CHIUSI SCALO RITROVA LA SUA FIERA: APPUNTAMENTO IL 5 DICEMBRE

CHIUSI SCALO RITROVA LA SUA FIERA: APPUNTAMENTO IL 5 DICEMBRE
0 Flares 0 Flares ×

CHIUSI – Dopo tre edizioni saltate causa covid a giugno e dicembre 2020 e a giugno 2021, Chiusi Scalo ritrova la sua fiera. E’ passato solo un anno e mezzo dal primo stop, ma sembra un secolo. La pandemia ha segnato tutti. Ha fatto danni e lutti. E molte iniziative sociali, economiche e culturali hanno subito contraccolpi pesanti. Non è finita. Il virus rialza la testa anche e soprattutto per colpa di frange minoritarie, ma comunque numerose, che rifiutano il vaccino, ma oggi, almeno in queste terre di mezzo, la situazione è meno grave di un anno fa. E la vita ha ripreso un certo ritmo di normalità. Adesso si può andare a teatro, al cinema, allo stadio, al palasport. Con il green pass, certo, come a scuola o al lavoro. Ma ci si può andare e con capienza piena. Non più a ranghi ridotti. Non è poco.

Il ritorno della Fiera alla Stazione è in qualche modo anch’esso un segnale di normalità. Di vitalità. Bisognerà stare attenti, ovviamente, evitare la calca e contatti troppo ravvicinati. Ma, insomma, girare e curiosare tra i banchi degli ambulanti, sarà un sollievo. Il non poterlo fare, quando le fiere erano vietate, pesava anche a chi non ama le fiere, le sagre e neanche i mercati rionali. L’appuntamento è per domenica 5 dicembre nel cuore dello Scalo.

Come sempre, anche in questa edizione prenatalizia la Fiera della Stazione vedrà qualche centinaio di banchi. Ci sarà il settore dedicato all’abbigliamento e calzature, quello dedicato agli oggetti per la casa, un’area dedicata allo street food, con specialità di varie regioni italiane, una strada intera ospiterà le bancarelle degli artigiani; non mancheranno come in tutte le fiere che si rispettino i dolciumi, i giocattoli, gli articoli da lavoro o per hobbisti della domenica…

La notizia, però, come dicevamo, non è tanto ciò che si potrà trovare alla Fiera, ma che la Fiera ci sia. Ancora una volta le bancarelle invaderanno tutto il centro di Chiusi Scalo, ci sarà naturalmente vigilanza per garantire il rispetto delle norme anticovid (e anche per evitare episodi di taccheggio). Sarà bene indossare la mascherina.

Negli anni passati, fino al 2019 (poi non si è più tenuta), la Fiera della Stazione ha sempre richiamato migliaia di persone da tutti i paesi limitrofi, un po’ come accade per la Fiera al Ponte a Montepulciano Stazione, per la Fiera alla Pieve di Sinalunga e per quella del Primo Maggio a Montepulciano.

Le grandi fiere annuali sono eventi importanti che hanno una lunga tradizione, fanno parte del “vissuto” di queste terre. Un tempo per le famiglie contadine e mezzadrili erano l’unica occasione per mettere il vestito buono e fare qualche acquisto per la casa, per mangiare qualcosa di diverso, per incontrare altre persone. Oggi non è più così, ma qualcosa di quel mondo, quando c’è la fiera, riaffiora, ed è memoria. Questa volta, oltre che memoria però, è anche speranza. Speranza che la pandemia non ci riservi un colpo di coda, che il peggio sia passato e non ci sia un altro lockdown, che si possa tornare a vivere come prima, anche se con modalità e accortezze nuove. 

E in paesi in cui la maggior parte della gente ha smesso anche di uscire di casa, dove la desertificazione sociale e commerciale avanza giorno dopo giorno, iniziative come una fiera, peraltro organizzata dall’associazione dei commercianti del posto è una piccola scossa che ridà colore e tono all’ambiente. Commercianti che chiamano altri commercianti nella loro piazza, che non li vedono come concorrenti, ma come un “richiamo” e una opportunità in più per accrescere la clientela, per rivitalizzare il contesto, cioè la città, è anche questo un segno di maturità acquisita.

E anche di inclusione e di solidarietà tra colleghi. Non solo perché alla fiera della Stazione dal 2016 in poi c’è sempre stata la presenza di una delegazione di ambulanti di Amatrice che hanno subìto i danni del terremoto, ma anche perché molte bancarelle sono gestite da operatori stranieri che in Italia vivono, lavorano, pagano le tasse: cinesi, nordafricani peruviani, russi… La fiera che è anche un melting pot di etnie, diventa a suo modo una finestra sul mondo che cambia e per molti versi è ormai diventato un paese, sempre più piccolo…

m.l.

0 Flares Twitter 0 Facebook 0 Google+ 0 Email -- LinkedIn 0 Pin It Share 0 0 Flares ×
Consorzio di bonifica
Mail YouTube