CELEBRAZIONI PER IL QUINTO CENTENARIO DEL PERUGINO: COMITATI A GO-GO, PER ORA SONO TRE. L’OPPOSIZIONE PIEVESE CHIEDE LUMI

venerdì 18th, febbraio 2022 / 11:23
CELEBRAZIONI PER IL QUINTO CENTENARIO DEL PERUGINO: COMITATI A GO-GO, PER ORA SONO TRE. L’OPPOSIZIONE PIEVESE CHIEDE LUMI
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CITTA’ DELLA PIEVE – L’Italia è famosa per essere il Paese in cui la cosa che più riesce alla classe politica è quella di fare comitati e commissioni. Ieri, su queste colonne, abbiamo dato notizia della costituzione presso il Ministero della Cultura del Comitato nazionale che dovrà presiedere alle celebrazioni per i 500 anni dalla morte del grande pittore Pietro Vannucci detto il Perugino. Comitato presieduto da Ilaria Borletti Buitoni e composto da rappresentanti di vari ministeri, della Regione,  dell’Università, della Galleria Nazionale dell’Umbria, oltre che dai sindaci di Perugia e Città della Pieve, quest’ultimo come primo cittadino della città natale del Perugino, peraltro custode di molte opere dell’artista.
Ma la lista di minoranza al comune di Città della Pieve, capeggiata da Simona Fabbrizzi fa subito sapere, non senza una punta di sarcasmo, circa lo sport nazionale di cui sopra, che i Comitati già nati per gestire le celebrazioni del cinquecentenario del Perugino sarebbero tre, non uno soltanto. Naturalmente non coordinati tra loro, secondo la migliore tradizione italica.
Scrive la ista Città della Pieve in Comune:
Abbiamo letto che, in corrispondenza delle celebrazioni dei 500 anni dalla scomparsa del grande artista nostro concittadino, Pietro Vannucci, il Perugino, sono attivi o in procinto di attivazione diversi Comitati:
1) Uno a Citta’ della Pieve, organizzato come associazione dalla Giunta Comunale, di cui il Consiglio Comunale non sa molto, diremmo niente ( non si sa se sia ancora attivo);
2) Uno affidato al coordinamento del GAL Trasimeno-Orvietano , che dovrebbe curare questa importante iniziativa che celebrerebbe in contemporanea, non si sa perché, il Perugino e Luca Signorelli.
Il tutto, a quanto pare, in disaccordo con la Galleria Nazionale dell’Umbria viste le note uscite mesi fa sulla stampa da parte del Direttore del Gal e le note di risposta del Direttore della Galleria Nazionale Pierini, che così afferma: “La cosa che mi premerebbe di più sarebbe di riuscire a coordinarci. Sto però quasi per rinunciarci: lo sport di muoversi in ordine sparso mi sembra purtroppo molto diffuso.” ;
3) Uno Nazionale, presentato in questi giorni in cui sono presenti, tra gli altri, il Sindaco di Perugia ed il Sindaco di Città della Pieve, presieduto da Ilaria Borletti Buitoni.
Tre comitati, a quanto pare non coordinati e sicuramente costosi in termini economici, sembrano forse un po’ troppi ed il nostro Comune, come spesso accade partecipa un po’a tutto, navigando a vista”.
Nella nota della lista di minoranza c’è anche una critica al sindaco e alla maggioranza che anche su questa vicenda starebbero “partecipando un po’ a tutto navigando a vista”. E per questo motivo il gruppo di opposizione annuncia “una interrogazione agli organi preposti per avere notizie in merito e diradare la confusione in atto, informando la cittadinanza”.
Il dubbio che Simona Fabbrizzi e i suoi esprimono neanche troppo velatamente è che sia in atto in una sorta di corsa a piazzare bandierine e a posizionarsi, senza dire niente su ciò che invece si intende fare, come e perché…
Quanto alla decisione del Gal Trasimeno Orvietano di celebrare insieme il Perugino e Luca Signorelli che lavorò molto in Umbria (nel Duomo di Orvieto, per esempio) ma era di Cortona, il mistero potrebbe risiedere nel fatto che anche il Signorelli morì nel 1523, 8 mesi dopo il Vannucci. Sempre a Cortona, dove era nato. Una concomitanza dell’anno di morte dunque. Ma anche il tentativo di giustificare in qualche modo la denominazione GAL Trasimeno Orvietano, celebrando un artista che ad Orvieto ha lasciato quell’opera meravigliosa che è il giudizio universale dipinto nella Cappella di San Brizio… Un’opera che non solo evoca il giudizio di Michelangelo della cappella Sistina, ma è anche piena di scene con cui l’artista si prese gioco della committenza. Scene che scivolano nel grottesco, nel voyerismo, con allusioni erotiche, scherzi e… vendette come l’autoritratto in forma di demone del pittore stesso che brandisce una formosa fanciulla, probabile “vendetta privata” verso una donna con cui aveva avuto a che fare e che forse gli si era negata (foto a destra).
Signorelli e Perugino sono due stelle di prima grandezza della pittura rinascimentale, due figli illustri di questa terra di confine tra Umbria e Toscana, peraltro contemporanei e morti nello stesso anno, ma proprio per la grandezza dell’uno e dell’altro non meritano, a nostro avviso, arruffate commistioni. L’interrogazione di Città della Pieve in Comune sarà forse anche la chiave per sapere cosa hanno in agenda a proposito del quinto centenario del perugino Fausto Risini e la sua giunta.
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