CORONAVIRUS: UN CASO A CITTA’ DELLA PIEVE. INTANTO A NOTTOLA ROSSI INAUGURA IL PRONTO SOCCORSO AMPLIATO E POTENZIATO

martedì 03rd, marzo 2020 / 12:03
CORONAVIRUS: UN CASO A CITTA’ DELLA PIEVE. INTANTO A NOTTOLA ROSSI INAUGURA IL PRONTO SOCCORSO AMPLIATO E POTENZIATO
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CITTA’ DELLA PIEVE – Il cerchio si stringe, aumentano i casii di contagio del coronavirus anche in Umbria e Toscana. Uno è un 60enne di Città della Pieve. La notizia è stata data questa mattina dal sindaco pievese Fausto Risini con una nota sulla pagina facebook del Comune.

“Questa mattina ho ricevuto comunicazione ufficiale della presenza di 1 caso positivo al virus Covid-19 nel nostro Comune.
Il soggetto, che ha riferito di essere stato a Milano, al momento attuale si trova in carico al servizio sanitario. Il nucleo familiare ed i contatti diretti avuti, sono stati avvisati e sottoposti a quarantena. L’Amministrazione è in stretto contatto con Asl, Prefettura e task force regionale per trattare e monitorare con la massima attenzione l’evoluzione della situazione, anche ai fini dell’adozione di eventuali provvedimenti di competenza. Non appena la Asl avrà effettuato tutti i necessari accertamenti sanitari, sarà data tempestiva comunicazione delle iniziative che verranno intraprese a riguardo. Così come avvenuto nei giorni scorsi, di concerto alla Regione Umbria e tutte le Istituzioni coinvolte, ricordo ai cittadini di prestare attenzione nel rispettare le buone pratiche di prevenzione igenico-sanitarie e di rivolgersi telefonicamente, per eventuali chiarimenti, al proprio medico di famiglia, al proprio pediatra o al numero verde messo a disposizione dalla Regione Umbria (800 63 63 63), attivo 7 giorni su 7, dalle ore 8 alle ore 20.
Mentre nelle ore serali e di notte è previsto un rimando al numero verde gratuito 1500, attivato dal Ministero della Salute”.

Così scrive Risini.

Intanto, dalle autorità sanitarie viene ribadita la raccomandazione, in caso di sintomi correlabili all’infezione da Covid-19 – quindi in caso di febbre, tosse o difficoltà respiratorie – a non andare al pronto soccorso, in ambulatori o strutture sanitarie. Bisogna restare in casa e contattare per telefono il proprio medico, il numero verde 800.63.63.63, oppure il 118. Da qui verranno guidati sul da farsi dopo un pre-triage telefonico. «I cittadini – spiega il direttore del Pronto soccorso dell’Azienda ospedaliera di Perugia, Paolo Groff – devono sapere che recarsi al Pronto soccorso non è utile né per la propria cura, né per la collettività. Anzi, potrebbe essere dannoso perché può portare l’infezione all’interno delle strutture sanitarie».

«È necessario – sottolinea il direttore del Pronto soccorso – che i cittadini siano informati che questo tipo di accertamento non viene effettuato dai medici del pronto soccorso ma dal Laboratorio di riferimento regionale e va fatto solo ed esclusivamente in presenza di casi sospetti che rispondano ad una serie di fattori previsti dall’Organizzazione mondiale della sanità e dall’Istituto superiore di sanità (ad esempio essere stati in contatto diretto con un contagiato oppure essere stato in uno dei comuni della ‘zona rossa’, ndr). Comunque, qualora ci fossero le condizioni per effettuare il tampone, il soggetto dovrà essere isolato per 2 giorni finché non sarà certo l’esito negativo dell’esame».

La raccomandazione sembra sia seguita dalla gente. In questi giorni, il Pronto Soccorso dell’ospedale di Nottola (Valdichiana senese) che è sempre pieno zeppo di pazienti e parenti è rimasto insolitamente deserto o quasi. Una situazione quasi spettrale. Da coprifuoco. Questa mattina a Nottola è arrivato anche il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. Non per un allarme improvviso ma per inaugurare, finalmente i nuovi locali proprio del Pronto Soccorso, ampliato e potenziato.

Sulle scale un utente ha fermato Rossi e gli ha stretto la mano: “Buongiorno Presidente… siamo tranquilli?” (riferendosi probabilmente ai provvedimenti per il coronavirus). Risposta:”Lei sa che fine ha fatto tranquillo?”

Ecco. La risposta non è molto incoraggiante…

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