IL PRODIGIO JANNIK… CHE A 19 ANNI HA GIA’ CAPITO DOVE SI PAGANO MENO TASSE
Ne hanno parlato tutte le Tv e tutti i giornali. L’Italia ha trovato un nuovo campione della racchetta. Uno di quelli che sembrano dei predestinati. Di quelli bravi, parecchio. Si chiama Jannik, come un altro campione di tennis, il francese Noah, che oggi ha 60 anni… Però con la J e non con la Y iniziale: Jannik Sinner.
Il cognome non sembra a dire il vero italianissimo. Ma neanche Gustav Thoeni sembrava italianissimo. E Sinner parla un po’ come Thoeni. E’ nato infatti a San Candido, Provincia di Bolzano, Alto Adige, dove gli italiani sono più austriaci che italiani e parlano più tedesco che italiano. E’ giovanissimo. E’ del 2001, non ha neanche 20 anni.
E due giorni fa, a 19 anni e tre mesi (scarsi) ha vinto il Sofia Open, diventando il tennista italiano più giovane ad aver vinto un torneo nell’era Open, conquistando il suo primo titolo ATP.Ora è al n° 37 del ranking mondiale, il migliore tra gli under 20.
Jannik poteva diventare uno sciatore, cosa più normale in Cadore, e infatti comincia con lo sci, ma già a 8 anni passa al tennis. Troppo lunghi e sfibranti gli allenamenti, troppo brevi invece le gare scistiche ha detto in una intervista.
Ha già vinto abbastanza con la racchetta. Nelle prove del Grande Slam ha raggiunto i quarti di finale al Roland Garros nel 2020, risultando anche in questo caso il tennista del proprio Paese più precoce a spingersi così avanti in un Major. Ha inanellato inoltre tre titoli Challenger e due Itf è stato il più giovane trionfatore alle NextGen Atp Finals, nell’edizione 2019 (vinte a 18 anni e 3 mesi), consacrandosi come tennista rivelazione dell’anno.
Insomma un mezzo prodigio. Forse un campione vero che potrà rinverdire i fasti di Pietrangeli, Panatta e Bertolucci.
A Sofia ha giocato con una maglietta verde militare e un cappelino in testa a coprire la capigliatura pel di carota… Qualcosa di rosso aveva anche lui, insomma, e qualcuno avrà pensato a quella maglietta scarlatta, esibita da Panatta e Bertolucci in Cile, davanti a Pinochet, nel ’76…
Gli altoatesini parlano poco, anche i campioni. E pure Jannik Sinner non fa eccezione, non si esalta e non si scompone. Sembra che abbia più di 19 anni appena…
Il tennis deve averlo preso come una cosa maledettamente seria, fin dai primi colpi… A 13 anni, nel 2014, infatti Jannik si trasferisce a Bordighera, dalla parte opposta delle Alpi, in Liguria, al confine con la Francia, perché lì c’è il più antico Tennis Club d’Italia (il Bordighera Lawn Tennis Club 1878). A seguirlo e allenarlo sono Ricardo Piatti e Andrea Volpini.
Le cronache di questi giorni ci dicono anche che il giovanissimo “per di carota” Jannik Sinner promettentissmo tennista italiano, ha fatto un altro passettino, geograficamente parlando: ha preso la residenza a Montecarlo. Di là del confine…
Non perché ci sia un tennis club migliore, ma probabilmente per ragioni… fiscali. Come molti altri campioni, di tanti sport, dal tennis, alle moto, dalla Formula Uno al golf… Gli sport da ricchi, diciamo.
Il ragazzo a 19 anni e due mesi avrà fatto finora forse una sola dichiarazione dei redditi, quella appunto del 2020, per i redditi del 2019, prima era minorenne.. Ma ha già capito come gira il mondo se fai parte di un certo mondo. Avrà intorno fior di commercialisti, avvocati, procuratori, perché se sei bravo e vinci i tornei del Grande Slam diventi pure una gallina dalle uova d’oro…
Sarà anche molto bravo e motivato Jannik, e infatti i media lo presentano come un “modello” per i giovani italiani, un esempio per chi voglia arrivare nello sport, uno che già da piccolissimo si è sottoposto ad allenamenti professionali, quindi a sacrifici…
Questa cosa della residenza monegasca, però ce lo fa stare un tantino meno simpatico. Che lo faccia un campione all’apice della carriera, con tanti soldi da gestire, è più comprensibile (non giustificabile, perché le tasse vanno pagate nel proprio paese), che lo faccia invece un ragazzino alle prime vittorie, no. Non è nemmeno comprensibile. E’ solo una rovinosa caduta di stile. Un messaggio sbagliato, negativo, fuorviante. Tutt’altro che edificante. Colpa di chi gli sta intorno? Può darsi, ma…
Sotto questo aspetto, caro Jannik, lasciatelo dire, non sei un bell’esempio.
