CHIUSI, TORNA IL LARS ROCK FEST… E IL 5 LUGLIO ANTEPRIMA A CASTIGLIONE DEL LAGO CON “IL NUOVO BOB DYLAN”

giovedì 03rd, febbraio 2022 / 12:46
CHIUSI, TORNA IL LARS ROCK FEST… E IL 5 LUGLIO ANTEPRIMA A CASTIGLIONE DEL LAGO CON “IL NUOVO BOB DYLAN”
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INTERVISTA AD ELEONORA BILLI, PRESIDENTESSA DEL GEC-GRUPPO EFFETTI COLLATERALI SU EVENTI E PROGETTI DELL’ASSOCIAZIONE

CHUSI –  Il GEC Gruppo Effetti Collaterali di Chiusi ha annunciato ieri un evento musicale di quelli da… leccarsi i baffi. Si tratta del concerto di Kristian Matsson, noto come “The Tallest Man on Earth”, che qualcuno sulla stampa specializzata definisce come “il nuovo Bob Dylan”. The Tallest Man on Earth torna in concerto in Italia dopo tre anni e lo farà a Castiglione del Lago, nella splendida cornice della Rocca del Leone, il 5 luglio.

Continua dunque la sinergia tra il GEC e i comuni di Chiusi e Castiglione del Lago, che in questi due anni di pandemia, ha visto nascere lo ZAL fest, piccola rassegna itinerante, su due piazze, che ha visto salire sul palco artisti come Niccolò Fabi, Guido Catalano, Micah P. Hinson, Stuart Braithwaite dei Mogwai ed Elio Germano con Teho Teardo. Però, il concerto castiglionese di Matsson-The Tallest Man on Earth non rientra nello Zal Fest, ma è annunciato come “anteprima” del Lars Rock Fest di Chiusi, che dopo due anni di stop causa covid, l’associazione chiusina vuole riproporre, sempre a luglio, nella classica location dei Giardini Pubblici di Chiusi Scalo. Dell’anteprima e del festival che bolle in pentola, parliamo con Eleonora Billi, da poco presidentessa del GEC. 

Eleonora, due parole su questo “più grande uomo sulla terra”…

Kristian Matsson è un artista acclamato dalla critica e dal pubblico. E’ svedese ma la sua musica si inserisce nella tradizione folk-rock americana e viene paragonato spesso a Woody Guthrie e Bob Dylan per la sua abilità nel comporre i brani, combinata ad uno stile vocale che intreccia musica e poesia, il cantautore svedese ci presenta la sua ultima fatica, un intimo album acustico, “I Love You. It’s A Fever Dream”.che richiama gli albori musicali degli inizi. Un’occasione ghiotta, insomma…

Per noi di primapagina ghiottisisma, dato che nel 2019 abbiamo allestito uno spettacolo teatrale incentrato sulle figure di Woody Guthrie, Bob Dylan e Bruce Springsteen e sull’America che hanno raccontato. Quindi porta totalmente sfondata, non solo aperta.  Tornando al concerto: dunque lo Zal fest cede il passo al Lars?

Il concerto di The Tallest Man on Earth si inserisce nel solco dello Zal Fest, Zal è una parola etrusca che significa “due” e si riferisce alla sinergia creatasi tra i due Comuni, quello di Chiusi e quello di Castiglion del Lago, per rilanciare performance dal vivo durante gli ultimi anni di pandemia, essendo impossibile fare eventi di maggiore portata. Ma quest’anno ci riproviamo. L’associazione GEC trova nel LARS Rock Fest la sua massima espressione, la sua identità e organizzarlo è un’enorme soddisfazione. Lo stop forzato degli ultimi due anni, provocato dalla pandemia, è stato un duro colpo per tutti noi, ma ci siamo adeguati alle disposizioni nazionali, reinventandoci e creando lo ZAL fest, un festival itinerante tra Umbria e Toscana organizzato in sinergia con le amministrazioni comunali di Chiusi e Castiglione del lago. Oggi invece, grazie ad un’emergenza pandemica che si spera abbia superato la fase più critica, stiamo lavorando affinché il Lars 2022 possa nuovamente esserci e siamo coinvolti a tempo pieno per farci trovare pronti. L’anteprima del 5 Luglio è una novità importante ed è frutto della fortemente voluta collaborazione con il Comune di Castiglione del Lago che si è concretizzata nello ZAL fest e che oggi ha trovato spazio anche nel progetto LARS: una premiere nella splendida location della Rocca del Leone. Ad aprire le danze in modo raccolto un nome importante e conosciuto nel panorama internazionale e del quale siamo molto felici. Poi  tornerà il Lars… sempre a Luglio, a Chiusi Scalo e a breve verranno annunciate le date e la line up. Come dalla sua fondazione, l’evento sarà possibile grazie al fondamentale sostegno dell’amministrazione comunale di Chiusi… 

Il GEC Gruppo Effetti Collaterali si è da poco rinnovato, la pandemia ha cambiato anche voi?

