VERSO IL POST CAPITALISMO. NASCE INTERNAZIONALE PROGRESSISTA

venerdì 22nd, maggio 2020 / 11:02
VERSO IL POST CAPITALISMO. NASCE INTERNAZIONALE PROGRESSISTA
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Il Covid ha aperto il vaso di Pandora. In soli tre mesi sono venuti a galla molti dei mali del mondo. La fragilità del sistema sanitario, l’insostenibile litigiosità  di partiti, politici e governanti, l’incapacità dei paesi del globo di concordare un progetto solidale; il fallimento di un’ economia neoliberista, competitiva, individualista; la differenza abissale tra pochi ricchi e molti poveri.

La Storia dell’uomo è a un bivio. Siamo di fronte ad una scelta che Noam Chomsky ha descritto come “Internazionalismo o Estinzione”. Se non raggruppiamo le singole forze locali in un movimento globale dovremo arrenderci all’autoritarismo del capitalismo, che ci sta portando all’estinzione.

Non ci può essere un ritorno alla “normalità” perchè è stata proprio la normalità a condurci alla crisi. Alla luce di questa sfida esistenziale abbiamo il dovere morale e politico di organizzare una forza planetaria in grado di contrastare la logica espansionistica del capitalismo.

Con queste parole, il sito di  Internazionale Progressista, l’11 maggio scorso, sollecitava la partecipazione ad una diretta video, un primo confronto sui temi che il movimento intende affrontare, dal titolo appunto “Internazionalismo o Estinzione”.

CHI È INTERNAZIONALE PROGRESSISTA

È un movimento globale voluto da Diem25 ( il partito europeo co-fondato dal parlamentare greco Yanis Varoufakis) e  l’istituto Sanders —fondato nel 2017 da Jane Sanders, moglie del senatore democratico Bernie Sanders.

Oltre ai suoi fondatori ufficiali, l’organizzazione conta sull’appoggio di circa 40 sostenitori tra intellettuali, attivisti ed esponenti politici di tutto il mondo. Dallo statunitense Noam Chomsky, alla canadese Naomi Klein, il primo ministro Islandese Katrín Jakobsdóttir, il ministro argentino per le pari opportunità Elizabeth Gomez Alcorta; dirigenti latinoamericani come il brasiliano Fernando Haddad, candidato del Partido del Los Trabajadores, sconfitto da Bolsonaro nelle passate elezioni o l’ ex presidente ecuadoriano Rafael Correa. Ma anche la scrittrice Arundhati Roy, o la capitana della Sea Watch3 Carola Rackete.

Il progetto è stato varato lunedì 18 maggio con il lancio della piattaforma web, a cui si possono iscrivere sia persone singole che organizzazioni. Il sito è gestito da un team di traduttori, sviluppatori web, disegnatori, grafici e coordinatori, e si occupa di assistere gli iscritti, mettere in contatto le varie organizzazioni, pianificare e attuare azioni congiunte a livello globale.

Il sito specifica di essere finanziato dalle donazioni degli iscritti e di non accettare finanziamenti o partecipazioni di lobbies quali assicurazioni sanitarie, compagnie farmaceutiche, colossi del combustibile fossile,multinazionali tecnologiche e agroalimentari, enti finanziari, banche(con alcune eccezioni)

RAGIONI E OBIETTIVI

Internazionale Progressista nasce ufficialmente a Maggio del 2020 da un’idea in circolazione già dal 2018. La crisi sanitaria ed economica evidenziata dalla pandemia è solo lo tzunami di un oceano in subbuglio da tempo. Il settore pubblico, devastato da anni di tagli e privatizzazioni, non è stato in grado di dare una risposta efficace alla crisi sanitaria. Nient’altro che un’evidenza. Ma il malessere era già nell’aria.

Con maggior forza negli ultimi tre anni, ovunque nel globo si sono verificate, e si verificano, manifestazioni di protesta a difesa della democrazia, di condizioni di vita e lavoro dignitose, di salvaguardia del pianeta. Migliaia di movimenti sociali e politici sparsi rivendicano il diritto alla giustizia sociale ed economica.

Una crisi profonda che, secondo gli organizzatori di Internazionale Progressista, ha reso necessaria l’unione di tutte le forze progressiste in un movimento globale che tuteli il bene pubblico, i diritti dei lavoratori, la cooperazione tra Stati, e che allo stesso tempo getti le fondamenta di un mondo democratico, egualitario, solidale, ecologista, pacifico, prospero e pluralista, fondato su un’economia collaborativa ( vs competitiva). In una parola, post-capitalista.

L’organizzazione prevede tre livelli di azione: sensibilizzare la mobilitazione sociale, stimolare la riflessione intellettuale, promuovere l’idea progressista attraverso una rete di media. Fino ad ora hanno aderito al progetto le seguenti testate: The Nation (USA), Internazionale (Italia), Mediapart (Francia), Krytyka Polityczna (Polonia), Africa is a country, Brasil Wire, Lausan Collective (Hong Kong) e The Wire India

Elda Cannarsa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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