SANITA’, VIABILITA’, TURISMO, SERVONO INTERVENTI E LEGGI APPOSITE PER LE AREE DI CONFINE. LA RICETTA DEI “CIVICI PER L’UMBRIA” IN VISTA DEL RECOVERY FUND

giovedì 22nd, aprile 2021 / 09:33
SANITA’, VIABILITA’, TURISMO, SERVONO INTERVENTI E LEGGI APPOSITE PER LE AREE DI CONFINE. LA RICETTA DEI “CIVICI PER L’UMBRIA” IN VISTA DEL RECOVERY FUND
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Nei giorni scorsi  si è tenuto un confronto, aperto dal professor Diotallevi, docente universitario a Roma, sul tema della tutela degli interessi dell’Italia Centrale e del suo rilancio in questa fase decisiva. Nello stesso tempo a Panicale gli otto comuni dell’Unione del Trasimeno, insieme ai comuni di Perugia e Corciano ed all’Università, hanno presentato i progetti e gli interventi strategici da finanziare con i fondi del “Next Generation Eu”, i provvedimenti, cioè,  varati dalla Comunità Europea per promuovere la ripresa economica e sociale dopo la pandemia.

Il movimento “Civici per l’Umbria” ha preso la palla al balzo per dire la sua e avanzare alcune autonome proposte sia sul tema dell’Italia di mezzo, ovvero di una possibile macroregione o comunque delle politiche di area, sia sul tema degli interventi, per migliorare l’esistente, sul piano delle infrastrutture e dei servizi.

Prendendo spunto dall’impegno del presidente della Regione Lazio Zingaretti di aprire un confront istituzionale con i suoi colleghi presidenti di Umbria, Marche ed Abruzzo rilevano come una parte dell’Umbria e in particolare quella del Trasimeno-Pievese ha “rapporti con la vicina Toscana che negli anni sono diventati parte integrante della vita quotidiana, nel lavoro, nello studio, nel commercio, nel turismo, nella sanità” e che quindi è opportuna una apertura di confronto anche con la Toscana. “I timidi tentativi avviati qualche anno fa in occasione della proposta della stazione Mediatruria sembrano sepolti da tempo. Sono stati sepolti dalla passata maggioranza, così come non sembrano avere grandi attenzioni da parte della attuale” rilevano i Civici, affermando che “sarebbe utile che alcune regioni, come per esempio Umbria e Toscana, si confrontassero da subito con delle ipotesi di legislazione comune, valida per le aree di confine, su alcuni temi ormai non rinviabili, ci riferiamo ai trasporti, alla sanità, alla scuola, al commercio, allo stesso ordine pubblico. Abbiamo vissuto nei mesi di questa pandemia la grande inadeguatezza ed antistoricità di certi confini geografici, che ha creato quotidianamente problemi ai cittadini che dovevano spostarsi per le necessità lavorative o familiari. Così come ha creato grandi problemi nella stessa azione di controllo da parte delle autorità di pubblica sicurezza.

“Una legislazione straordinaria per le aree di confine che possa in sostanza consentire ai comuni di avvalersi delle migliori condizioni che si presentano nel panorama istituzionale e dei servizi”, questo chiedono i Civici per l’Umbria.

E sull’altro grande tema, quello degli interventi e del Recovery Fund il rassemblement delle liste civiche umbro fa notare che “fra i progetti presentati a Panicale quattro riguardavano i comuni della zona Trasimeno Pievese ed erano i seguenti:

  1. Gestione ottimale delle risorse idriche del Chiascio e stabilizzazione dei livelli del Lago Trasimeno
  2. Creazione e Servizio di un Digital Twin di Perugia,
  3. Linea BRT extraurbana Perugia – Tavernelle e riorganizzazione servizi nell’area sud del Trasimeno
  4. Nuova definizione dei servizi socio- sanitari distrettuali.

Progetti per un importo complessivo previsto di circa 170 milioni di euro, gran parte dei quali riservati agli interventi sul Lago ed alla linea di bus elettrici Perugia Tavernelle. L’importo complessivo del piano regionale ammonta a 3 miliardi e 75mlioni di euro. Suddivisi in sei linee di intervento: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, infrastrutture, istruzione e ricerca, inclusione, salute.

