COLLEGAMENTO PERUGIA-CHIUSI, UNA QUESTIONE STRATEGICA: INTERVIENE SIMONA MELONI, CONSIGLIERE PD ALLA REGIONE UMBRIA
PERUGIA – Dopo l’intervista del consigliere regionale umbro Andrea Fora e la presentazione da parte dello stesso Fora di una mozione per chiedere una navetta, ovvero una connessione diretta e rapida tra il capoluogo umbro e la stazione di Chiusi, in funzione del Frecciarossa ma non solo, e anche la ripresa del progetto della “Perugia-Chiusi” via Valnestore, utilizzando la rinnovata Pievaiola, oggi interviene sull’argomento anche Simona Meloni, come fora consigliera di minoranza alla Regione Umbria. Simona Meloni è del Pd ed è stata eletta nell’area del Trasimeno, che sul versane umbro è la più contigua a quella della Valdichiana senese e aretina e quella con connessioni e integrazioni più forti com la vicina Toscana. Ecco di seguito l’intervento che ci ha inviato la consigliera Meloni:
Caro Direttore,
devo darle atto che suo giornale è stato il primo mezzo d’informazione a credere e scommettere su una prospettiva di area vasta. Lo ha fatto per tanti anni curando la cronaca locale in tre ambiti territoriali diversi, quello della Valdichiana Senese, del Trasimeno e dell’Orvietano, provando a gettare le basi di un dialogo, allora inedito, che puntava a far uscire queste realtà da una certa marginalità tipica di delle terre di confine. Tre le provincie coinvolte, quelle di Siena, Perugia e Terni, e due regioni, Umbria e Toscana, che, con un patto tra territori, negli anno ‘90 hanno provato ad autodeterminarsi e conquistare una nuova centralità cercando di affrancarsi dal peso dei rispettivi capoluoghi.
La politica dell’epoca, provò a perseguire questo obiettivo, ma senza crederci troppo, specie sotto il profilo della portata culturale ancor prima che economica. Un po’ come è successo per la nascita della Comunità Europea, si è proceduto col siglare accordi economici, ricordo il Patto Vato e la nascita della Società Patto 2000, che doveva servire a condividere e sostenere finanziariamente investimenti nelle diverse aree. Ma non si è mai affermata veramente la volontà di scommettere su un’identità comune.
Lo stesso Gal Trasimeno-Orvietano era stato pensato per avere una progettazione europea dei fondi che potesse integrare maggiormente queste aree interne dell’Umbria, ma si è rivelato solo uno strumento che segue una logica iperlocale a discapito di una visione più ampia. Ricordo, inoltre, il progetto del Centro Intermodale di Chiusi e il suo sostanziale fallimento e le diverse occasioni pubbliche di confronto dell’epoca. Insomma, tanta acqua è passata sotto i ponti.
Da più di 15 anni, però, quel processo si è bruscamente interrotto, e solo con il progetto Freccia Rossa, meritoriamente portato avanti dal Sindaco di Chiusi, ha ripreso timidamente a marciare, anche grazie all’avvento di nuovi sindaci più predisposti a riaprire dialoghi e collaborazioni. Recentemente la comune battaglia per le riapertura della mobilità tra questi territori, in tempo di lock down, ha dato la cifra di quanto siano intrinsecamente e intimamente legati. Credo pertanto che sia giunto il momento di rispolverare quell’ispirazione originaria recuperando le ragioni strategiche per una nuova alleanza, più che per la riedizione di un nuovo patto, che possa diventare la chiave di volta per il futuro sviluppo.
Quasi trent’anni fa il Trasimeno beneficiava di fondi per le aree depresse, la Valdichiana, invece, stava investendo già su sviluppo turistico e media impresa. Orvieto, con la stagione dei grandi investimenti sulla città, a cavallo tra la fine degli anni 80 e gli inizia del 90, sembrava aver ritrovato un peso e un’identità capace di affermarsi nel panorama regionale. Da allora, queste apparenti differenze, per livelli di crescita e sviluppo, si sono sostanzialmente appianate, e, complice la crisi economica, in alcuni casi livellate verso il basso. Serve dunque risollevare la china e lanciare un progetto integrato di valorizzazione complessiva, attraverso un sistema di comunicazione e di trasporti, in primis, oltre che di promozione ambientale, economica e turistica, tale gettare le basi per un’inedita provincia interregionale che non ha eguali per eccellenze e qualità della vita.
