OSPEDALE UNICO DEL TRASIMENO? SARA’ DURA: L’ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITA’ PENSA A TAGLI ANCHE NEGLI OSPEDALI DI PERUGIA E TERNI…

martedì 11th, febbraio 2020 / 17:29
OSPEDALE UNICO DEL TRASIMENO? SARA’ DURA: L’ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITA’ PENSA A TAGLI ANCHE NEGLI  OSPEDALI DI PERUGIA E TERNI…
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PERUGIA –  Chi, dopo le elezioni comunali di maggio e soprattutto dopo le elezioni regionali di ottobre, con la vittoria dilagante della Lega di Salvini, sperava di assistere ad un cambio di marcia nella gestione della sanità umbra e si veder riprendere quota opzioni come quella dell’ospedale unico del Trasimeno o del Pronto Soccorso a Città della Pieve, dovrà forse riporre le speranze in un cassetto. Perché il nuovo assessore regionale alla sanità arrivato in prestito dal Veneto, come i giocatori nel mercato di gennaio, per portare esperienza e managerialità nordica anche nella piccola e bistrattata Umbria, più che rimettere mano a vecchi progetti, sembra voler tagliare anche quello che c’è. A partire dagli ospedali principali, ovvero quelli di Perugia e Terni.

L’assessore Coletto si è accorto che l’Umbria ha due reparti di cardiochirurgia e due di neurochirurgia. Uno a Perugia e uno a Terni per le due specialistiche. La normativa nazionale e gli standard sanitari previsti dal Ministero della Sanità, prevedono una struttura ogni milione di abitanti. L’Umbria complessivamente non arriva a 900 mila. E mai si è trovata una soluzione coordinata tra i reparti di Perugia e di Terni… E così Coletto, in una recente intervista rilasciata al Corriere dell’Umbria, adombra possibili tagli, facendo notare, appunto che l’Umbria ha solo 800 mila abitanti e che “l’ospedale sotto casa non è possibile”, facendo anche intendere che certe logiche campanilistiche del passato non sono più tollerabili e vanno superate.

E se l’uomo del nord sceso in Umbria per volere del Capitano, a sciogliere i nodi insoluti pensa a “razionalizzare” i reparti più importanti e di eccellenza dei due ospedali  maggiori, rimane difficile pensare che possa riaprire ragionamenti sulle strutture periferiche, tipo quelle oggetto di tante battaglie nell’area del Trasimeno. L’impressione è che il nuovo corso a tinte leghiste, non solo non riaprirà le partite sospese, come molti speravano, ma sarà addirittura un bagno di sangue. Con una sanità sempre più privatizzata e sempre meno vicina al cittadino. “L’ospedale sotto casa non è possibile”, è una frase che lascia poco spazio all’interpretazione… Vedremo adesso come la prenderanno i sindaci eletti con i voti della Lega, come il pievese Fausto Risini e il suo collega di Montegabbione Roncella, che appena eletti si recarono al ministero della sanità, quando era in carica il Governo gialloverde con Coletto sottosegretario.

Forse dovranno farsi spiegare meglio che intenzione ha l’assessore.

 

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