“Nel Piano Regionale – scrivono i Civici per l’Umbria – sono ricompresi i quattro progetti presentati a Panicale, con l’unica eccezione di una riduzione degli interventi sui servizi territoriali sanitari e ci sono anche due ulteriori indicazioni progettuali che interessano la nostra area. Il primo riguarda la proposta di Polo Ospedaliero unico del Trasimeno e la seconda la possibilità di un intervento industrialmente sostenibile su Pietrafitta. Entrambi citati come opportunità ma senza indicazioni di spesa” In ogni caso i Civici danno una valutazione positiva dell’iniziativa intercomunale di Panicale: “Una iniziativa che torna a coinvolgere tutti i comuni del Trasimeno  e del Pievese, più quelli di Corciano e soprattutto di Perugia, è un sintomo di maturazione della consapevolezza circa le dimensioni della risposte che la crisi richiede. Il coinvolgimento del Comune di Perugia indica una nuova attenzione della città capoluogo, verso il ruolo che dovrebbe avere, e verso le diverse aree regionali, insieme ad un primo spostamento di interesse dalla Valle Umbra verso la Valdichiana, primo passo verso quell’ottica di grande regione mediana che resta il punto di riferimento della nostra associazione”.

Altro segnale positivo – secondo i Civici –  “è quello dal punto di vista politico. L’iniziativa parte da Comuni amministrati da forze politiche diverse ed alternative a livello regionale e nazionale. Ma le divisioni partitiche, noi diciamo le divisioni della vecchia politica, in questo caso sono state superate. E’ l’atteggiamento che dovrebbe prevalere sempre. L’interesse dei cittadini viene prima di qualsiasi interesse di bandiera e l’unità delle forze diviene la base per ogni disegno realmente riformatore”.

Diverso invece il giudizio sul Piano regionale. Che sempre secondo i Civici “conferma una disattenzione grave, soprattutto sul versante delle infrastrutture a tutto ciò che è fuori dalla Valle Umbra e tutto ciò che fa parte delle aree di confine e di integrazione con la Toscana, anche alla luce del rinnovato interesse per il valore nazionale dell’Italia Centrale”.

Ci sono molte questioni che restano aperte. Tra queste i Civici individuano “gli interventi sulla viabilità Perugia Chiusi, che avvengano sul tratto Piegaro Moiano, avvengano sulla 599 passando per Magione, per Montebuono su Vallupina – Ellera- Quattrotorri – Perugia”; le iniziative, che oltre alla digitalizzazione, sono necessarie per consolidare il tessuto di imprese che dovranno essere le protagoniste di un “Cluster” sul turismo a livello interregionale con la vicina Toscana; una misura agro-ambientale che definisca un protocollo sperimentale di coltivazione dei terreni agricoli nella fascia compresa tra il bagnasciuga (Prati Umidi) ed il primo anello viario (ed oltre se possibile) basato su metodi di agricoltura conservativa per qualificare i prodotti, rivitalizzare i terreni coltivati con effetti diretti e salutari sulle acque del lago; la valorizzazione delle infrastrutture dell’Aeroporto Eleuteri di Castiglione del Lago e al completamento del ripristino delle strutture esistenti oltre che alla valorizzazione dell’Isola Polvese; interventi necessari nel grande patrimonio artistico e culturale della zona, fondamentale per l’attrazione culturale e turistica, così come previsto giustamente anche nel progetto relativo alla città di Perugia; alcune opere fondamentali infrastrutturali, soprattutto a livello di parcheggi, di percorsi meccanizzati a supporto, che si rendono necessari nella zona, per rendere migliore l’azione di valorizzazione dei nostri centri storici. Infine, ma non per ultima, i Civici indicano anche la necessità di “una legislazione interregionale di cui abbiamo parlato e per le aree di confine che per noi è il primo passo verso la costruzione di una Regione Europea a cominciare dalla stazione per l’Alta Velocità Mediaetruria che non consideriamo superata o in alternativa con una strutturazione ed un rafforzamento delle fermate di Chiusi e Terontola, con gli opportuni servizi”.

Il documento dei Civici per l’Umbria, che è firmato da Gianni Fanfano per l’Esecutivo regionale e da Leandro Pacelli, responsabile dell’Hub per Castiglione del Lago, è dunque un contributo al dibattito politico, ma anche alla “programmazione” in funzione del recovery Fund ed è un “messaggio ai naviganti” e soprattutto ai timonieri della Regione Umbria e anche a quelli della vicina Toscana. Il tema delle infrastrutture e dei rapporti economico-sociali nelle aree di confine può anche importare poco a chi sta al centro, ma non può essere disatteso.

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