LE REGIONALI E IL CASO-CHIUSI: ANCHE QUELLA DI SCARAMELLI E’ UNA VITTORIA MUTILATA

CHIUSI – La segretaria del Pd di Chiusi Simona Cardaioli e con lei tutto il gruppo dirigente del partito hanno sempre detto “ne parliamo dopo le regionali”. Adesso le regionali sono archiviate, ma la questione-sindaco continua a rimanere una partita in sospeso. Come quella del rigore più lungo del mondo raccontata da Osvaldo Soriano in Fùtbol… Mosse, contromosse e mosse contro le contromosse studiate a tavolino e alla fine rissa in campo…
Adesso, dopo il voto, il quadro è più chiaro. Il Pd non ne esce bene, nonostante la vittoria netta di Giani sulla candidata leghista Ceccardi. Il risultato principale è stato ottenuto, ma restano sul campo quei 400 e passa voti in meno, rispetto al “minimo storico” delle Europee 2019. Praticamente il Pd ha perso un quarto abbondante del proprio elettorato.
Ovvio che ciò non possa essere considerata una vittoria. Al massimo considerato il successo di Giani, una vittoria mutilata. Ma al di là di questo il Pd dovrà pur decidere che fare con Bettollini, se provare a ricucire o mandarsi amichevolmente a quel paese…
Qualcuno del gruppo dirigente del partito di maggiorana ha parlato a margine del voto regionale, di una imminente assemblea degli iscritti. Si deciderà in quella sede? e quando?
Il Pd non è l’unica forza politica ad aver perso: ha perso anche la Lega che ha dimezzato i voti delle Europee, hanno perso i 5 Stelle che dai 1.148 voti delle politiche e i quasi 500 delle Europee sono scesi ala quota residuale di 230, roba equiparabile, più o meno alla lista personale Fiorini Vagnetti…
E ha perso anche la sinistra a sinistra del Pd che da tre anni ormai non riesce ad andare oltre i 100-200 voti fisiologici… La stessa destra- destra, di Fratelli d’Italia, ha sì raddoppiato i voti delle Europee, ma resta di poco sopra le 300 unità, che è robetta in vista delle comunali.
Nessuna forza politica locale per la verità si è avventurata in analisi del voto. La consigliera 5 Stelle Bonella Martinozzi, ha pubblicato una decina di post, da lunedì ad oggi sul suo profilo facebook, alcuni sul referendum, neanche mezza riga sulle regionali, né in chiave toscana, né in chiave chiusina… Per dire. Ma Bonella Martinozzi è in buona compagnia… Tutti zitti e coperti.
Noi abbiamo titolato “perdono tutti, tranne Scaramelli”, ma anche su questo forse vale la pena approfondire.
Italia Viva era alla prima apparizione e a Chiusi ha riportato uno dei risultati migliori non solo in provincia, ma di tutta la Regione e di tutta Italia: 14,4%. In termini assoluti: 503 voti. Per essere l’esordio, non male. A prima vista. Ma se si pensa che Scaramelli era capolista e consigliere uscente, che è stato sindaco ed ha sicuramente “lucrato” qualche voto dalla diatriba intera al Pd (era un alleato e per di più del posto, qualcuno scontento del Pd lo avrà votato di sicuro), che in circostanze normali non avrebbe preso, il risultato è meno brillante di quanto possa apparire: 500 voti sono un bel gruzzoletto, ma sempre meno di quanti ne presero Podemos e 5 Stelle nel 2016, a livello comunale.
Non solo, ma il 14,4% di Chiusi è un risultato “fuori scala” perché in Provincia di Siena Italia Viva ha ottenuto il 6,8% e in Toscana il 4,5%. Se si fosse presentata da sola e non in coalizione Italia Viva non sarebbe entrata in Consiglio regionale. E la Toscana è la regione di Renzi e della Boschi, la culla del “renzismo”, nelle altre regioni è andata decisamente peggio.
