POLITICHE DI AREA: SONNINI SI DIMENTICA L’UMBRIA. VOGLIAMO PARLARE DEL COLLEGAMENTO PERUGIA-CHIUSI E DEL “TRENO PER NOTTOLA”?

POLITICHE DI AREA: SONNINI SI DIMENTICA L’UMBRIA. VOGLIAMO PARLARE DEL COLLEGAMENTO PERUGIA-CHIUSI E DEL “TRENO PER NOTTOLA”?
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ENRICO LETTA: “LA QUESTIONE INFRASTRUTTURE E’ LA PRIMA DA AFFRONTARE!”

CHIUSI –  Qualche giorno fa, il 16 settembre per la precisione, il segretario nazionale del Pd Enrico Letta, candidato del centro sinistra alle Suppletive per il Collegio 12 della Camera (Provincia di Siena + 5 comuni aretini), in una intervista al sito web “La Gazzetta di Siena“, parlando dei problemi del territorio e delle priorità, non ha avuto esitazioni. Alla domanda “Qual è il primo intervento da compiere?”, Letta ha risposto: “La questione infrastrutture”. E poi ha aggiunto: “Non ho dubbi che la questione infrastrutture è quella principale. C’è bisogno di far sì che il finanziamento conformato per la Cassia venga applicato e diventi operativo il prima possibile. C’è bisogno poi di aprire il tema ferrovia e, soprattutto, il completamento della Due Mari. Queste sono immediate questioni da dover risolvere subito”.

Ecco. il 3-4 ottobre si vota per le Suppletive, ma anche per le amministrative in 3 comuni senesi: Chiusi, Trequanda e Monticiano e per tutti e tre il tema indicato da Enrico letta come prioritario è sicuramente decisivo. Monticiano è sulla “Due Mari”, Trequanda è nel cuore delle Terre di Siena, tra la via Cassia e il west e da collegamenti più agevoli e rapidi trarrebbe certo giovamento. Chiusi è da sempre il principale scalo ferroviario della Provincia e uno dei principali snodi stradali.

Ieri sera a Chiusi la lista di centro sinistra ha tenuto un incontro pubblico con l’on. Boccia, ex ministro nel governo Conte bis, il candidato a sindaco Gianluca Sonnini e i sindaci della Valdichiana (foto). Tema: le politiche di area.

Tema interessante e decisivo. Nessun comune può marciare da solo. Giusto cercare convergenze e politiche unitarie che consentano di “fare rete”, fare sistema, come si dice adesso. Ma quella del centro sinistra chiusino è sembrata una iniziativa monca. Viziata da un errore di fondo.

Una iniziativa sulle politiche di area con i sindaci della Valdichiana poteva andar bene a Trequanda. A Monticiano poteva andar bene invitare i sindaci della val di Merse. Ma a Chiusi non è possibile parlare di politiche di area senza considerare l’Umbria e in particolare i comuni umbri confinanti. E senza invitare i sindaci di quei comuni. Chiusi per storia, posizione geografica e dinamiche socio-economiche ha rapporti strettissimi con i comuni della Valdichiana (dai confinanti Montepulciano, Chianciano, Cetona e Sarteano a quelli leggermente più distanti come Pienza con cui ha diviso per secoli la Diocesi, o San Casciano Bagni o Torrita e Sinalunga…) ma ce li ha ancora più stretti con Castiglione del Lago e Città della Pieve. Con Castiglione condivide le sponde del lago, per esempio. Con Città della Pieve condivide di fatto una frazione (Po’ Bandino, che è pievese, ma gravita su Chiusi) e due zone commerciali e produttive (Po’ Bandino e Cardete).  Buona parte della popolazione chiusina ha origini e familiari a Città della Pieve o a Castiglione del Lago. E buona parte delle zone di nuova edificazione nei due comuni umbri è abitata da chiusini… Parlare di politiche di area prescindendo dall’Umbria e dal rapporto con i comuni umbri, in una iniziativa di campagna elettorale, significa che quell’iniziativa è stata solo un “compitino”, molto scolastico, fatto senza tener conto della realtà.

