni di studio e acclimatamento, la nuova giunta si è messa in moto.
Vedremo, strada facendo, se si limiterà a chiudere le partite aperte, o vorrà dare un qualche segnale in proprio. Per ora Sonnini & C. hanno potuto contare su opposizioni molto “flebili”, per non dire accondiscendenti e su una politica praticamente assente su tutta la linea. Nessuno parla, nessuno critica, nessuno alza la voce. Non sarà così per 5 anni. Non può essere così per 5 anni, vorrebbe dire che Chiusi ha chiuso i battenti e nel momento della ripartenza invece di ripartire si è inchiodata.
m.l.
Quel “male non fa”, a proposito di verde ed ombra in una piazza che, al sole, si trasforma in uno specchio ustorio, beh è davvero impagabile. 🙂
Tutte le piazze italiane, anche le più belle, fotografate e celebrate, al sole sono specchi ustori, dove l’unica ombra è quella dei palazzi circostanti… In questo caso, già che 5 alberi c’erano e sono stati lasciati nel rifacimento, ma si sono seccati, credo sia giusto sostituirli. E credo anche che la maggioranza di governo, che annovera forze che si autodefiniscono “ecologiste” dovrebbe fare il possibile affinché ciò avvenga in occasione dei lavori che riprenderanno lunedì 14…
Non sono un botanico ma io comunque il lavoro di ripristino degli alberi in quella piazza lo farei a spese di chi ha deciso di farla in codesto modo.Pensi che gli alberi con una base innestata al terreno in quel modo quanto tempo abbbiano da vivere ? Poi dopo morti si dice”aho si so’ seccati ! ”…mi dici da dove ricevano la quantità l’acqua che ci vuole a mantenerli in vita ? Ma non è per denigrare nessuno ma cosa vuoi sperare da un paese che dopo anni si sia accorto che la base d’appoggio dei lampioni di illuminazione pubblica partiva dalla seduta delle panchine? Ma nemmeno ai cancelli rossi a Siena…. parlo di quelle che erano davanti al Museo. Barzellette aperte a tutti, cittadini o non cittadini, di stranieri o qualsivoglia turisti e….sempre di soldi dei cittadini si parlava e si parla eh ? Poi uno dice che si è critici su tutto….e per forza ! O no ?
No, no qualcuno si accorse… dei lampioni poggiati sulle panchine primapagina ne scrisse il giorno stesso che li misero…
Ora con tutto il rispetto, la concretezza e la fiducia nel ” savoir faire et voir ” anche di Primapagina, ma dimmi se c’era bisogno di Primapagina per rendersi conto di come il lavoro fosse stato impostato ,eseguito e portato a termine….ora non mi ricordo perchè sono passati diversi anni ma siccome era ed è tutt’ora d’uso il mettersi la fascia tricolore per inaugurare anche gli angoli dei marciapiedi,spero che quella volta la fascia tricolore sia rimasta nel cassetto che la conteneva…ma non c’è mica da scherzarci tanto che invece sia successo il contrario…..
Il discorso vale anche per gli alberi di piazza,Garibaldi. Oltre Primapagina hai visto o sentito qualcun altro parlarne e porsi il problema?
Il fatto fondamentale vedi Marco è anche e non solo quello ma è lo ”splendido isolamento” in cui ha vissuto Chiusi per decadi, dove non c’è stato un ricambio nè di classe politica nè di popolazione, ed il pane si è fatto con la farina che esisteva.Questo è stato, ma i tempi in tante altre aree della Toscana hanno prodotto ben altro, e da centro nevralgico si è trasformato in ” centro di nevralgie”….basta osservare la popolazione di Chiusi complessivamente ma anche quella dello Scalo anche se ha subito quest’ultima influssi diversi ma comunque sempre limitati di entrata ed uscita di popolazione in parte nuova.Chiusi non si è aperta al mondo per cui anche le iniziative politiche, socio-economiche che sono state fatte sono state fatte ed hanno visto e preso luce solo nelle occasioni di quando qualcuno-in questo caso la mucchina MPS- ha aperto il portafoglio, e con la mucchina anche i vitellini(le altre banche).Quando il portafoglio è stato chiuso si è dovuto fare i conti con l’esistente, quindi anche tutto l’osannare della classe imprenditoriale che pensiamo sempre che abbia sviluppato e dato impulso a Chiusi,ci siamo resi conto che in parte non esisteva nella misura in cui era stata concepita e vissuta prima.Quando si è seccata la fonte e l’acqua non è più sgorgata il territorio che era a vocazione agricola e che tale sostanzialmente è rimasto, è rimasto sguarnito anche da una ”intellighenzia” politica che non si è adeguata nel tempo, poichè il partito dominante(il PCI) era prevalentemente di origine e cultura contadine e non come in altre zone dell’italia a formazione progressista e più operaia che altro. Questo ha segnato anche le discrasie odierne con cui noi combattiamo, soprattutto nelle problematiche che abbiamo dovuto affrontare con i vertici politici che in mancanza di altro si sono formati anche e non solo loro sotto la guida e la direzione delle parrocchie che sono divenuti strumenti dirigenti e decisivi anche per nomina occulta delle persone e soprattutto direzionali nei campi dell’organizzazione della salute e dell’assistenza consociativa insieme ad altre di natura diciamo pubblico progressista e che prendono fior di soldi oggi perchè suppliscono ad un sistema pubblico che non funziona più .Loro te lo fanno passare culturalmente come un fiore all’occhiello della comunità, ma secondo