A livello nazionale, se si considera il voto nelle 7 regioni, il partito di Renzi ha fatto flop su tutta la linea. Anche quella di Scara, dunque è una “vittoria mutilata”. Una vittoria personale certamente, perché l’elezione non era scontata e perché 4.175 preferenze sono comunque una quota non irrilevante, ma sul piano politico Scaramelli e Italia Viva, anche a livello locale non è che pesino così tanto. Per ora a Chiusi per esempio, l’ex sindaco ha portato via al Pd circa 400 voti (il resto li ha presi da Forza Italia e dalla destra, anche attraverso il voto disgiunto), che non sono pochi, ma neanche una montagna… Senza la diatriba Pd-Bettolini sarebbero stati probabilmente anche meno. Molti si sono rifugiati lì, nell’usato sicuro, nel “bravo ragazzo della porta accanto”, senza la paura di fare danno a Giani e al centro sinistra. Alle comunali sarebbe (e sarà) un’altra partita.
Probabile che Scara provi a dettare l’agenda e a fissare il prezzo di una eventuale alleanza con un Pd in ambasce e mai ad un livello così basso di consensi (1.100 voti rispetto ai 2.800 di Bettollini alle comunali 2016), ma non è detto che nonostante i problemi il Pd si faccia prendere per il collo. Certo, oltre a Scaramelli e Italia Viva, il Pd non ha molte carte da giocare sul tavolo delle alleanze. Con chi potrebbe tentare un accordo elettorale? Ancora coi socialisti? No, sono scomparsi. Con i Podemos che da 3 anni non riescono a spostare i voti della sinistra alternativa oltre la soglia dei 15o-200, ovvero poco più del nulla? Coi 5 Stelle che hanno vituperato il Pd per 5 anni e sono anche loro al minimo storico?
Altro non c’è, né sulla piazza, né all’orizzonte. Il silenzio, anche dopo il voto, del vertice Pd sulla questione Bettollini non depone a favore di una possibile ricucitura, ma la ricucitura resta oggettivamente la strada più sicura per il Pd, per non perdere il Comune nel 2021.
I numeri sono impietosi e non consentono voli pindarici. Si tratta di vedere se prevarrà la ragion di stato e di partito, oppure la voglia di rivincita e di vendetta sulla stagione bettolliniana da parte di chi fu a suo tempo rottamato ed ha ancora e mani che gli prudono…
m.l.
Nella foto: la festa per la vittoria di Eugenio Giani. Con lui Stefano Scaramelli e la vicesindaco di Chiusi Chiara Lanari
Di qualsiasi argomento si tratti l’articolo torna sempre lì: il PD deve ricandidare Bettollini, si è capito che questo giornale vuole Bettollini di nuovo Sindaco, un po’ di equilibrio nei commenti non guasterebbe altrimenti i commenti si trasformano in propaganda come quando si afferma che 1100 voti quest’anno li ha presi il PD mentre 2800 nel 2016 li prese Bettollini come se nel 2016 Bettollini fosse candidato di chissà quale partito. Confrontare poi i voti europei politici o regionali con quelli comunali che rappresentano un tipo di elezione estremamente particolare non ha nessun senso se non si fa appunto solo per propaganda.
Non è così, questo articolo, come altri precedenti, fa i conti in tasca al Pd. E ad altre forze. E dimmi te se il Pd ha un’altra chance, numeri alla mano, per mantenere il sindaco, se non quella di ricucire con Bettollini (almeno per non farsi la guerra in casa). Anche una eventuale alleanza con Scaramelli (e solo con lui) non so se gli basterebbe. Sempre numeri alla mano. Quindi non è un consiglio al Pd. E’ una constatazione. Poi il Pd e Bettollini faranno come meglio credono.
