SEDUTO IN CIMA A UN PARACARRO AD ASPETTARE EGAN… PASSA IL GIRO: ARRIVO A MONTALCINO, CON 35 KM DI STERRATO

SEDUTO IN CIMA A UN PARACARRO AD ASPETTARE EGAN… PASSA IL GIRO: ARRIVO A MONTALCINO, CON 35 KM DI STERRATO
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CHIUSI – Il mese di maggio non è solo il mese mariano. E il mese del caldo che arriva. Delle rose che fioriscono. Ed è anche il mese del Giro d’Italia. E quando passa il Giro, è sempre e comunque una festa. E un spettacolo. Perché il ciclismo, anche se più tecnologico e meno epico di quello del passato è comunque uno spettacolo, oltre che un sport popolare, di grande fascino.  Il passaggio del Giro evoca ricordi polverosi, giorni appiccicosi di caucciù, giornali che svolazzano e francesi che si incazzano…  gente seduta in cima a un paracarro che sta pensando agli affari suoi, mentre è lì che aspetta Bartali…  Io, per una questione di età, non ho vissuto l’epopea di Coppi e Bartali, non ho visto correre l’airone e quel toscanaccio con il naso triste come una salita, ma ho visto Gimondi e Merckx, Adorni e Motta, e Anquetil, poi Moser, Saronni, Hinault, Chiappucci e Bugno, e Pantani, ho visto il ciclismo sporcarsi col doping, fin quasi a morire… e qualcuno c’è morto davvero.

Ultimamente il ciclismo sta trovando nuovi eroi, giovani fortissimi capaci di imprese memorabili. Al giro alcuni non ci sono perché faranno il Tour, ma anche la corsa rosa ha un bel parterre. Ieri a Foligno ha vinto Peter Sagan, un mostro di potenza. Come Filippo Ganna o come quel colombiano con la faccia da indio che indossa la maglia rosa e che ha già vinto il Tour de France. Si chiama Egan Bernàl Gomez…  Dietro lo inseguono Evenepoel, Vlasov, Ciccone e Valter tutti con distacco tra 14 e 44 secondi, inezie.

Domani, mercoledì 19 maggio, la Carovana Rosa passa da queste parti, la Tappa da Perugia arriva a Montalcino. E’ la tappa n.11 e viene dopo una giornata di riposo. Il serpentone colorato da Perugia raggiungerà Magione, costeggerà il Trasimeno, percorrerà un tratto di SR 71 e infine la 146 da Po’ Bandino a Chianciano, passando per Chiusi, prima di salire a La Foce, Castelluccio, per proseguire verso San Quirico d’Orcia e Torrenieri da cui affronterà una sorta di circuito d’altri tempi sui saliscendi delle colline del Brunello e delle Crete senesi, su strada bianca…

Si tratta di una tappa molto impegnativa per l’altimetria che presenta quasi 2.500 m di dislivello e per i 4 settori di sterrato che complessivamente ammontano a 35 km di strada bianca negli ultimi 70. La prima parte della frazione sarà veloce, una marcia di avvicinamento di 90 km circa, dal capoluogo umbro al cuore delle terre di Siena, attraverso i paesaggi mozzafiato prima del lago, poi della Valdichiana, della Valdorcia e delle Crete…

Il primo settore sterrato è subito dopo Torrenieri, con una parte ad alto coefficiente di difficoltà in discesa. Una volta superata Buonconvento, altro tratto di “bianca”, stavolta con 6 km di salita, con pendenze fino al 16% e tornanti infiniti… E’ sull’asfalto invece il GPM del Passo del lume spento (600 m slm) da cui i corridori dovranno scendere a Montalcino e quindi a Castelnuovo dell’Abate, altri due settori di sterrato, di nuovo il Passo del Lume Spento e l’arrivo, con l’ultimo km all’interno dell’abitato, su strada stretta e lastricata prima dei 200 metri del rettilineo finale.

Insomma Per Bernàl & c. non sarà una passeggiata. Vedremo se qualcuno darà battaglia per strappare la maglia rosa al colombiano. O per il successo di tappa. La polvere e il ghiaìno su cui è facile scivolare saranno due variabili che renderanno la corsa più imprevedibile. C’è pure un passaggio a livello, ad un certo punto, come ai vecchi tempi…  Ricordo ancora Zilioli e Bitossi che passarono sotto le sbarre chiuse a quello di Chiusi Scalo, sarà stato il ’69, rimediando un cazziatone…

Il passaggio nella zona di Chiusi è previsto intorno all’ora di pranzo, il Comune ha disposto la chiusura della 146 dalle 11,30 alle 14,30. Non si possono fare assembramenti, ma è possibile seguire la corsa da bordo strada, lungo il percorso, anche nei tratti più suggestivi.

Come molti sportivi, io sarò lì, sullo stradone, ad aspettare il gruppo che da quella curva spunterà…  C’è un po’ di vento, abbaia la campagna e c’è una luna in fondo al blu…

m.l.

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