VENDICATORI, DEVOTI-OLI, ANDRATUTTOBENISTI. TIPOLOGIE SOCIAL AI TEMPI DEL COVID
Le tipologie social sono un classico della letteratura internettiana. Con l’andare del tempo e la nascita di nuovi social, alcuni personaggi si sono estinti, altri si sono evoluti ampliando gli orizzonti di categoria, altri ancora, come il Complottista, sono rimasti saldamente avvinghiati alle loro complottistiche posizioni. Qualcuno, invece, è sbocciato in seno ai tempi pandemici. Nella classificazione che segue, ci occuperemo proprio delle nascite e/o evoluzioni delle tipologie ai tempi del Covid. Al Complottista consentitemi di riservare il primo posto, se non altro per ragioni di anzianità.
Complottista: vecchia conoscenza della Rete. Orgoglioso della sua formazione presso la International Telematic University of Street & Google, dove ha appreso cose che noi umani, è l’unico che il virus non ha colto di sorpresa. Lui sapeva. Ha sempre saputo. Lui sa i fatti e i nomi di coloro i quali hanno indotto il virus e adottato misure per ridurre la razza umana a mera schiava del potere. Non ha prove nè indizi ma il nome Pasolini non gli dice nulla. Giuseppi & Co., Billgheitz, l’Unione Europea, l’OMS, Satana, sono solo alcuni dei responsabili svelati dal complottista. Il Covid-19 è il trionfo delle sue teorie. Prova provata che niente è come appare ma tutto è parte di un disegno che solo lui e pochi eletti sono in grado di decifrare. Il complottista non si lascia abbindolare. Conosce a fondo le trame oscure del potere, sa che ogni informazione è “propinata” ad arte (il nemico è astuto) come arma di distrazione di massa, ogni scienziato è asservito al potere, ogni governante è complice della cospirazione, ogni prodotto farmaceutico è letale, ogni provvedimento economico è pensato per impoverire sempre di più la nazione, ogni “ogni” ha un secondo fine. Ci stanno ammazzando tutti è la frase di apertura o chiusura di ogni post o commento di un complottista che si rispetti. Diffidate delle imitazioni
Zagor (il Giustiziere anti-congiura): fedelissimo di bufale.net e affini, abbastanza attivo nella vita normale, in questi mesi ha sfiorato il fondamentalismo, incrementando l’attività dello smascheramento a tappeto con una prontezza che neanche la Bestia di Morisi. Il suo nemico numero 1 è il Complottista, la parola d’ordine è “smentire”. Senza se, senza ma e senza leggere l’eresia di turno. Non è necessario. Dal caotico universo di teorie virologiche/epidemiologiche/infettivologiche/cicapiscoungazzologiche, lo Zagor ha estrapolato quella che ritiene più ragionevolmente inconfutabile. E se la medicina non è una scienza esatta, stì cavoli. Lo Zagor non tentenna mai e non ammette ripensamenti. La piazza è piena di fuffa cospirazionista e va sanificata. In un’unica discarica riversa Premi Nobel, esperti, scienziati, tuttologi, antivaxologi, terrapiattisti, sciechimicisti. Il più timido cenno di deviazione dalla linea dominante ( la sua) è stroncato all’istante dalla mannaia sbugiardista dello Zagor
Devoto-Oli: compulsivo, affetto dalla sindrome del bizantinismo grammaticale, incapace di controllare l’ansia della rettifica. Ai tempi del Covid, la sua furia si è scagliata contro la c’èlafaremia (dallo slogan “c’è la faremo”), abbandonando per un tempo sospeso, ma non dimenticato, la maledizione dei congiuntivi e l’aberrazione di qual è con l’apostrofo. Nel profondo del suo cuore sintattico, il Devoto-Oli sa che quell’apostrofo e quell’accento così volgarmente esibiti nello slogan, non sono un refuso nè uno svarione, ma una tragica (de)forma mentis che va ostacolata con tenacia e, ove possibile, con cento scudisciate. E infatti, il Devoto-Oli è un tipo caparbio. Un recente studio condotto da Garzanti e Accademia della Crusca ha rilevato che pur risultando un soggetto a rischio soffocamento da sgramma-virus, è un essere assai resistente. Il Devoto-Oli, si legge nella ricerca, è sopravvissuto alla fuga dell’H dal verbo avere (appena ti o vista), alla morte del pronome femminile le (gli o detto che era molto bella), alla nonna che sta allo spizzio, all’uso variegato, ma mai azzeccato, di piuttosto che, e altre infezioni linguistiche molto più gravi