Concordo con te Luca. Sembra davvero e senza tanto interpretare o leggendo fra le righe che senza il sindaco il PD sparisca o non abbia nessuna possibilità. Eppure prima o poi anche lui ppteva scegliere per qualunque motivo di ritirarsi oppure di abbandonare la vita politica. A questo punto cosa doveva succedere? E’ finita? Io penso che le idee ed i progetti continuano piu delle persone. Infatti i partiti che si reggono solo sulle persone hanno vita breve…..ci vuole molto di piu. E poi per forza il PD deve sedere o avere la maggioranza nel consiglio comunale. Il 2021 dara la voce agli elettori…..chissa che non cambi qualcosa senza sperare che come al solito tutto rimanga uguale
Eh Eh Eh( sorriso sarcastico…. ) ma sei proprio sicuro che Scaramelli stia lì a guardare ? Le due calamite potrebbero incontrarsi e le ricuciture anche se per partiti diversi potrebbero portare alla conclusione che speri tu. L’unica cosa che potrebbe succedere è quella della frantumazione futura ma non senz’altro probabile delle dirigenze provinciali ( Giani non credere che sia uno sprovveduto e dietro a lui si sà chi ci sia…)Potrebbe darsi che il corpo del nemico passi davanti alla sponda del fiume dove siedono i due chiusini,che così in presenza di una schiera di ” nullatenenti” (Giunta attuale e votanti chiusini del PD) si potrebbe ricostituire un fronte che consentirebbe a italia viva di comperare le azioni in borsa (cosa molto facile conoscendo l’elettorato oggetto del consenso ) e poi di cambiare ragione sociale al PD con magno gaudio di coloro che siedono in giunta e di parecchi militanti che non vedono l’ora(in pratica coloro che hanno votato Giani ed Italia Viva alle elezioni del 21 Settembre che non sono proprio pochi e che indicano una prateria da percorrere da parte di Scaramelli).Così la ricucitura avviene nei fatti con buonapace del Pd attuale.Bettollini avrà la sua soddisfazione, ancora dipiù Scaramelli che prossimamente potrebbe fare il pieno, ed il futuro a braccia aperte accoglierebbe Bettollini verso la ”scalata sociale” ad altri incarichi….non ci dimentichiamo che il travaglio di due settimane è stato talmente ”gravoso” per uscire da casa Renzi ed entrare in quella di Zingaretti al punto tale che qualche giorno figuriamoci se possa essere di impedimento se si volessero mettere in campo ulteriori riflessioni.Ci sarebbe da stupirsi? Ma come? Non ci siamo stupiti prima figuriamoci dopo… Da qui la domanda pensierosa e greve: chi sia preso per il collo Bettollini od il PD ? E’ difficile rispondere ma non difficile su quella di chi sia il cravattaro(Neapolis docet) che nulla ha fatto per procurare tale situazione ma è restato solo in attesa degli eventi. Purtroppo talvolta i pesci sono animati da intenzioni suicide ma sono così perchè gli è stato insegnato che destra e sinistra alla fine non esistono, e quindi ciò che rimane e che vale è la” pecunia che non olet”.E ci credono perchè dimentichiamoci che il concetto di politica checchè ne dicano sia quello che veramente li animi. Se serva una ulteriore dimostrazione a questo pensiamo un momento alla loro storia. Quasi sempre indorata dai media fra l’altro….
Di sicuro mi sbaglio, ma non credo che il kintsugi sia una tecnica praticata/praticabile dagli attori che citi: nessuno sopporterebbe di mostrare le cicatrici di una ricucitura. Se anche accettassero di ricucire, sarebbe una pace armata (oltre che avvelenata). Ammesso che il PD si orienti alla contrattazione con Scaramelli e Bettollini, il rischio più grande sarebbe quello di presentarsi come la forza che ripropone un “usato” sicuro, cioè una soluzione obbligata dalla contingenza e dunque una non soluzione. Ci troveremmo di fronte a una sorta di “voto utile” in cui chiami a raccolta tutti a sostenere una soluzione che subisci tu per primo. In pratica, la conferma della strada che ti ha portato fino a questo punto. Ne vale la pena?
Può darsi mi sbaglia anch’io. Se però la destra viaggerà da sola e non intende entrare in coalizione con Bettollini sindaco, non capisco dove Bettollini può trovare i voti se il PD non lo candida, dove andrebbe con i cinquecento voti di Scaramelli (ammesso che li penda)? Se le liste saranno tre al PD basterebbe riportare i suoi. Se poi trova voti di coalizione non vedo altro risultato. Bettollini può vincere se lo porta il PD. Ma perché dovrebbe farlo?
Io credo che il PD ha uno spazio importante di promotore di una svolta decisa attraverso il confronto con le altre forze rappresentate in consiglio e con espressioni più o meno organizzate della società civile.
Infatti Paolo, volendo cadere o scadere nel giochino dei numeri di questo articolo facciamo due conti: è assodato ormai che a Chiusi votano regolarmente 4000 elettori, secondo i numeri riportati dal bravo giornalista PD 5 stelle e sinistra a sinistra del Pd sommerebbero circa 1800 voti, ne rimangono 2200, mettiamo che la destra faccia un risultato scarso 700 voti a un’ipotetica lista Bettollini ne rimarrebbero 1500. Mi spieghi Lorenzoni dove eri quando a scuola c’era l’ora di matematica? Chiaramente i miei conti sono una cosa senza senso perché ‘elezione comunale è particolare ma se si vuol seguire il ragionamento dell’articolo si capisce come non abbia senso.
