L’ITALIA CHIUSA IN CASA PER DECRETO. MA NON C’E’ ALTRA STRADA. IN TOSCANA 19 OSPEDALI ATTREZZATI PER L’EMERGENZA COVID 19: TRA QUESTI SIENA E POGGIBONSI

L’ITALIA CHIUSA IN CASA PER DECRETO. MA NON C’E’ ALTRA STRADA. IN TOSCANA 19 OSPEDALI ATTREZZATI PER L’EMERGENZA COVID 19: TRA QUESTI SIENA E POGGIBONSI
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“Chiuso per nervoso” scrisse un commerciante sulla saracinesca dopo l’alluvione di Firenze nel ’66. L’Italia da stamattina è chiusa per virus. L’ultimo decreto firmato dal Presidente del Consiglio ha chiuso anche bar, ristoranti, barbieri, estetisti e parrucchieri e tutti i negozi eccetto quelli di generi alimentari o di prima necessità, farmacie e parafarmacie, edicole e tabacchi…

Questo per restringere ancora le possibilità di contatti tra le persone e quindi il possibile diffondersi del contagio da coronavirus. L’Oms ha dichiarato lo stato di Pandemia. Ormai tutto il mondo è coinvolto, dalla Corea al Vietnam. dagli Usa all’Iran, dall’Italia al resto d’Europa. Ieri Ursula Van der Leyen presidente della Commissione europea, parlando in italiano ha espresso solidarietà e appoggio all’Italia e parafrasando il discorso di John Kennedy ai berlinesi ha detto “Siamo tutti italiani”. Solo che l’Europa sta investendo ancora poco negli aiuti, non solo all’Italia, ma a tutto il continente. E qua e là in alcuni Paesi Europei, spesso molto più rigorosi dell’Italia, si continuano a vedere scene inqualificabili come quella dei tifosi del Psg in festa per la qualificazione ai Quarti di Champions a Parigi…

L’Italia è stata aggredita dal virus prima di altri paesi e adesso sta facendo scuola. Ma la battaglia sarà lunga. Serviranno almeno altre due-tre settimane prima di vedere gli effetti delle misure draconiane decise dal governo. La polizia e altre forze dell’ordine stanno presidiando le città e i territori per far rispettare le direttive. Che poi è una direttiva sola: “state a casa!” e muovetevi solo per necessità inderogabili. E sempre uno per volta e mantenendo la distanza di un metro dagli altri…

Per la verità il decreto di ieri sera non ha chiuso tutte le attività. Molte possono restare aperte, mantenendo le misure di sicurezza. Tra queste gli uffici postali, le banche, le assicurazioni, le lavanderie, le attività agricole e zootecniche, ma anche negozi e rivendite di cui ad un elenco piuttosto lungo. Per la ristorazione resta consentita la consegna a domicilio, per quelle attività che siano in grado di garantire sia nella produzione che nel confezionamento che nella consegna il rispetto di tutte le prescrizioni igienico-sanitarie… Rimangono aperti anche i distributori di carburante e i bar o locali ad essi connessi, così come quelli delle stazioni e degli aeroporti, ma solo per chi è in transito. Non per i residenti. La spesa fuori comune si può fare solo nel caso in cui nel proprio comune non sia possibile per mancanza di strutture commerciali. Con una precisazione: fare la spesa per sostentamento, non fare shopping. E anche in questo caso uno per famiglia. Non in gruppo.

Si può andare a passeggiare o a correre in campagna, si può portare fuori il cane, ma da soli e a distanza dagli altri. Andare a fare l’orto non è considerata una necessità inderogabile. Così come andare al cimitero. Alcuni comuni hanno chiuso i cimiteri, altri no. Ma l’invito è ad andarci il meno possibile e sempre da soli e a distanza…

Si può andare ad accudire animali di affezione (cani, cavalli ecc.) anche fuori comune, ma con autocertificazione…  Idem per accudire familiari non autosufficienti o con difficoltà.

Ma il mantra rimane quello di “stare a casa il più possibile”.