E’ questo ciò che possiamo costruire insieme a patto che si creino le condizioni per una vera collaborazione istituzionale che scommetta anche culturalmente oltre che politicamente sulla nuova Etruria. Per questo, credo che la proposta del collega Andrea Fora vada sostenuta perché coerente con questa nuova sfida. Ritengo che da sola non sia sufficiente, ma può essere un primo passo. Varrebbe la pena discutere di come poter avviare questo processo di osmosi di competenze, investimenti e risorse, che potrebbe essere guidato dalle rispettive unioni dei comuni. Ci sarebbe ancora molto da dire sui progetti strategici da sostenere, a partire dal Freccia Rossa, dal progetto di sfondamento della Pievaiola verso Chiusi, alla creazione di prodotti e pacchetti turistici integrati, dalle possibili sinergie in tema rifiuti e società multiutility fino ad arrivare ad una programmazione e concertata tra il Gal Trasimeno- Orvietano e il Gal Leader Siena. Insomma, ci sarebbe davvero molto da lavorare. Per quel che vale, io sono disponibile a dare una mano sia sotto il profilo politico che istituzionale per gettare insieme le basi della nuova Etruria.
Simona Meloni
Consigliera Simona Meloni, apprezzo quanto lei dice nell’articolo riguardante il collegamento Perugia – Chiusi, vede questo progetto non lo inventiamo domani, mi chiamo Gennaro Forlano, vivo a Tavernelle , sono il responsabile dell’ex comitato pro variante ANAS , Fontignano -Tavernelle ….Variante che grazie all’iniziativa di pochi riuscì a rimuovere tutte le zavorre delle amministrazioni….sollecitando la popolazione a sollevarsi , a firmare , a manifestare sotto Palazzo Donini , più volte , in una delle quali l’allora Lorenzetti riceveva il Ministro Di Pietro , mio conterraneo che promise di realizzare la Variante all’abitato di Tavernelle….Non furono rose e fiori …molti erano ed alcuni ancora oggi sono contrari ! Però dimostrammo che una seria volontà può essere portata avanti ! A quell’epoca la Lorenzetti era di casa a Tavernelle -Pietrafitta, anche per la vicenda Enel….poi per nostra sfortuna capitò il terremoto….la Lorenzetti si dimenticò dell’Enel, della Variante e di tutte le vicende che si annunciavano…..(parlo delle varie chiusure di aziende…) Per contro curò molto bene le problematiche di Foligno , da abruzzese quando nel 1966 scendevo da Col Fiorito , per imboccare la Flaminia vi era un semplice triangolo : dare precedenza ! Ora serve il satellitare per capire dove svoltare…..Morale i soldi per la Val Nestore finirono….altrove ! Questa la responsabilità non la possiamo dare a Berlusconi o Salvini ! Dico ancora che, chi viene eletto nel territorio deve portare avanti la risoluzione dei problemi di quei cittadini…..Non faccio nomi ma in passato un signore di Moiano molto ben pagato veniva solamente per la raccolta del grano……dopo, il nostro territorio non interessava più ! Questi sono stati i mali che hanno portato quello che poi è arrivato….compreso il M5S . Consigliera Meloni si dia da fare, la ringrazio sin da subito ,la saluto cordialmente ,
M.d.L. Gennaro Forlano
X Il Sig.Forlano.Non entro nell’argomento che non conosco al riguardo della viabilità e dei problemi da lei evocati, ma dal momento che lei ha definito il Mov.5 Stelle- del quale non faccio nessuna difesa d’ufficio intendiamoci bene- come uno dei portatori del male, le vorrei ricordare che è stato proprio quel movimento a spingere senza deferenza alcuna verso la politica che lei ha definito in sostanza insufficiente-e dicendo la verità- affinchè fossero risanate certe discrasie che decenni di governo ininterrotto del territorio hanno visto passare sotto i ponti.Gli atti ed i fatti ci sono, anche quelli della Magistratura non solo recenti, sicchè