M.L.
Adriano Panatta, Jannik Sinner, Montecarlo, Tennis
La penso come te, e quando dico che anche a quell’età possiamo essere più sensibili agli ”OGM” comportamentali, tanto lontano non cado.E’ il sistema impostato sui soldi e quindi sul potere e la libertà che ti danno questi nei confronti degli altri che diventa essenziale.A quell’età questo si capisce bene, non c’è bisogno di fare tanti discortsi filosofici.E’ la storia di tanti che hanno preso lo sport come un lavoro e che la società che stà loro intorno gli ha insegnato che possa essereun lavoro giuocare a tennis, ma non solo, guardiamo il calcio, con folle intorno che li seguono e che tifano e che se potessero farebbero come loro.. Ed allora voi pensate che sia esagerato chiamarli OGM ? Ma forse anche vittime di un modo di pensare.Ed a quelli che pensano che la politica con il tennis e lo sport non c’entri nulla, sono OGM pure loro.forse non nsi ricordano che in un certo periodo nel mondo negli anni 50 e 60 in certe nazioni dove vigevano altri principi, il professionismo sportivo era proibito.Innanzitutto come concetto. E le persone campavano, vivevano, lavoravano e facevano sport. Poi quando il sistema dei soldi si è via via legato a tali modi di pensare che vediamo oggi,è cambiato tutto. Io cvhe non ho mai seguito il calcio ricordo cosa fu l’incontro Italia-Corea e da li molte riflessioni vennero fuori.oggi il modello è quello che leggiamo.Ma che sia cambiato in meglio mi si dovrebbe convincere.
Una cosa è essere pagati molto per giocare, o andare all’estero-a giocare per guadagnare di più, altra cosa, molto peggiore, è prendere la residenza all’estero, più che altro a Montecarlo, per pagare meno tasse, continuando a fare però il “campione italiano”. Di Sinner si dovrebbe dire “il giovane campione monegasco” darò che risulta vivere lì. Il modello negativo non è a mio avviso far soldi a palate con lo sport o farne un lavoro, è piuttosto sgattaiolare di fronte al fisco.
Sicuramente non dipende da lui ed al momento fa tutto quello che gli dicono.
La sua dote più grande secondo me è la capacita di giocare benissimo quando conta,capacità che hanno i numeri uno.
Tennisticamente…segnatevelo è più forte il Toscano ns conregionale Lorenzo Musetti 18 anni di Carrara…
Di solito tali situazioni sono strettamente collegate. Siamo noi che le guardiamo dall’esterno e che facciamo tali differenze.I nomi di chi ha preso la residenza all’estero li conosciamo da un elenco lunghissimo da anni ed anni e sono soldi sottratti a tutti noi,che guardiamo a queste persone come spesso succede- e la Tv ce lo fa intendere come fossero un vanto per l’italia nel mondo.Ma ci si ferma alla prestazione sportiva; quello che succede dopo è un altra storia.Allora è o non è una ipocrisia della nostra natura Italica ? Questo succede anche in altre nazioni di certo, ma in misura molto minore.Come te la spieghi tale ragione ? Io me la spiego che per decenni e decenni è stata la politica ad organizzare tale materia e ad applicarla affinchè le persone possano approfittare.Tu inizia a togliere le regole malsane poi vedrai che la gente si adegua e anche molto velocemente e tutto questo entra nella cultura e nell’etica della gente.Non è forse il concetto che esista solo il privato e vada protetto e favorito mentre il pubblico è una concezione astratta per la quale si fatica a concepirla che siano soldi di tutti e che esista lo vediamo adesso solo quando si riversano sciagure sulla nazione come quella che c’è adesso del Covid per richiedere soldi a fondo perduto. Un piccolo esempio a tal proposito.L’hai seguita la storia che in tale occasione l’Agenzia delle Entrate di concerto con l’INPS ha cassato come irricevibili le domande di cassa di integrazione di circa 2700 aziende piccole e medio- grandi poichè non avevano diritto? Hai sentito nulla tu da Confindustria che è tutti i giorni a fare convegni e reclamare soldi pubblici ? Io no ? Ed allora, cosa c’è alla base di tutto questo secondo te? Cos’ tanto per saperlo.