IL 2020 ANNO DEL COVID E ANCHE… DELLE DONNE. QUELLE BRAVE
Il 2020 è stato un anno duro, spietato, un anno che ha messo a dura prova tutti indistintamente, adulti, bambini, anziani, malati; un anno dove ognuno ha dovuto testare le proprie risorse interne per misurare la propria capacità adattiva e reattiva per superare crisi, lockdown, solitudine e DAD.
E’ stato un periodo che ha segnato la storia dell’umanità, un anno bisestile che invece di restare nell’anonimato ha voluto maledettamente strafare imponendo una visione diversa della vita e della realtà.
In tutto questo grande groviglio di sfighe esistenziali e sanitarie un’unica luce ha brillato quella dell’intelligenza, della competenza, della dedizione, conferendo visibilità a chi nel quotidiano ne ha davvero poca e che per averla sgomita a più non posso facendo sacrifici talvolta sovrumani .
Nel 2020, uno degli anni più malandati, acciaccati, devastati della storia del mondo un pool di donne dalle capacità straordinarie ha fatto accreditare un pezzo di futuro al genere femminile permettendogli di fare un passo in avanti sul lungo percorso per la parità di genere.
Sapere, costanza, spirito di collaborazione, ottimismo, fiducia risorse interne e savoir faire, sono stati gli ingredienti di un cocktail esplosivo che hanno portato le intelligenze rosa sotto le illustri luci della ribalta anche se questa volta diverse dal consueto.
Niente rossetti, tacchi e tette ma cervello, intelletto, preparazione culturale, conoscenza, studio, impegno, pensiero.
“Give people light !!! And they will find the way!! Give people light!”, sosteneva Ella Baker durante uno dei suoi discorsi per i diritti civili.
“Date alle persone la luce e loro troveranno la strada”.
E’ un po’ questo quello che è successo a febbraio 2020 ad un trio tutto femminile che attraverso la luce dell’intelligenza è riuscito a trovare la chiave di volta:
Maria Capobianchi, Concetta Castelletti, Francesca Colavita, con le armi della conoscenza, della ricerca e della dedizione sono riuscite ad isolare la sequenza del Coronavisrus presso l’ospedale Spallanzani di Roma. Tre donne, un obiettivo. Un grande goal per tutta l’umanità.
Unire le forze, tentare, avere speranza, utilizzare le conoscenze per arrivare ad ottenere qualche cosa di buono che sia per tutti e non solo per far carriera è una dote che le donne sanno mettere bene in pratica ed i risultati in genere finiscono per salvare le situazioni e qualche volta il mondo, come in questo caso.
Lo stesso tipo di luce illumina nell’aprile 2020 l’equipe di Microbiologia e Virologia dell’Università degli Studi di Siena, guidata dalla Professoressa Maria Grazia Cusi, che è riuscita a differenziare il COVID19 in colture cellulari consentendo alla comunità scientifica di studiare l’agente patogeno, valutarne la virulenza e testare possibili farmaci antivirali e vaccini.
Lo scintillio prosegue con la figura dell’ingegnere Anna Grassellino, 39 anni di Marsala, incaricata ad agosto dal Department of Energy statunitense per progettare il computer quantico più potente mai esistito ottenendo in concomitanza anche la dirigenza del nuovo centro SQMS (Superconducting Quantum Materials and System Center) del Fermilab di Chicago.
E ancora, Ottobre 2020, il premio Nobel si veste di rosa: Emmanuelle Charpentier e Jennifer A. Doudna lo ottengono per la chimica; l’astronoma Andrea Mia Ghez (insieme a Penrose e Genzel) viene insignita per la fisica e la poetessa statunitense Louise Gluck viene premiata per la letteratura.
Poche ore fa è stata la volta di Antonella Polimeni nominata Rettore della Sapienza di Roma, una delle più antiche Università del mondo e la più grande d’Europa. La Professoressa è la prima Rettrice donna nella storia secolare di questo ateneo.
Sul podio di questa escalation di figure femminili che hanno animato questo anno di DPCM e di COVID19, c’è quella della senatrice californiana Kamala Harris di origini metà indiane e metà Jamaicane. L’erudita coloured woman è stata scelta da Joe Biden per affiancarlo durante la sua ascesa alla Casa Bianca e designata vicepresidente degli Stati Uniti d’America, la prima donna a rivestire una carica così importante nella storia del paese .
Dopo la vittoria, la Harris ha rivolto il suo pensiero a tutte quelle donne che nel corso del tempo, con le loro lotte e contestazioni, hanno aperto la strada per l’emancipazione del genere femminile affinché un’effettiva parità fosse possibile. A tutte coloro che si sono sono sacrificate per l’uguaglianza, la libertà, la giustizia, il diritto di voto, va l’encomio più grande e incita le nuove generazioni a proseguire su questa strada.
Un percorso questo che Biden per primo ha visto possibile presentando al suo fianco una donna di colore, figlia di immigrati e dalle grandi capacità.
Un innovatore il neo presidente, o semplicemtente un uomo che è stato in grado di vedere, di riconoscere, di ascoltare voci diverse dalla sua.
Un uomo che ha messo da parte stereotipi, predestinazioni culturali ed ha saputo guardare oltre, oltre il genere, oltre il colore, oltre la nazionalità .
Un uomo dal potere enorme che è stato capace di apprezzare le qualità di un altro essere umano decidendo di condividerci la sua esperienza politica.
Classe 1942, 78 anni, Biden è un uomo sicuramente consapevole del fatto che la dirigenza del paese nel giro di poco tempo potrebbe finire nelle mani della sua vice, ma questo poco conta, non teme per la sua immagine, l’obiettivo è fare il meglio per il paese e non importa chi sarà a farlo.
He caught the light, finding the way. (Ha catturato la luce, trovando la strada).
Il volto dell’America sta cambiando, così come il destino del mondo.
A piccoli passi, come se fossimo gli ingranaggi di un orologio, stiamo prendendo coscienza che non manca poi molto a fare quel clic che scandirà l’inizio di una nuova era e noi ne saremo i promotori. La crescita delle nostre figlie sarà permeata dal lavoro e dall’esempio delle intelligenze che le hanno precedute, avranno la forza di vedersi simili a loro ed intraprenderanno quel viaggio verso la formazione della loro identità libere da vincoli emotivi e culturali.
Si scopriranno forti, ambiziose, capaci, ed avranno il coraggio e la preparazione per seguire i loro sogni .
La meta non è lontana, il cambiamento è in atto, give people light !
Paola Margheriti
Articolo forse un po’ ottimistico (almeno nel finale), ma di questi tempi, immersi nelle nostre ghost towns da zona rossa, un po’ di ottimismo diventa come il sale o lo zafferano… aiuta a rendere il piatto più apprezzabile, il presente più sopportabile e aiuta a guardare avanti…
Direttore Biden è un ottimista allora….
I temi che hanno la fortuna di esser considerati dalla giornalista Margheriti, assumono un valore di rilievo.
Analisi encomiabile.
Questo è il tipico articolo che mi piace leggere nei giorni “rossi” . 😉
Grazie Vincenzo, sia per le belle parole che per il tempo che hai dedicato a questa lettura.
è vero Paola, hai colto un punto fondamentale: l’esempio per le future generazioni di donne. Per il resto, un messaggio vigoroso ( e prorompente) che infonde coraggio e che, nel buio dell’era del Covid, apre spiragli di luce. Esattamente come hai scritto