Sulle opinioni discutiamo a giornate intere ma sui numeri non credo si possa avere ognuno la propria idea. Ormai la matematica è così da qualche secolo.
Scusate, ma in presenza di una ipotetica lista Bettollini, che oggettivamente spaccherebbe l’elettorato Pd e lì andrebbe a pescare, mettendone a rischio la vittoria, la destra si accontenterebbe di fare una listarella di bandiera? Con una lista Bettollini sulla scheda il Pd riporterebbe i 110 voti (pochi di suo) che ha preso alle regionali? secondo me sognate… Certo se poi il resto del mondo rispetto al Pd e a Bettollini di liste ne fa 3 o 4 o 12 allora è chiaro che rivincerebbe il Pd Bettollini. E infine, ce li vedete i 5 Stelle chiusini insieme al Pd? ci sarebbe da ridere davvero… La matematica Luca, no non è un’opinione. Mai. In politica i numeri contano, ma non sono mai asettici e la somma di due più due non fa mai 4 preciso… Intanto pare che lunedì prossimo ci sarà l’assemblea degli iscritti del Pd di Chiusi, dove il partito di maggioranza discuterà anche la questione-sindaco e – io credo – anche l’ipotesi di un rientro di Bettollini nel Pd. Ipotesi questa “consigliata” dall’esito del voto regionale.
Consigliata vivamente da te che tiri i numeri come ti pare per alimentare la tua campagna pro Bettollini, ormai lo hanno capito anche i muri.
I 5 stelle sono al governo con il PD non capisco cosa ci sarebbe da ridere a Chiusi. Io credo che le cose che fanno ridere a Chiusi ce ne sono tante altre, non credo ci sia da rifarne per l’ennesima volta l’elenco e sono tutte figlie di un’amministrazione ampiamente inadeguata.
Allora riassumiamo. La Lega ha dichiarato pubblicamente che in un lista Bettollini non ci starebbe. Fra due o tre mesi dichiarano che si erano sbagliati? Questo sarebbe davvero ridicolo. Bettollini rientrerebbe nel PD? Per favore non scherziamo. Starebbe a dimostrare quello che gli avversari del PD criticano e cioè che sarebbe un luogo per interessi personali di questo o di quel capobastone.
La uscita dal PD è stata determinata dalla mancata candidatura alle regionali come ha pubblicamente affermato il segretario provinciale PD Valenti. Ora il rientro da che sarebbe determinato? Da conservarsi lo stipendio?
Continuare a fare ipotesi con i numeri è un esercizio privo di senso. Troppo disomogenee le elezioni prese a riferimento, diversi i candidati, diverse sono le partite in gioco. La differenza la fa come sempre la politica. L’unica strada che ha il PD è quella di ricostruire il centro sinistra, provare a recuperare tutto l’elettorato che ha disperso in questi anni e riallacciare un rapporto con la realtà locale. In meno di dieci anni è passato dall’essere uno dei partiti più forti della provincia di Siena, ad essere, con il 33,4% al penultimo posto (in percentuale pochi decimi sopra il partito del capoluogo). La responsabilità di questo tracollo è del destino cinico e baro o di coloro che lo hanno svuotato dal di dentro, piegato alle logiche personalistiche e declassato a semplice supporto dell’amministrazione comunale?
Il nuovo gruppo dirigente nato con il congresso di febbraio ha due possibilità: ricostruire un percorso e darsi un nuovo progetto politico, mettendosi alla testa di un vero confronto, oppure mettere in atto l’ultimo tentativo per un suicidio perfetto, affidandosi nuovamente a coloro che lo hanno ridotto in questo stato.
D’accordo con Nasorri. C’è da costruire un’alternativa non tanto di schieramento, ma di proposta politica.