Facciamo un esempio concreto: per Chiusi sarebbe certamente importante la fine dei lavori sulla Cassia o il completamento della Due Mari (la famosa Grosseto-Fano), perché lo sbocco al mare e poterci arrivare in tempi decenti è sicuramente un fattore di sviluppo e di qualità della vita, ma sarebbe ancor più decisivo poter arrivare a Perugia in meno di mezz’ora, completando la Perugia-Chiusi di cui si parla dagli anni ’70 e che con con pochi chilometri ancora, dopo la realizzazione della Variante alla Pievaiola, potrebbe davvero collegare il capoluogo umbro con il nodo di Chiusi molto più rapidamente. In Umbria se ne sta ragionando. Questo giornale ne ha parlato spesso, facendone quasi un tormentone. Qualcuno informi anche Enrico Letta, che magari ci mette una buona parola…

Negli ultimi 5 anni il sindaco di Chiusi Bettollini e quello castiglionese Burico hanno provato in varie occasioni a marciare insieme. Non solo per il Frecciarossa. Il nuovo corso del Pd chiusino e pure gli alleati del Pd sembrano guardare solo alla Valdichiana e alla provincia di Siena, poco, pochissimo all’Umbria. Perché il compitino non lo prevede.  Sembra di essere tornati, anche su questo versante, a quando comandava Ceccobao. 

Letta nell’intervista richiamata in apertura ha parlato anche del “tema ferrovia” intendendo riteniamo anche quello dei collegamenti diversi dall’alta velocità, quelli normali, trasversali, minori, quelli che usano i pendolari, ma anche gli appassionati del turismo compatibile e slow…  Magari ammodernando linee come la Chiusi-Siena.

A questo proposito  – e a proposito di politiche di area, intendendo per area anche solo quella presa a modello dal centro sinistra chiusino, ovvero la Valdichiana senese – da queste colonne abbiamo proposto più volte nel corso degli anni, l’idea di un collegamento più efficace, rapido e meno impattante con l’ospedale territoriale: il treno per Nottola, utilizzando infrastrutture già esistenti, come la linea ferroviaria Chiusi-Siena da utilizzare come metropolitana di superficie, nella tratta Sinalunga-Montepulciano stazione e in quella Montepulciano stazione-Chiusi e viceversa e da Montepulciano stazione un servizio navetta per l’ospedale: dagli 8 ai 12 minuti di treno per le due tratte e dai 3 ai 5 per il tratto stradale da coprire con la navetta. Con treni in orari consoni all’utenza e alle maestranze dell’ospedale, ma senza grandi stravolgimenti dato che le corse sulla Chiusi-Siena sono già una decina al giorno, si potrebbe ottenere un servizio efficace e funzionale e un risparmio consistente sull’usura della SR 326, sull’inquinamento, sul rischio di incidenti ecc. Oggi da Chiusi o da Sinalunga per arrivare a Nottola non bastano 25 minuti di auto.

Ovviamente il treno per Nottola, non sarebbe solo per Nottola. Una sorta di metropolitana tra Chiusi, Montepulciano e Sinalunga sarebbe anche un incentivo e un servizio decisivo per il turismo. Si pensi solo al binomio treno-bici e alla vicinanza delle tre stazioni (più quella di Torrita) con il Sentiero della Bonifica che collega Chiusi Scalo ad Arezzo verso nord e ad Orvieto verso sud e attraversa tutta la Valdichiana storica… O ai percorsi che raggiungono Montepulciano o Trequanda con i vigneti del Nobile o le colline dell’olio “più buono del mondo”…

Domenica 26 il segretario Pd e candidato Enrico letta sarà di nuovo a Chiusi, prima ad un incontro pubblico, poi a pranzo al Lago, qualcuno gli faccia presente questa proposta, mentre il treno passa di lì, a pochi metri dal ristorante. Chissà, magari anche su questo tema, potrebbe dare una mano, se non altro a capire se la cosa potrebbe essere fattibile oppure no (non vediamo perché non dovrebbe esserlo, ma in Italia le cose facili diventano spesso insormontabili).

Ovviamente sul tema delle politiche di area e del rapporto con l’Umbria, come su quello della viabilità e dei trasporti e del collegamento rapido e sicuro con l’ospedale di zona, ci piacerebbe sapere cosa ne pensano anche gli altri candidati a sindaco e le altre liste che contenderanno al centro sinistra la guida del Comune di Chiusi. I loro programmi elettorali non ne parlano o ne parlano in termini alquanto generici e fumosi. Ma i programmi, si sa, servono a poco e non possono spiegare tutto.

M.L.

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