SALTA ANCHE IL PALIO DI SIENA. L’ECATOMBE DEGLI EVENTI ESTIVI E’ ANCHE ECATOMBE ECONOMICA
RESISTE SOLO IL TEATRO POVERO DI MONTICCHIELLO . I FESTIVAL ROCK TUTTI RINVIATI AL 2021
L’emergenza covid ha fatto fuori anche il… Palio. Quest’anno a Siena non si correranno le carriere del 2 luglio e del 16 agosto. Lo ha annunciato ieri il Rettore delle Contrade Claudio Rossi, seguito dal sindaco De Mossi. La cancellazione del Palio è la prova che questa storia del coronavirus è stata ed è ancora una guerra. A Siena il Palio è stato sospeso solo negli anni dal 1940 al ’44. Per la guerra, appunto. Nel ’45 se ne disputarono 3, con il palio straordinario della Pace che si corse il 20 agosto. Lo vinse il Drago con il cavallo Folco e il fantino Rubacuori.
Ma oltre al Palio salteranno anche tutti i grandi eventi estivi.
Non si farà Umbria Jazz. I festival umbro è già stato rimandato al 2021. E nel nostro territorio non si faranno il Lars Rock Fest a Chiusi, Rock For life a Ponticelli, la Festa della Musica di Chianciano, Trasimeno Blues…
Potrebbe riuscire a fare qualcosa, magari in forma ridotta e più “autarchica” il Collettivo Piranha con il Live Rock Festival di Acquaviva, che è l’ultimo appuntamento e si tiene di solito tra la fine di agosto e i primi di settembre.
E qualcosa di simile potrebbe avvenire a Montepulciano con il Cantiere e a Chiusi con Orizzonti. Ma è difficilissimo, anzi impossibile pensare ad artisti di nome e di livello nazionale o internazionale. Tutti bloccati. Anche le agenzie sono già proiettate sul 2021, così come gli organizzatori.
Con tutta probabilità invece andrà in scena ache quest’anno l’autodramma del Teatro Povero di Monticchiello. La compagnia sta pensando ad una modalità che possa contemperare le norme di tutela e sicurezza, ma la piazza abbastanza piccola e la platea a numero chiuso, le tante repliche, possono consentire una soluzione. Per gli attori invece si pensa ad un mix tra recitazione live e filmati per favorire “la distanza” sul palco.
Salteranno anche gli eventi-rievocazione di giugno-luglio come il Tria Turris, legato alla festa Patronale di Santa Mustiola (fine giugno-3 luglio) e Slow Beer a Chiusi per esempio o quelli più marcatamente “mangerecci” come la Sagra dei Pici di Celle, la Sagra dei pastrignocchi di Cetona, quella degli gnocchi a Santa Maria di Monteleone, quella del brustico a Villastrada…
Per il Palio dei Terzieri di Città della Pieve e il Bravìo delle Botti di Montepulciano (che si tengono ad agosto) sono allo studio soluzioni di emergenza… Ma lo stop del Palio di Siena che il padre e la madre di tutti i palii, potrebbe consigliare di rinviare tutto al prossimo anno. Idem per i Ruzzi della Conca a Chiusi Scalo, anche se c’è un filo di speranza che per la fine di agosto l’emergenza covid sia ormai alle spalle. Complicato pensare anche ad una edizione normale della Giostra de Saracino di Sarteano. Senza pubblico o con pubblico “distanziato” e senza le taverne avrebbe senso?
E anche a settembre non sarà facile mettere la gente a tavola sotto ai tendoni o nelle taverne.
Insomma sarà un’ecatombe. Un’estate da deserto dei tartari. Con pochissimi appuntamenti e quei pochi da vivere con modalità molto diverse. Certo, come abbiamo scritto in altro articolo, qualcosa si potrà fare. Utilizzando la formula-Monticchiello, per esempio qualche concerto qua e là, qualche spettacolo teatrale con pochi attori e a basso impatto scenografico potrà essere pensato e allestito, magari nelle chiese, nelle piazzette, nei piazzali, in qualche giardino o area verde…
Ma l’ecatombe sarà anche economica: quanta birra, quanto vino, quanta carne, quante porchette, quanti gelati, quante posate e piatti monouso in meno? quanti compensi per artisti, per i service audio-luci, noleggi di strutture, trasporti ecc. salteranno? E quanta gente in meno nei bar, nei ristoranti, nei negli alberghi, negli agriturismi?
Quelle attività che avevano nelle feste ed eventi estivi il loro momento di gloria (ovvero di maggior guadagno) quest’anno come chiuderanno il bilancio?
Viene tristezza solo a pensarci ad un’estate così. Ma proprio perché la situazione è questa, occorrerà aguzzare l’ingegno e inventarsi soluzioni tampone, d’emergenza, attingendo all’argenteria di casa: piccole cose in luoghi insoliti con artisti del posto. Luoghi all’aperto, dove sia possibile garantire il distanziamento necessario, senza perdere l’intimità che serve per un concerto o uno spettacolo teatrale. Tutto questo per non morire dai pizzichi, come si dice da queste parti, ma anche per trasformare l’emergenza in una opportunità, nell’occasione per tirar fuori il meglio di ciò che c’è in cantina e metterlo in mostra nel giardino di casa.
Chissà quanta gente non sapeva di avere in casa roba bella, spendibile, da sfoggiare con orgoglio…
m.l.