CHIUSI E’ COVID FREE: GUARITI GLI ULTIMI DUE POSITIVI. LA FINE DI UN INCUBO DURATO 84 GIORNI

CHIUSI E’ COVID FREE: GUARITI GLI ULTIMI DUE POSITIVI. LA FINE DI UN INCUBO DURATO 84 GIORNI
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CHIUSI- La notizia più attesa è arrivata. Il sindaco Bettollini non sta nella pelle e ha annunciato la diretta facebook per le 13,30. Chiusi è covid-free. In città non ci sono più casi di positività. Ce ne erano due, ed entrambi sono risultati finalmente negativizzati. Quindi guariti.

E’ stata dura. Per settimane Chiusi è stato il paese con più contagi della Provincia di Siena, in alcuni momenti anche della Toscana (in percentuale sul numero di abitanti). In totale i casi di positività al coronavirus sono stati 43. Due i decessi, più due persone che erano ormai residente presso la Rsa di Sarteano. Quasi 400 persone (346 per l’esattezza) finite in quarantena. Oggi ce ne sono ancora 9.

L’ultimo caso positivo accertato risale al 22 aprile, 34 giorni fa.

L’incubo è finito. E’ durato 84 giorni.

Non vuol dire che il virus sia del tutto debellato e che non possa ripresentarsi o non sia ancora in circolo. Ma l’emergenza è davvero finita. In data odierna la città ha raggiunto la fatidica soglia del “contagio zero”.

Le misure d contenimento e di distanziamento, il senso di responsabilità della cittadinanza, hanno dato il risultato sperato. Adesso si respira un’aria migliore. Meno pesante. Non è la fine della guerra, ma è un “segnale” anche psicologico importante. E’ la speranza che torna, è il disco verde alla ripartenza vera. Con tutte le cautele del caso, ma con la consapevolezza che da certe situazioni si può uscire. E senza il terrore addosso.

Il sindaco Bettolini uno spumantino lo stapperà, oggi, a pranzo. Ne ha ben donde, direbbe Pizzul. Oggi può finalmente tirare un sospiro di sollievo. E con lui tutti coloro che hanno lavorato in Comune, nelle strutture sanitarie, nelle associazioni di volontariato per rendere operative le misure di sicurezza e dare una mano alla cittadinanza, alle imprese. In certi frangenti ha dovuto vestire i panni dello sceriffo, talvolta ha forse ecceduto con la comunicazione, ma non si è certo tirato indietro. L’emergenza l’ha gestita in modo efficace. E quando i numeri mettevano Chiusi in cima alla classifica dei paesi “malati” non è stato facile mantenere la calma e il sangue freddo. LO ammette lo stesso Bettollini, senza nascondersi e senza nascondere le angosce di questi 84 giorni, che sono quasi 3 mesi vissuti in una situazione che nessuno avrebbe mai immaginato. E che mai si era verificata prima.  Ecco cosa scrive in un comunicato appena diffuso alla stampa:

Abbiamo sognato questo momento giorno e notte e non posso nascondere quanto spesso il traguardo del contagio zero sia sembrato difficile e lontano,  abbiamo vissuto settimane angoscianti dove il telefono ha squillato solo per annunciare nuove persone sofferenti al virus e purtroppo anche due decessi che rimarranno nei nostri cuori. In quei giorni sono state prese decisioni dolorose che hanno bloccato la libertà dei nostri cittadini, ma che hanno, anche, permesso di arginare, individuare e controllare i focolai di contagio. Per due mesi la nostra città ha vissuto in un’atmosfera surreale e inquietante caratterizzata da strade deserte e negozi chiusi, ma è proprio da quei giorni che è iniziata la guarigione della nostra comunità e di questo non posso che ringraziare ogni singolo cittadino che ha compreso quanto potenzialmente pericolosa fosse la situazione e ha rispettato scrupolosamente ogni ordinanza che il Comune ha emanato e che oggi finalmente possiamo ritirare, dimostrando grande senso di responsabilità. Un altro ringraziamento non può che andare a Sua Eccellenza il Prefetto Armando Gradone per aver fatto sentire forte la presenza dello Stato anche nei momenti più difficili e al Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi per non aver mai abbandonato la nostra città come, anche, hanno fatto i consiglieri comunali e gli assessori della giunta. Il pensiero e ringraziamento più profondo va, inoltre, a tutti i dipendenti del comune, agli agenti delle forze dell’ordine, alle associazioni di volontariato e ovviamente a tutto il personale sanitario dell’azienda Usl Toscana Sud Est e in particolar modo al direttore generale Dott. Antonio D’Urso, alla direttrice sanitaria Dott.ssa Simona Dei, alla Dott.ssa Silvia Cappelli e Dott. Mattia Fattorini, un plauso a tutti i medici di medicina generale e pediatri di famiglia di Chiusi per aver combattuto in prima linea e con coraggio contro un male sconosciuto. Tutto il sistema sanitario è stato unito nel controllo del territorio e nella cura di ogni singola persona sofferente. Menzione speciale alla RsA Walter Trippi di Chiusi ed alla RA Morviducci perché con la loro professionalità hanno garantito estrema sicurezza in due luoghi enormemente sensibili. Quasi non ci credo di poter annunciare il contagio zero e un po’ mi spaventa perché la minaccia è ancora presente, il virus in Italia non è sconfitto, ma oggi a Chiusi è il momento di festeggiare, di avere l’animo leggero e di iniziare una nuova fase che, anche nel rispetto delle normative nazionali, ci vedrà tornare a vivere con entusiasmo, a ridere con gli amici, a riappropriarci degli spazi più belli della nostra città, a mangiare una pizza o un gelato fuori e in compagnia. In fondo tutte cose normali, tutte cose che davamo per scontate, ma che oggi sono tornate ad essere vere e proprie conquiste e che proprio per questo sapremo apprezzare ancora di più. La nostra città è guarita e dobbiamo essere fieri di aver vinto questo sfida tutti insieme dimostrandoci una comunità coraggiosa, determinata e responsabile.”

Oggi è martedì. Non è festa. Ma è giugno, il mese della liberazione di Chiusi dal nazifascismo, nel ’44. Oggi è arrivato il segnale di un’altra liberazione. Un bel segnale. Un prosecchino ci sta. Senza assembrarsi, magari.

m.l.

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