Covid-Ranger è la versione Covid del bastian contrario digitale, il polemico per eccellenza, quello che al post “quanto siete felici da 1 a 10?”, commenta “scusa, ma non potevi scrivere da 1 a 100?”. Ai tempi del Coronavirus, non si sa se per reale timore del contagio o per la sua tendenza alla pedanteria (che il soggetto scambia per pensiero critico), è diventato il Covid-ranger della Rete, ovvero il nunzio delle infrazioni alle norme anti-contagio, che, naturalmente, vede ovunque. Qualunque sia l’argomento trattato. Si parla di street-art in tempi di isolamento ed eccolo che arriva a far notare come lo street-artist ( che notoriamente agisce da solo) se ne sia andato in giro la notte ad appiccicare manifesti (illegale pure quello), e contagiare il deserto delle città, vanificando il sacrificio di tutti gli altri. Silvia Romano torna in Italia dopo 500 e dispari giorni di prigionia. Il dito puntato sullo sconcio dell’assembramento, l’incoscienza dei pennivendoli, l’improvvida mano del Premier sul braccio della ragazza (che sta ancora ringraziando per l’affettuosa accoglienza in patria), è quello del Covid-Ranger. Si discute di turismo di prossimità per scongiurare il tracollo del settore turistico. Il Covid-Ranger trasecola. Prossimità?!? Che proposta indecente…
Andratuttobenista: soffre di disturbo senso-percettivo. Pandemia, crollo della sanità, tracollo dell’economia, caduta del pil, agitazione sociale, sembrano accadere a milioni di chilometri di distanza. Mentre il pianeta si sgretola sotto i colpi della pandemia, l’andràtuttobenista posta arcobaleni e focacce fatte in casa, canta a squarciagola dai balconi, pregusta le vacanze al mare in attesa di sapere a quale distanza saranno gli ombrelloni. Altrimenti, si andrà tutti (bene) in montagna. Che vuoi che sia. I suoi interventi social sono un tripudio di cuoricini, fiorellini e mani giunte in preghiera di speranza. Svolazza da un post all’altro professando pensieri positivi e accusando di catastrofismo i realisti (che lui chiama i negativi)
Elda Cannarsa
Precisazioni: la scelta del soggetto al maschile è puramente stilistica. Le tipologie descritte riguardano sia il genere maschile che quello femminile.
complottisti, Coronavirus, Covid, social network, tipologie social
Bell’analisi, piena di leggerezza e ironia. Sogghignavo mentre leggevo.
Divertentissimo! Oltre che scritto, come sempre, molto bene.
…Si si, ma ai tempi del Coronavirus vi sono anche le categortie dei non complottisti,e non parlate loro di complottismo perchè sono pronti ad irridere chi lo sia o chi professi idee in tal senso.Questa categoria è molto maggiore sia dei complottisti sia dei Devoto-Oil e Covid Rangers messi tutti assieme e senza dubbio se tutti questi in elenco venissero sommati, come numero sarebbero di meno di coloro che sono in aspettativa che venga loro svelata la realtà reale dal complesso mediatico del sistema.Non si esprimono mai sulle presunte colpe che possano essere del cinese di turno che ha fatto uscire il virus dal laboratorio di Wu An oppure se sia colpa del complottismo made in USA e dei suoi servizi segreti fatto per tentatre di mettere in ginocchio la Cina o della Cina verso gli USA.Sono concorrenti per la supremazia mondiale, in fondo lo si capisce che si assestino colpi bassi.Stanno zitti, in genere non si esprimono passando come persone molto più equilibrate, che non esprimono quasi mai pareri ma sono pronti a validare in tutti i casi con la dose di scetticismo necessaria qualsiasi eventualità che gli si pari di fronte.Ed a guardar bene poi non ci meravigli che le loro istanze, molto lungi dall’esser celebrate sia in negativo che in positivo dal complesso mediatico siano quelle delle maggioranze silenziose,che si preoccupano in cuor loro di dove andremo a finire, ma contengono quella giusta dose di ”aziendalismo” pronta a criticare qualsiasi iniziativa delle autorità che si preoccupano di quelli che possano essere ”i ritorni di fiamma” del virus e che sono pronti a sacrificarli sull’altare della ripartenza. Alla fine è la validazione del sistema Trump,a cui interessa la ripartenza, i soldi ed i profitti onde scongiurare ondate di ribellismo che gli USA non possono tollerare soprattutto per come sono costituiti.Ma quale salute? Se vieni colpito ca… tuoi,se hai una assicurazione meglio per te,diversamente il sistema produttivo non può attendere e non si può tener presente il fatto per il quale restino per strada vittime seppellite in fosse comuni come abbiamo visto.Evviva la civiltà ! Poi magari questi signori sono coloro che agiscono come le maggioranze silenziose.Il chè credo che eticamente contenga un aspetto deteriore da aborrire perchè non si schiera, dentro di se non si cura delle conseguenze ma che spera che non vi siano condizioni per i ritorni di fiamma virali.Estremismo e complottismo il mio se posso pensare che sia la natura che si ribelli al fatto che abbia ormai prodotte dal sistema produttivo al proprio interno inquinamenti e concentrazioni umane insopportabili? Credo di no,semmai è al contrario.Ma a parte il post che può essere anche simpatico leggere e ne convengo, ma la maggioranza comportamentale spesso incriticabile perchè quella ritenuta normalità, credo che sia quella che ho descritto.