il mio pensiero tale attività spetta alla funzione pubblica e non ai privati, i quali devono avere la libertà di organizzarsi certamente ma di vivere del proprio e non dei soldi di tutti.C’è differenza o no fra questi due concetti ? Solo chi ha scalato certe scale e chi ha rafforzato tale modo di fare e di comportamento politico oggi ha il timone della situazione e determina anche politiche dirette, con l’appoggio di banche, di centri produttivi di entrate di denaro che direttamente od anche indirettamente arrivano anche a disegnare aggregazioni di associativismo dove spesso anche altre associazioni ci zuppano le loro mano,fino a costituire un ostacolo allo sviluppo dei servizi pubblici, anche tenuta presente la privatizzazione che c’è stata e che esiste come concetto di resistenza al pubblico da parte di organismi privati. Perchè vale in questa affermazione il concetto ormai culturalmente consolidato che il pubblico non funzioni ed il privato invece si. Ma se guardiamo bene il pubblico ha funzionato e continua a funzionare in parte in maniera e con strumenti privatistici,come del resto vediamo il comparto della salute.Mi dici per quale recondito motivo se tu paghi hai il servizio subito e preferenziale e se ti affidi alla struttura pubblica se hai una urgenza ti attacchi al tram ? Dovrebbe essere l’esatto contrario no ? Ed allora questa è o non è il risultato in fondo della famelicità e dell’erosione che mette in atto il capitale privato perchè il pubblico non possa funzionare e nel corso del tempo venga rafforzato tale principio ?Ma ci sono le responsabilità di tutto questo o non ci sono nel comparto della politica mentre sentiamo oggi tutti discorsi che a sentirli tenderebbero ad affermare il bene comune? Chi è che li fà certi discorsi oltre alla destra che per sua natura questi li ha sempre fatti ? La risposta a tale domanda è che li stà applicando la classe politica che principalmente governa i nostri territori,con i suoi uomini, con i suoi professionisti che votano quei partiti, perchè hanno capito che votando quei partiti questo sistema rimane inalterato.Quando c’era il pericolo che tale sistema cambiasse, una trentina di anni fa, non votava certo a sinistra il ceto professionale impegnato soprattutto nella salute. Oggi, se vuoi fare carriera se non sei di una certa appartenenza politica difficilmente tu la fai carriera. Certo, se ci parli di questo con coloro che appoggiano tale sistema e che soprattutto sono al’interno di un sistema ti dicono che tu ti sbagli di certo, e cosa ti dovrebbero dire ? Finiamola qui, sennò sembrano le mie giaculatorie contro le categorie,e provocano il risentimento spesso di chi si sente scoperto ad ogni vento….ed è sempre e comunque una questione prima di tutto culturale.ma i cittadini comuni cosa dovrebbero pensare su tale tema ?
Torniamo agli alberi di Piazza Garibaldi, alle aiuole davanti ai negozi, all’abbandono generale soprattutto del quadrilatero del centro che forse è meglio come argomento…. Chi una volta lo scriveva quello che hai letto e che hai tu stesso detto,ti ricordi che tu stesso venivi fustigato dai commercianti che ti rispondevano che certe cose non bisognava dirle o scriverle perchè si era detrattori e che Chiusi abbisognava di ben altro.Io me li ricodo bene i discorsi quando partecipavo ed ero nello staff di Primapagina. Guarda a desso cosa viene detto: tutti d’accordo specialmente nei voti ad osannare coloro che hanno nel tempo procurato tutto questo.Non c’è memoria, non c’è spazio per ricordarsi di nulla di ciò che è stato e di ciò che ha segnato progressivamente il degrado.Fa ridere considerarlo ”il centro commerciale naturale”-chi l’avrebbe inventata tale espressione?- e forse per un eufemismo considerarlo ”naturale” starebbe a significare dove la natura abbia preso il sopravvento…questi che ci sono ora alla guida e che si sono riciclati agli occhi delle greggi(senza offesa per nessuno ma io i discorsi me li ricordo bene come te li ricordi bene te e non avrei altro vocabolo diverso di come definirli e non mi dire di no perchè credo che ci voglia sempre una onestà intellettuale nel riconoscere le posizioni che sono state assunte soprattutto a difesa di coloro che oggi fanno i contenti e soddisfatti credendo che qualcosa sia cambiato-sono ridicoli – dove erano prima quando venivano decise e difese certe cose e certe scelte ? Ma qui finisco la mia giacultaoria dicendo che spesso la memoria tanto osannata nei canali dei media al riguardo della storia servirebbe averla anche al riguardo di ciò che è passato e che passa per il nostro Comune,mentre assistiamo a discorsi che non si scoprono talmente e che restano nella penombra ma lasciano intendere che adesso siccome fanno parte tutti di una parte politica,si vede e si sente dagli atti e dai modi di pensare(io ripeto che non sono su nessun” social” ma parlo con la gente quando ne ho l’opportunità) e si sente e si misura il contesto generale su come la gente si sia assuefatta alla politica strisciante che sembrta non produrre nulla e che invece produce, eccome se produce….alla quale sono soggetti e chinano la testa anche coloro che fanno parte dell’assembramento che prima contestavano.Ed è questo ciò che serve a Chiusi ?