nulla mi invento.Prenderla alla larga per poi convergere su un punto di una idea che i mali dei ritardi, delle incongruenze e di quello che non ha funzionato in Umbria che è stata una delle regioni disastrate dal terremoto e per giunta ed addossare una parte della responsabilità politica al Mov. 5 Stelle che poi all’ultimo ha fatto capolino nella compagine politica, trovo che oggi sia una pratica politico-mediatica talmente presente in tutti gli scacchieri delle risposte politiche che conduce alla loro avversione da parte di tutti gli schieramenti,anche quelli dei loro stessi alleati.Sono loro(M5S) che definiti populisti ed incapaci hanno costretto gli altri a fare i conti con le loro contraddizioni, avendocele queste anche loro stessi ben s’intenda…nessuno ne è esente ! Tutti dicono che non sono affidabili, tutti dicono che si debba cambiar politica, tutti ne vorrebbero ridurre l’influenza,non le sembra Sig.Forlano che anche questo possa essere un modo con il quale il sistema argina le sue discrasie per affermare poi quelle sulle quali lei giustamente mette l’accento nel suo intervento? Con tutte le contraddizioni possibili- ”chissà perchè poi lo definisca come anche loro facenti parte di quel male” se la loro attività abbia finito per rimuovere qualche mattonella incastrata e cementata a forza riguardante la gestione del potere che era quasi univoca in antecedenza.Penserebbe forse lei di poter cambiare quelle cose che auspica affidandosi alle stesse forze che per decenni hanno gestito la politica e che inizialmente hanno fatto dell’Umbria quasi una regione modello ma che poi negli ultimi 25 anni hanno fatto incancrenire il potere fino a provocare quello che è successo in luoghi come Foligno,Perugia e Terni ? Il male sono i 5 Stelle, è chiaro ……Ho letto il suo intervento riguardante la viabilità di cui si parla e non ho difficoltà a condividere ciò che dice perchè credo sia veritiero e logico nella sua ricostruzione temporale , ma l’aspetto politico di cui parla mi appare molto approssimato e politicamente insignificante.Quel” signore di Moiano” del quale lei parla non credo sia molto difficile a capire chi sia stato,ma io l’ho conosciuto anche molto profondamente e le posso assicurare che politicamente era una degna persona anche perchè la sua formazione veniva da lontano ed era anche intrisa di concezioni e considerazioni politiche che magari oggi sono quella merce rara e che manca ad ogni partito politico,M5Stelle incluso.Si figuri agli odierni reggenti ed a coloro che sono stati scalzati dalla seggiola ai quali lei si rivolge sperando-lecitamente- ed augurando una opposizione costruttiva.Forse non si è accorto di una cosa,magari leggera e quasi eterea e volatile a notarsi ed è quella che il renzismo non ha fatto altro che dividere la sinistra,frantumarla e metterla davanti ai fatti di poter e dover accettare supinamente tutte le logiche del sistema,incluso l’arrivismo politico e non solo, ma anche i tentativi di riproposizione alla guida dei comuni di gente estratta nella partitocrazia. Io Sig.Forlano a questi non gli auguro buon lavoro, perchè ho già sperimentato- come credo tantissimi altri- che ai loro popositi, i fatti non corrispondano.D’altra parte se la gente che prima votava in un modo adesso vota nel modo opposto qualche cosa secondo lei è sucessa? E che cos’è tale cosa se non il disincanto, la disillusione che tale classe politica ha saputo creare intornoa se stessa e che durante la sua reggenza ha provocato nella gente comune angoscia e risentimento ed anche nuove povertà perchè a parole si dichiarava di sinistra ma nei fatti amministrava come partiti di nostra vecchia conoscenza? Ed allora a questi -mi lasci dire- ma quale buon lavoro…..
La saluto.