STUART BRAITHWAITE E MICAH P. HINSON A CASTIGLIONE DEL LAGO E CHIUSI PER ZAL FEST, IL ROCK CHE RESISTE

giovedì 10th, giugno 2021 / 11:51
STUART BRAITHWAITE E MICAH P. HINSON A CASTIGLIONE DEL LAGO E CHIUSI PER ZAL FEST, IL ROCK CHE RESISTE
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CHIUSI – Ci mancherà il Lars Rock Fest, che anche per quest’anno non ci sarà, in attesa di tempi migliori. Il festival rock chiusino era arrivato ad un livello molto interessante sia per qualità della proposta musicale che per “richiamo” mediatico e di pubblico, ma la pandemia ci ha messo lo zampino. Saltato nel 2020, salterà anche nel 2021. Prossimamente si vedrà, dicono gli organizzatori, i quali però non si danno per vinti e con lo Zal Festival su due piazze (Castiglione del Lago e Chiusi) provano a tenere il punto. L’anno scorso toccò al cantautore Niccolò Fabi, fare il baluardo della musica live in questa zona di confine, quest’anno il Gruppo Effetti Collaterali, porterà alla Rocca del Leone e al giardino del “Prato” a Chiusi due artisti più… esotici. Precisamente MICAH P. HINSON & Alessandro “Asso” Stefana sabato 31 Luglio in Piazza Vittorio Veneto (il Prato) a Chiusi e STUART BRAITHWAITE from MOGWAI venerdì 6 Agosto  alla Rocca castiglionese. Prezzo 14 e 12 euro, posti limitati a causa delle norme anticovid (un prezzo quello del contingentamento delle presenze, più alto di quello del biglietto, ma così è e non si può fare diversamente) .
Si tratta di due “colpi” messi a segno da Marek Lukasik & Company, perché i due artisti, uno americano, l’altro scozzese, non sono musicisti qualunque, ma due talenti che hanno segnato il post rock dall’inizio degli anni 2000 ad oggi… Di loro si sono occupate le più importanti testate musicali del mondo. Insomma sarà una cosa più “intima” e “raccolta”, ma non siamo sotto al livello dei Wolfmother, la band che infiammò il Lars nel 2019…
Stuart Braithwaite è il leader, cantante e chitarrista della band che ha cambiato la storia del post rock mondiale, gli scozzesi MOGWAI.
Cresciuto ascoltando The Cure, Joy Division, The Velvet Underground, la sua passione per la musica lo ha portato da sempre a sperimentare nuovi suoni e melodie. E’ proprio questa sperimentazione continua che lo ha consolidato negli anni, come uno degli artisti più poliedrici ed affascinanti del panorama musicale mondiale.
Stuart ha iniziato giovanissimo a suonare in band dai nomi alquanto bizzarri…La sua prima, i Deadcat Motorbike, si sciolse nel 1995, e da lì a poco si sarebbero formati i Mogwai…
Agli inizi degli anni 2000, Stuart ha incominciato anche a suonare in solo, “sfruttando” le pause dei Mogwai, per sperimentare questa nuova dimensione. Ne nacque così un minitour (acustico prima ed elettrico poi), che riscosse subito un inaspettato successo.
Una nuova dimensione solitaria sì, ma non per questo scevra di quei muri sonori che sono il marchio di fabbrica suo e dei Mogwai da sempre.
Un po’ di ambient guitar noise, una dose di Elettronica, un po’ di sano vecchio songwriting. Il tutto mixato sapientemente dalle sue mani a dar vita ad un magmatico minimalismo.
Il suo sarà un concerto intimo e rumoroso allo stesso tempo; voce, chitarra e pedaliera, un concerto nel quale Stuart proporrà brani inediti tratti dal suo nuovo repertorio oltre a brani firmati Mogwai.
Micha P. Hinson viene definito un  “trovatore” e il termine pare azzeccato.  Orgogliosamente proveniente dal gigantesco stato del Texas negli Usa e i suoi testi non nascondono una certa vena “sudista”. E più d’una volta si è presentato sul palco con la frase di Woody Guthrie appiccicata alla chitarra “This machine kills fascists”.
“Chiunque conosca un minimo la storia di Micah P. Hinson – si legge nella presentazione – saprà sicuramente che ci sono state diverse volte durante la sua vita in cui si è andati davvero vicino ad un’apocalisse. Morte e rinascita si sono alternate spesso nella sua carriera, che si trattasse di un grave infortunio alla schiena, un violento incidente stradale, la perdita temporanea dell’uso delle braccia, il tempo passato dietro le sbarre o quello passato in compagnia di personaggi bizzarri di ogni forma e dimensione.
Ispirato da artisti come Sonic Youth, Dinosaur Jr e The Cure, Hinson ha pubblicato il suo album di debutto “Micah P. Hinson and the Gospel of Progress” nel 2004, seguito da “The Baby and the Satellite” nel 2005. Nel 2008 Hinson ha firmato per Full Time Hobby e ha pubblicato “Micah P. Hinson and the Red Empire Orchestra”. 
Per il suo ultimo album ha iniziato a contattare i musicisti che avevano avuto un ruolo importante nella sua educazione musicale, le persone che gli avevano mostrato un nuovo modo di pensare, un nuovo modo di suonare e comporre. All’inizio di aprile 2018 è riuscito a riunire molte di queste persone in una località sconosciuta nel Texas orientale, e in un solo giorno hanno registrato tutte le canzoni che compongono “When I Shoot At You With Arrows, I Will Shoot To Destroy You”. Micah rilascerà a breve un nuovissimo disco prodotto dall’amico Alessandro “Asso” Stefana con il quale si esibirà a Chiusi.
 Alessandro “Asso” Stefana è chitarrista, polistrumentista, compositore e produttore che ha collaborato con Pj Harvey, Mike Patton (nel progetto “Mondo Cane”), Vinicio Capossela, Marc Ribot, Joey Burns (Calexico), Alessandro Alessandroni, John Parish, Gary Lucas, Dan Fante, Mark Orton, Leo Abrahams, Marco Parente, Bobby Solo, Cabo San Roque e molti altri. È inoltre membro fondatore dei Guano Padano.
Zal fest è un evento organizzato dall’associazione culturale GEC Gruppo Effetti Collaterali in collaborazione con il Comune di Castiglione del Lago (PG) e il Comune di Chiusi (SI) e – diciamolo – il fatto che si svolga su due piazze confinanti, ma una in Umbria e una in Toscana è la dimostrazione che la musica abbatte i confini e che l’Umbria che sta intorno al lago Trasimeno e la Toscana del sud senese sono un territorio unico, non solo simile morfologicamente, ma anche pieno di relazioni, di intrecci e contaminazioni. Per questo giornale che nell’ormai lontano 1990 nacque proprio sull’idea di mettere insieme i due territori, sulle stesse pagine, anche l’intuizione di fare un minifestival così è musica buona, al di là di chi sia a salire sul palco. Se poi gli artisti che ci salgono sono anche di ottimo livello, tanto meglio. 
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