DONNE CHE INSULTANO LE DONNE
Un’amica vi racconta la storia del tradimento del marito. I protagonisti sono quellostronzo e quellatroia. Lei, la rubamariti non è mai stronza, o infame, mentecatta, cretina, deficiente, na poraccia. È sempre e solo una zoccola. Lui, il traditore, tutt’al più è un bastardo o, per restare in tema, unfigliodiputtana. Anche se la madre è una fedelissima di Medjugorje.
Oppure.
Siete nel mezzo di un’animata discussione semi-politica. Una delle partecipanti si scaglia contro la Boldrini. Fate notare che ha ricevuto diversi riconoscimenti per altrettanti meriti. È anche una che, così per dire, quando è stata eletta presidente della Camera come prima cosa si è ridotta lo stipendio e ha rinunciato ai privilegi istituzionali, incluso l’alloggio ufficiale. Ma niente, non c’è storia, quellazoccola della Boldrini ci facesse il piacere di evaporare. Stronza, mentecatta, infima, stupida, cretina, ottusa, fetente, deficiente, non renderebbero la magnitudine della sua sciaguratezza.
Navigate su Internet. Tra le pagine dei social spunta un post qualunque di Selvaggia Lucarelli. Chi, quellabagascia? Tuonano le utenti più affezionate. E Michela Murgia che osa umiliare il tipo da spiaggia con l’hobby della citofonia? ma vai a fan culo (scritto così, staccato) puttana. Firmato Lory Stella. Una griffe tra le tante.
Vivete il vostro quotidiano. Le narrazioni di amiche, conoscenti e sconosciute-per-caso sono spesso (ma certo, mica sempre) impreziosite da quellabaldracca della barista che ammicca agli altrui mariti, quellamignotta dell’amica (ora probabilmente ex) che ha fatto un tale sgarbo; quellamarchettara della responsabile che non paga gli straordinari; quellavacca della vicina che fa la lavatrice a mezzanotte; quellaputtana dell’impiegata di banca che non ha concesso il prestito, quella zoccola della collega che cambia troppo spesso fidanzato, della tizia che vi supera in autostrada, dell’altra che vi frega il posto in fila al supermercato, di quella che vi chiama dal call centre per appiopparvi un contratto, la cameriera scortese al ristorante, l’insegnante troppo severa di vostro figlio, e altri duemila milioni di casi in cui la prostituzione ci azzecca come l’ananas sulla pizza.
“Se ne potevan dire… ma ce n’erano a josa, variando di tono […]se qualche po’ di spirito e di lettera aveste”, direbbe, a questo punto, Cyrano.
Invece. Tutti gli epiteti portano a Zoccolandia. Odio o invidia? Forse no. Forse è solo rozzezza.
Ma non c’è niente di più squallido delle donne che chiamano troia le altre donne
donne, sessismo, violenza sulle donne
Posso suggerire qualche termine in vernacolo appulo-lucano ?
Come per le bestemmie per i toscani e veneti, purtroppo alcune locuzioni vengono assorbite da chi le dice come “slang” del territorio che lo ospita e no per offendere la persona alla quale sono rivolti i termini coloriti,
almeno me lo auguro.
Certo che puoi, Enzo G. Sì, è vero, alcune parole vengono dette senza pensare al significato. Ma è proprio questo il problema, no?
Credo che il senso dell’articolo non fosse tanto riferito allo “slang” quanto al tipo di offese e a chi sono rivolte, è assurdo pensare di offendere una donna riferendosi alle sue “abitudini sessuali” invece che, volendo offenderla dirgli “semplicemente” cretina. Purtroppo questo come altri comportamenti fa parte del maschilismo diffuso che infesta la nostra società e dal quale non sembra che abbiamo proprio voglia di liberarci, lo vediamo ogni giorno nelle immagini e nei comportamenti di tanti. Ho apprezzato molto anche i due precedenti post sul tema.
Grazie per seguire l’Acchiappapensieri, Luca.
Purtroppo fa parte anche del linguaggio femminile, senza rendersi conto che è il linguaggio a costruire la realtà. E non viceversa. Per questo, secondo me, bisogna agire anche sul linguaggio
Assolutamente daccordo, ho usato il termine maschilismo anche se si parla di insulti da donne a donne perchè purtroppo spesso il maschilismo è profondamente presente anche nelle donne, per molti aspetti è proprio dai loro comportamenti che ancora oggi la donna è costretta ad avere sul groppone il peso del lavoro e quasi interamente quello della famiglia.
sagge parole