ALLA RICERCA DEI TESORI PERDUTI: PUNTATA DI ART RIDER (RAI 5) SUL MAUSOLEO DI PORSENNA A CHIUSI
CHIUSI – Ricordate Indiana Jones alla ricerca dell’Arca perduta? Ecco, c’ è un archeologo italiano che va alla ricerca di “tesori” perduti, con appresso le telecamere della Rai, per la precisione di RAI5. L’archeologo si chiama Andrea Angelucci e la trasmissione di chiama Art Rider. Va in onda dal 2020.
Quello di Andrea Angelucci è un viaggio alla scoperta dei luoghi più nascosti e sconosciuti – e spesso ignorati – d’Italia, fuori dagli itinerari solitamente battuti dai turisti. Nel suo viaggio, Angelucci raccoglie la sfida di scovare e raccontare l’arte nascosta che si cela dietro l’angolo, nel piccolo paese vicino a casa o fuori dagli itinerari più famosi. Inseparabile compagno di viaggio è il suo taccuino, un diario nel quale Angelucci disegna e dipinge i panorami e le opere d’arte che scopre durante il suo itinerario.
Nella puntata di Art Rider di venerdì 25 giugno, in prima serata, Angelucci viene in Toscana a cercare le tracce di due “tesori”, mai trovati: il mausoleo di Porsenna a Chiusi di cui hanno parlato e scritto gli storici romani da Tito Livio a Marco Terenzio Varrone, ma del quale non si è mai trovata testimonianza… e il tesoro di Montecristo di cui ha scritto Alessandro Dumas…
Per quanto riguarda il mausoleo di Porsenna, lucumone etrusco di Chiusi, certamente Angelucci non è il primo ad avventurarsi nelle viscere della città… Lo hanno fatto in tanti, nel corso del secoli, con la speranza di mettere le mani sulla “chioccia coin 5000 pulcini d’oro” che sarebbe stata messa a guardia del sepolcro del lucumone, secondo la leggenda e le cronache romane che certamente tendevano ad ingigantire la figura di Porsenna per ingigantire di conseguenza la potenza di Roma, che lo fagocitò e normalizzò gli etruschi che proprio con il re chiusino l’avevano sfidata…
Tra la metà del ‘700 e la la metà dell’800 c’era la fila degli archeologi di tutto il mondo a Chiusi… Nel 1844 Alessandro Francois, cognome francese, ma fiorentino di nascita e residenza, rinvenne il famosissimo “vaso” che ha preso il suo nome ed è conservato al Museo Archeologico di Firenze… Ma della tomba del lucumone non trovò, neanche lui, nessuna traccia…
E non l’hanno trovata neanche Ranuccio Bianchi Bandinelli e Doro Levi, studiosi che hanno setacciato l’agro chiusino nei primi 30 anni del ‘900. Ovviamente il tesoro di Porsenna non l’hanno cercato solo gli archeologi e gli studiosi, ma anche i… tombaroli. Per secoli il territorio di Chiusi è stato scandagliato, palmo a palmo, con metodi antichi e con tecnologie moderne, compresi i metal detector, le foto aeree, sofisticati sensori da avventurieri e “maghi dello spillone”… C’è gente che ci ha speso una vita intera, senza esito… Gente che magari qualcosa ha trovato e qualche soldo lo ha fatto, ma il colpo grosso, no…
Nel corso del tempo sono emerse suggestioni, come quella del “labirinto” sotterraneo proprio sotto al centro storico, ipotesi che avvalorerebbe la tesi di Varrone secondo la quale il mausoleo si troverebbe “sub urbe Clusio”… sotto la città di Chiusi… Ma anche altre, come quella che fa ipotizzare il Mausoleo nel’ipogeo di Poggio Gaiella, tra la città e il lago. Un reticolo di tombe e cunicoli comunicanti in un sito a forma conica…
In ogni caso nessuna certezza. Vedremo se l’archeologo rider Andrea Angelucci avrà più fortuna di Francois e dei tombaroli… Quanto alla Rai, i precedenti non sono del tutto incoraggianti. L’ultima volta che una troupe Rai entrò in una tomba etrusca, questa franò addosso agli operatori in diretta Tv. Era il 1989, la tomba era quella della Scimmia, la più famosa delle tombe chiusine, poi fortunatamente ripristinata… Il fatto fece accendere i riflettori di tutta Italia sullo stato del patrimonio artistico e archeologico…
Guarderemo comunque con attenzione la puntata di Art Rider di venerdì… E magari ne riparleremo.
m.l.