CARA LOLLA…HO DA POCO COMPIUTO QUARANT’ANNI
Lolla carissima, che bello leggere le tue risposte! Ho deciso di tentare la sorte e scriverti anch’io. Ho da poco compiuto 40 anni, ormai sono una signora. Solo che è difficile definire il confine tra donna adulta e giovane signora. Cosa vuol dire “essere una signora?”. È un modo di fare, una gestualità acquisita, o forse un comportamento distaccato?
Cara giovane signora, sintetizzo la risposta con una frase di Marella Agnelli: “una vera signora può fare cose che una vera signora non farebbe”.
Dubbi o perplessità? Scrivete a Lolla. Se lo reputa interessante, potrebbe anche rispondere.
Agnelli, galateo signora
Personalmente ritengo che la risposta data da Lolla non agganci proprio la mia visione di “signora”,nel senso che dovrebbe essere chiarito cosa voglia dire”un modo di fare”.Il modo scaturisce sempre dalla sostanza e qui credo che si voglia parlare di sostanza.Le altre due eventualità non credo siano da prendere in considerazione per il semplice fatto che la “gestualità acquisita” non sottintende l’essere signora poiché si parla di gestualità e l’espressione dei gesti per sottintendere le idee e le intenzioni non sono tendenzialmente caratteristiche di come si possa intendere l’essere signora.Ancorpiu’ secondo il mio parere può essere un comportamento distaccato poiché si intenderebbe credo un comportamento che non tenga conto degli altri e delle loro idee ed intenzioni, quasi fosse un librarsi sopra gli altri considerando la nullità delle loro idee.Credo che anche la risposta data proveniente da Marcella Agnelli non sia. molto pertinente a definire il significato di signora.Secondo me la prima caratteristica di una signora o di ciò che si intenda comunemente per tale, dovrebbe essere la ricerca della comprensione degli atti e dello status degli altri con cui si venga a contatto,il cercare di fare chiarezza nell ‘esprimere le proprie idee senza scivolare nel campo delle mortificazioni, cercare di stabilire un rapporto di intimità ma aperto al confronto.La signorilità è uno status interiore prima di tutto e non evidenziato da gestualità spesso veicolanti effimeratezza e sottocultura relazionale.Il vero signore o signora che dir si voglia è colui che senza ferire l’altro esprime un idea diversa od un concetto condiviso mettendo in campo la ragione come binario da seguire pacatamente. Oggi con il tipo di umanità nella quale siamo immersi risulta non facile essere signori e non è nemmeno vero il detto che viene spesso portato a paragone “ signori si nasce” perché il vero signore o la vera signora la si percepisce soprattutto quando dona anche se stessa con l’intento di rapportarsi all’altro nel rispetto delle idee altrui.In sostanza è uno status psicologico-educativo che si acquisisce con l’esperienza e le prove di una vita ,in definitiva il “poter cambiare il mondo considerando anche le idee dell’altro”. Una vita non inutile è una vita dove possa essere compresa anche l’idea di cambiamento del mondo e delle relazioni umane.Tutte le altre concezioni compresa la frase di Marcella Agnelli ritengo che possano essere degne di un rotocalco da Grand’Hotel.Anche perché in quella risposta c’è contenuto una sferzata di volontà di poter imporre cio’ che si pensa.In pratica detto in quel modo il concetto si colora del potersene fregare del confronto seguendo il proprio io. Tutto il contrario di quanto ho detto sopra.Quello non è da “signori”ma è il contrario esatto.E il credere alla forza del despota e pensare che sia una forza vincente.
Errata corrige: volevo dire Marella e non Marcella come erroneamente scritto.