TOSCANA: LA MAGGIORANZA A GUIDA PD CAMBIA LE NORME URBANISTICHE, I 5 STELLE INSORGONO. COSA SUCCEDERA’ ADESSO NEI COMUNI DOVE SONO ALLEATI?

mercoledì 24th, novembre 2021 / 18:23
TOSCANA: LA MAGGIORANZA A GUIDA PD CAMBIA LE NORME URBANISTICHE, I 5 STELLE INSORGONO. COSA SUCCEDERA’ ADESSO NEI COMUNI DOVE SONO ALLEATI?
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FIRENZE – Favorire interventi di riuso e riqualificazione del patrimonio edilizio nell’ottica della semplificazione: è l’obiettivo delle modifiche al

La legge regionale 65/2014 della Toscana, nota come “legge Marson“, riguardante la normativa urbanistica ed edilizia,  nota come “legge Marson” dal nome dell’assessore che la promosse, considerata una delle più avanzate d’Italia in materia è stata modificata a maggioranza dal Consiglio Regionale.

Tra le novità introdotte dalla legge c’è la modifica della nozione di ristrutturazione edilizia, che è stata ampliata; la possibilità di comprendere anche interventi di aumento di volumetria; la proroga del piano operativo dei Comuni da tre a cinque anni; il dimezzamento dei tempi di attesa per l’autorizzazione sismica. Tutto ciò per una questione di “semplificazione” e per “non creare problemi ai comuni che hanno il compito di stabilire in concreto quali siano gli interventi ammissibili sui diversi edifici del proprio territorio”. Per la capogruppo del M5S Irene Galletti l’apporvazione della proposta di legge avvenuta ieri è  “un fatto grave che mina uno strumento eccellente, seppur perfezionabile, attraverso la demolizione dei principi che l’hanno resa così efficace e funzionale”. “Molti aspetti, prima supervisionati direttamente dalla Regione – spiega Galletti – vengono estremamente semplificati con inserimenti impropri di procedure autorizzative di tipo ‘silenzio assenso’ o attraverso la compressione delle competenze regionali, trasformando certi interventi quasi in un rapporto esclusivo tra il Comune e il soggetto privato, aprendo a iniziative che aumentano il carico urbanistico e spingendo verso un eccesso di consumo di suolo. Tutto questo con il pretesto di rendere gli interventi economicamente meno onerosi e burocraticamente più agili”.

Sul fronte avverso invece Stefano Scaramelli, Italia Viva plaude alle modifiche: “Modificare la Legge Marson era un impegno. A mio avviso un dovere. In questo Consiglio regionale abbiamo mantenuto parte dell’impegno. La nuova legge approvata contiene elementi che semplificano, migliorano, favoriscono lo sviluppo. Ma credo che serva una riforma complessiva. Per questo ho depositato una ulteriore Proposta di legge che sta trovando grande sostegno in molti Sindaci della Toscana per eliminare il doppio livello di programmazione nei Comuni”.

In Regione Toscana il M5S non è in coalizione con il Pd e i suoi alleati (Italia Viva e Sinistra Civica ed Ecologista), ma nella maggioranza di governo a livello nazionale sì, e in alcuni comuni  toscani pure. A Chiusi per esempio, pur avendo riportato un risultato elettorale risibile in termini di preferenze, i 5 Stelle erano in lista con il Pd, il Psi, Sinistra Civica ed Ecologista e lista Possiamo.

La forte divergenza sulle modifiche apportate alla legge Marson, definite in sostanza dai 5 Stelle un regalo alla speculazione e ai signori del mattone e un incentivo al consumo di suolo, potrebbe creare qualche problemino anche, a livello locale, alla neonata e inedita maggioranza chiusina. Ai Podemos e a Sinistra Civica ed Ecologista vanno bene le modifiche oppure sono d’accordo con i 5 Stelle?

Il Piano urbanistico di Chiusi approvato di recente è stato il primo in Toscana ad essere uniformato ai dettami della normativa regionale, compresa la Legge Marson e ciò è stato sbandierato (anche giustamente) come motivo di vanto e soddisfazione, proprio perché il Piano va nella direzione di una riduzione del consumo di suolo. Nonostante questo Podemos e 5S non lo votarono.

Ma al di là degli aspetti di merito, essendo la materia tra quelle più rilevanti nella gestione di qualsiasi comune, la questione assume anche una valenza politica forte. E la differenza di vedute tra Pd e alleati e il M5S in Regione apre uno scenario di conflittualità tra forze che potrebbero andare insieme al voto nel 2023 e che governano insieme nei comuni. A Chiusi, per esempio, cosa faranno i 5 Stelle? faranno finta di non aver visto né sentito le critiche di Irene Galletti e resteranno allineati e coperti nella kambusa di Sonnini, facendo buon viso anche alle posiziooni di Scaramelli?

m.l.

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