In questi due anni in cui tutto era incerto e le priorità sono cambiate anche la nostra associazione ha subito dei contraccolpi. Non si è mai perso però di vista l’obiettivo: dopo due anni di rivoluzioni e fatica, l’associazione è pronta adesso a lavorare per creare e proporre nuovi eventi. Il rinnovo del consiglio direttivo e la formazione di nuovi gruppi di lavoro vuole dare ancora più forza alla struttura dell’associazione che è oggi impegnata a tempo pieno nell’analizzare necessità e nuove possibilità, per cogliere così ogni occasione che si presenterà.

Al di là del Lars Rock Fest e dell’anteprima castiglionese, cos’altro bolle nella pentola del GEC? C’è qualche “effetto collaterale” in programma (libri, film, serate a tema…)?

Siamo soliti organizzare eventi durante tutto l’anno: oggi però siamo tutti concentrati a capire come muoverci per la riuscita del festival principale all’interno del quale vogliamo anche riproporre gli “effetti collaterali”, incluso Open Book la fiera dell’editoria indipendente, un progetto impegnativo e fortemente voluto perché apre al GEC una fitta rete di connessioni e stimoli con realtà diverse e stimolanti. Inoltre aderiamo al patto per la lettura promosso dal Comune di Chiusi e ci impegneremo in altre proposte ed attività, ma ecco, oggi siamo concentrati principalmente sul nostro festival.

Quanto costa organizzare un festival come il Lars?

Intorno ai 100.000 euro…

Una bella cifretta. Dove li trovate?

Bella domanda. Le risorse per una realtà come la nostra sono frutto di collaborazioni e investimenti fatti grazie alle nostre proposte e ai nostri progetti. Il GEC ha sempre fatto riferimento a contributi di enti pubblici e partnership private. Le amministrazioni comunali partner hanno rinnovato la loro fiducia nei nostri confronti e nuove collaborazioni in questo senso con paesi limitrofi si stanno definendo, in modo da fare rete fra le realtà circostanti. Inoltre in questo periodo abbiamo potuto contare anche su bandi e misure di sostegno alla cultura e allo spettacolo messe in campo dal governo nazionale che hanno sopperito a due anni di stop forzati. Le partnership private sono un’altra importante risorsa per la nostra associazione su cui vogliamo continuare a puntare visto che il LARS viene identificato come un festival di ricerca nella sua offerta e non convenzionale. Identità che trova le sue declinazioni in un’offerta enogastronomica radicata nel territorio e innovativa, nell’impegno per l’ambiente con l’adesione alle Eco-feste plastic free e in attività di divulgazione che coinvolgano un pubblico sempre più eterogeneo. Vogliamo che il nostro sia un festival vivibile e inclusivo e che i nostri partner ne condividano la visione. Siamo orgogliosi come GEC di essere oggi riconosciuti come una realtà culturale diffusa e affermata che ha nel LARS ROCK FEST la sua esperienza più identitaria e avvolgente. Ovviamente lo stand gastronomico e il bar del festival così come il biglietto per il concerto in anteprima a Castiglione (30 euro) sono “asset” importanti per rientrare delle spese, poi ci sarà anche la bancarella con il nostro merchandising che sposta meno, ma qualcosa porta…

Quindi ricapitolando: contributi dai comuni coinvolti; ricorso a bandi e contributi governativi, sponsorizzazioni private, biglietto per anteprima, servizio ristorazione, merchandising… 

Esatto. Ma non mi piace molto parlare di soldi. Noi non siamo organizzatori di eventi. Siamo volontari con dei progetti e appassionati di musica e cultura. Vorremmo che la nostra attività fosse vissuta come un servizio e quindi sostenuta da chi crede in noi. Non è facile raggiungere budget del genere, facciamo una enorme fatica soprattutto quest’anno. Ma siamo fiduciosi. C’è voglia di tornare ad ascoltare buona musica a stare insieme…

I soldi purtroppo servono ed è giusto che si sappia quanto è faticoso (e costoso) organizzare iniziative di qualità e quanto è giusto sostenerle. Sulla voglia di tornare ad ascoltare musica e stare insieme, siamo d’accordo. Musica e teatro sono tra i settori che la pandemia ha penalizzato di più. Chi ci lavora soprattutto, ma anche chi ne fruisce e chi organizza eventi, sia in modo professionale che in modalità volontaristica. In bocca al lupo al GEC e al Lars Rock Fest che negli anni ha portato a Chiusi artisti di livello internazionale difficilmente ascoltabili  a queste latitudini, per di più a ingresso gratuito.  Una cosa la possiamo garantire: ci saremo, seguiremo e racconteremo ciò che avverrà. Siamo già in trepida attesa di conoscere la line up. 

m.l.

 

Nelle foto: in copertina “The Tallest Man on Earth”, nel corpo dell’articolo Eleonora Billi (da sola e con il cantante dei Wolfmother al Lars Rock Fest del 2019), il poeta Guido Catalano allo Zal Fest 2021. 

 

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