MONTELEONE D’ORVIETO: UN MECENATE FINANZIA LA RISTRUTTURAZIONE DELL’ANTICO TEATRO DEI RUSTICI

venerdì 25th, settembre 2020 / 16:33
MONTELEONE D’ORVIETO: UN MECENATE FINANZIA LA RISTRUTTURAZIONE DELL’ANTICO TEATRO DEI RUSTICI
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Nuova vita per il Teatro dei Rustici di Monteleone d’Orvieto, chiuso nel 2016 per ragioni di sicurezza.

In un comunicato stampa, l’amministrazione comunale del piccolo centro dell’Alto Orvietano fa sapere che il Teatro riaprirà dopo lunga e sofferta inagibilità grazie all’intervento di Trond Mohn, cittadino di origini norvegesi che da una decina di anni circa trascorre lunghi e diversi periodi dell’anno nella sua casa di Monteleone. Un cittadino “adottato” che oggi ha deciso a sua volta di adottare un piccolo gioiello storico nonchè importante luogo di ritrovo cittadino del Comune di Monteleone.

Il Teatro dei Rustici, che prende il nome dall’Accademia Filodrammatica dei Rustici di cui era sede, è ritenuto uno dei teatri antichi più piccoli al mondo e vanta una storia di nobili e d’amore cittadino alla civile educazione per gli allettamenti sereni dell’arte, come si legge nell’epigrafe celebrativa del poeta locale Pietro Bilancini, collocata nel ridotto del teatro stesso.  Erroneamente definito come un granaio in alcuni documenti storici, tra cui l’epigrafe del Bilancini, fu in realtà un Palazzo signorile, sede del Podestà o del Vicario. Il granaio di cui si parla, e un frantoio dell’olio, si trovano al piano terra dell’edificio. Secondo alcuni, nel granaio si raccoglievano i cereali con cui si pagavano i tributi ad Orvieto e le scorte alimentari per la popolazione.

Nel 1732 , quando un gruppo di giovani chiede i locali dell’edificio ai Priori al fine di allestire commedie nel periodo del Carnevale, inizia a farsi strada l’idea di teatro.

“Che nell’anno 1732

questo luogo di granaio trasformava in teatro”,

recita ancora l’epigrafe citata.

Successivamente, nel corso del 1800, alcune famiglie benestanti costruiscono i palchetti. A partire dal dopoguerra fino agli anni 70 pare che i Rustici siano stati adibiti a sala da ballo del paese, luogo di incontro dei giovani. Nel 1980 inizia un’opera di ristrutturazione che termina con il ripristino del teatro (con 96 posti), ma anche della funzione di luogo di ritrovo per cittadini, associazioni ed eventi, fulcro, insomma, della vita socio-culturale monteleonese.

Fino al 2016 quando, a seguito dei terremoti e dei sopralluoghi procedurali, si riscontrano problemi strutturali, per quanto non legati al terremoto, che costringono alla chiusura. Da quel dì l’Amministrazione Monteleonese mette in atto tutte le procedure volte alla richiesta di finanziamenti per la ristrutturazione (che prevede anche interventi al tetto), rivolgendosi alle le istituzioni preposte quali Regione, Ministero dei Beni Culturali, Soprintendenze, ma non riceve risposte definitive.

Parallelamente, l’appello a diversi mecenati disposti ad adottare l’edificio. E la risposta, arrivata in questi giorni, di Mr Mohn che finanzierà l’opera di ristrutturazione.

“Il Comune non possiede altri spazi grandi da mettere a disposizione dei cittadini”, ci dice l’Assessore alla Cultura, contattata per approfondimenti. “La disponibilità del signor Mohn è stata accolta con estrema gratitudine”.

I lavori ammontano a circa 500mila euro e dovrebbero iniziare la primavera prossima per la gioia dei Monteleonesi, e di chiunque abbia a cuore i gioielli nascosti dei piccoli  borghi e comuni sparsi per l’Umbria e la Toscana.

Elda Cannarsa

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