SARTEANO, VIA AL POST-LANDI: IL PAESE DEL SARACINO AL VOTO IN PRIMAVERA

venerdì 11th, febbraio 2022 / 17:09
SARTEANO, VIA AL POST-LANDI: IL PAESE DEL SARACINO AL VOTO IN PRIMAVERA
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SARTEANO – Tra i paesi che nella prossima primavera andranno al voto per rinnovare sindaco e consiglio comunale c’è anche Sarteano. Il Paese del Saracino per anni ha votato insieme a Chiusi. Ma dal 2011, quando Chiusi votò con un anno di anticipo sulla scadenza per la fuga di Ceccobao verso la Regione (poi replicata anche da Scaramelli nel 2015) i due paesi votano in due tornate diverse. Il Sindaco uscente di Sarteano, Francesco Landi, sta per portare a termine il suo secondo mandato, dunque non è rieleggibile, nemmeno candidabile, salvo approvazione anche al Senato della Legge già approvata alla Camera che eleva a tre i mandati consecutivi possibili nei comuni fino a 5.000 abitanti. Adesso ciò è possibile solo nel comuni sotto i 3.000. Sarteano di abitanti ne ha 4.500.

Per il momento Landi è quindi fuori gioco. Nel 2017 si votò l’11 giugno. Se la data delle elezioni sarà fissata più o meno nello stesso periodo, mancano praticamente 3 mesi alla scadenza per la presentazione delle liste. Poco. Molto poco. Ma a tutt’oggi Sarteano sembra essere immersa in una nebbia fitta che neanche nella Valdichiana più profonda…

Nulla trapela su quali potrebbero essere i candidati a sindaco né le forze in campo. Adesso governa il centro sinistra, che parte comunque favorito. Almeno sulla carta.

La destra, che storicamente a Sarteano è sempre stata presente e piuttosto forte, appare divisa e frantumata quanto a livello nazionale. La componente più solida sembra essere al momento Fratelli d’Italia che ha rastrellato consensi tra gli ex Forza Italia, tra gli elettori della Lega e anche – pare – tra quelli che avevano dato fiducia ai 5 Stelle, soprattutto in funzione “anti politica” e soprattutto anti-Pd. Tra gli esponenti del partito di Giorgia Meloni anche Marcello Piscitello, uno che  le parrocchie le ha girate tutte: da Di Pietro alla Lega, al tentativo di accasarsi coi 5 Stelle… La componente ex Msi resta la più solida.

Nel 2017 Landi vinse con il 71% dei voti, le tre liste civiche che lo sfidarono, con Danilo Mariani (il pianista di Berlusconi), Ugo Pansolli e Piero Andreini  si attestarono tutte e tre fra il 9 e il 10%. Vittoria netta e per distacco, dunque. Una situazione sulla carta difficilmente ribaltabile. Tra l’altro il Pd nonostante la scissione di Italia Viva, i renziani ce li ha ancora alleati e non è più debole di 5 anni fa…

Per adesso l’attuale maggioranza sta lavorando alla “relazione di fine mandato”, il rendiconto amministrativo, ovvero il lascito di Landi a chi verrà dopo di lui… Il primo passaggio sarà quello. Poi si comincerà a parlare di nomi, di coalizione, di squadra. L’intenzione sembra comunque quella di proseguire, da parte del centro sinistra, sulla strada tracciata nei due mandati di Francesco Landi: Pd, Psi, mondo civico e associazionismo, sia laico che cattolico, come tessuto connettivo. Attualmente anche Italia Viva fa parte del rassemblement, nel 2017 i renziani erano ancora nel Pd e non hanno mai preso le distanze dall’amministrazione.Va anche detto che l’amministrazioe Landi ha agito quasi da lista civica, senza dare troppo peso alle tessere dei vari componenti.

Per il momento né da una parte, né dall’altra si fanno nomi. Quelli che circolano un po’ di più sono, per quanto riguarda l’area de centro sinistra, sono i nomi di Flavia Rossi, Francesca Tosti, Mattia Nocchi, tutti consiglieri uscenti. Ma si tratta di congetture d’obbligo, per i ruoli svolti fin qui, non per reali investiture…

Non è escluso che il candidato alla successione di Landi venga fuori anche da altri mondi.

Per quanto riguarda invece la parte avversa molto dipenderà da cosa succederà nelle prossime settimane a livello nazionale tra le forze del centro destra e negli stessi 5 Stelle. Il rimescolamento di carte potrebbe essere totale.

Essendo però la partita molto difficile in partenza, è probabile che la destra provi, questa volta, a mettersi d’accordo e magari a presentarsi unita sotto insegne civiche, più di frontiera e meno identificabili con il vecchio mondo missino.  Staremo  a vedere.

Alle ultime elezioni gli sfidanti di Landi si presentarono in tre, l’un contro l’altro armato, favorendo di fatto la vittoria del sindaco uscente e pronto al bis. Stavolta faranno lo stesso errore? A Sarteano c’è una certa tradizione: anche nella Giostra del Saracino, che ha radici antiche, c’è stato un tempo in cui gareggiavano i “cavalieri solitari”…

m.l.

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