Certo che servirebbe un rilancio della politica. Al di là dei numeri. Ma ill fatto è che in sei-sette mesi il nuovo gruppo dirigente del Pd chiusino tutto questo non lo ha fatto, né lo ha pensato. Si è suicidato ulteriormente, perdendo la figura che ne è stata per 5 anni il front man, ha perso il sindaco della città e ha perso anche 500 voti. Può ripartire da capo, con un nuovo progetto, ma per come è messo il Pd, la strada mi pare tutta in salita. E tra l’altro quella dei soggetti a cui potrebbe rivolgersi per un confronto e una possibile alleanza mi sembra altrettanto piena di buche. Non è che 5 Stelle e podemos per esempio stiano tanto meglio del Pd…
Il problema non sono gli ultimi sette o otto mesi, bensì gli ultimi otto anni e chi erano i front man?
Nessuno è messo bene in questo momento, ma c’è chi cerca di ragionare per ricostruire un progetto politico e chi pensa ad altro.
Chi contrasterà la soluzione che veda Bettollini continuare la sua mission da esterno fino alle elezioni e poi avere l’appoggio di Italia Viva ed altri ramoscelli delle probabili liste civiche di centro desta per togliere lo scettro di mano ad un PD con problemi di cui se facciamo la sommatoria di come lo hanno ridotto i suoi uomini vediamo che la situazione faccia acqua da tutte le parti? L’unica soluzione che vada ad ingrassare il renzismo è quella di Italia Viva alla quale si piegheranno gli uomini della giunta,per motivi apparenti di localismo, di salvezza in un partito di governo, ed anche di un Bettollini inteso a difendere il suo fortino personale.Se poi questo in futuro-che può essere anche molto prossimo-possa portare a rientrare da parte sua nella casa madre da dove viene(renzismo),abiurando la sofferenza che gli è costato il mal di testa e le turbe psicologiche di abbracciare riciclandosi lo zingarettismo,ecco davanti la soluzione, con buonapace di tutti gli altri che oggi si possano fare disegni mentali e conti sui numeri.In pratica il passaggio di Chiusi da ex sinistra DC (finalmente !)a centro DC( la tanto sperata soluzione) con l’uso dei pesci che prima votavano PD e che adesso votano Italia Viva. Il capitale umano sempre quello è, ma cambia la sua amministrazione (cambia di poco) ma è ciò che serve a Bettollini ed a Scaramelli.Tutti a dire che non sia possibile,e che sia una azione della più immaginaria delle fantasie? Pensate forse che la costituzione di tutto questo non venga accettata e favorita dalla natura di una giunta come quella attuale che si appresta alla riconferma di ciò che è stato ed alla fiducia nel suo leader mai messo in discussione vera dopo le mosse reattive di chi ha restituito la tessera ? Sareste un po’ ingenui a pensarlo.Il PD quindi si regoli di conseguenza.Non sarebbe senz’altro lo spettacolo della formazione di una lista civica ma uno step di avvicinamento sotto la sovraintendenza di Italia Viva che prenderebbe due piccioni con una fava, e non sarebbe detto che si andasse verso una lista appunto civica.Senz’altro a questo mio punto di vista che ho espresso, oggettivamente delle valutazioni non possono corrispondere alla realtà attuale, ma nel futuro divenire questa secondo me potrebbe essere una opportunità che vedrebbe il possibile realizzo,anche se non prettamente basata sui numeri attuali, ma senza meno di certo in una proiezione politica futura e tutto quanto permesso da una condizione naturale di quello che è il PD adesso nella veste dei suoi rapresentanti,uomini della giunta inclusi logicamente.Una ventilazione sotterranea di questo si è percepita dallo spoglio e dai numeri conseguiti nel seggio dove ero rappresentante di lista,poichè la chiamata del nome del presidente Giani corrispondeva all’eletto Scaramelli non poco ed anche questo è uno di quei tasti da dove si vede che il localismo di Italia Viva sia ”vivo e vegeto” e lotti insieme a noi.Potrò sbagliarmi ma l’eventualità che ho descritto credo sia possibile che possa formarsi.Prendete atto che ”il fine giustifichi i mezzi” rende le soluzioni politiche anche se imprevedibili le colora invece di serie possibilità di riuscita. L’aspetto ideologico oggi è decisamente superato e non vi fate imbrigliare da questo perchè i più decidono in base a ciò che convenga( a loro ) e quando il ”loro” coincide con il possibile successo della loro fazione politica tutto appare realizzabile, anzi, non appare nemmeno scandaloso….