Le norme diramate questa mattina resteranno in vigore per due settimane, fino al 25 marzo, poi si vedrà, molte altre hanno durata fino al 3 aprile…

Intanto per fare fronte al picco dell’emergenza Coronavirus la Regione Toscana ha deciso di riorganizzare la propria rete ospedaliera, destinando 19 ospedali all’accoglienza dei possibili malati Covid-19…  Cioè 19 ospedali dotati di terapia intensiva a cui saranno affiancati nuovi reparti ‘bolla’ di sub intensiva e medio alta intensità che avranno una capacità complessiva di 2-3mila posti letto per i pazienti affetti dal virus. Saranno invece 22 i nosocomi, quelli più piccoli, che continueranno la loro normale attività. Lo ha spiegato il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi in un video messaggio su facebook per spiegare come il sistema sanitario regionale si sta organizzando per contrastare il Coronavirus. “Dentro gli ospedali costruiremo due percorsi – ha aggiunto Rossi -, uno per chi è affetto dal virus e uno per chi non lo è. Abbiamo deciso che dai prossimi giorni istituiremo negli ospedali il controllo del test per la positività al virus” a chi arriva per un ricovero. Inoltre, ha aggiunto, “abbiamo deciso di procedere all’assunzione di 2mila persone nel più breve tempo possibile, 1600 infermieri e 400 medici. Secondo i nostri calcoli negli ‘ospedali Covid’, per ogni posto letto di terapia intensiva ci dovranno essere sei posti letto per ricoveri a media alta intensità. Se dovessero essere necessari ancora più ricoveri sapremo organizzarci e trovarli”.​​

Tra  19 ospedali attrezzati per l’emergenza Covid 19 ci sono tra gli altri quelli regionali e universitari di Careggi (Fi),  Pisa e Siena, ma anche quelli di Arezzo, Grosseto, Poggibonsi. Non figurano nella prima fascia gli ospedali di Nottola e la Fratta di Cortona.  In arrivo anche una dotazione di mascherine brevettate in Toscana realizzate in tessuto non tessuto. Se ne stanno producendo 30 mila al giorno…

Insomma sembra di essere ad u nuovo 8 settembre: la guerra continua. Ma tutti – esperti, scienziati, medici, amministratori pubblici – vedono nelle misure adottate l’unica strada percorribile per rallentare la corsa del virus e evitare un’onda d’urto che potrebbe essere devastante… L’obiettivo  è ridurre le possibilità di espansione del contagio, ma anche evitare un picco in poco tempo che potrebbe far andare in tilt il sistema sanitario, che per ora sta rispondendo bene, con grande sacrificio e dedizione degli operatori, ma anche con qualità, dimostrandosi uno dei sistemi sanitari migliori al mondo. 

E’ toscano anche il primo calciatore di serie A risultato positivo, si tratta del difensore Daniele Rugani della Juventus, che sta bene e non ha sintomi, ma è stato messo in quarantena. Come il resto della squadra e come l’Inter che ci ha giocato contro per ultima… Il coronavirus non fa distinzioni: contagiati anche una ministra spagnola, l’attore Tom Hanks e la moglie, il giornalista italiano Nicola Porro, il segretario del Pd Zingaretti e molti tra sindaci, amministratori regionali e locali… è un virus “ignorante” (come lo ha definito il sindaco di Chiusi Bettollini nelle sue dirette fb), ma anche globale e globalizzato, non guarda in faccia nessuno e non colpisce in base al colore della pelle, alla razza, alla religione o allo status economico…

E questa “pandemia” (ormai possiamo chiamarla così) è la prima emergenza sanitaria di questo genere e di questo livello da moltissimi anni, è anche la prima che avviene nell’era dei social media che da un lato aiutano a capire, a informarsi, ma dall’altro diffondono anche fake news a palate contribuendo a creare panico o a minimizzare, favorendo comportamenti irresponsabili e pericolosi.

Il fatto che le forze dell’ordine siano costrette a vigilare e fare ammonimenti e contravvenzioni (è successo anche nel nostro territorio nelle ultime ore) per far rispettare le regole la dice lunga, come se la cosa non riguardasse la salute (e anche la vita o la morte) di tutti.

Dobbiamo stare a casa! più ci stiamo (senza cercare l’escamotage per evadere dai “domiciliari”) e prima finirà questa brutta storia. “Andrà tutto bene!, scrivono soprattutto i bambini e anche i commercianti costretti ad abbassare la saracinesca, ma andrà bene se rispetteremo le regole, se no andrà male. Anche molto male.

 

 

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