OSPEDALE UNICO DEL TRASIMENO? SARA’ DURA: L’ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITA’ PENSA A TAGLI ANCHE NEGLI OSPEDALI DI PERUGIA E TERNI…
PERUGIA – Chi, dopo le elezioni comunali di maggio e soprattutto dopo le elezioni regionali di ottobre, con la vittoria dilagante della Lega di Salvini, sperava di assistere ad un cambio di marcia nella gestione della sanità umbra e si veder riprendere quota opzioni come quella dell’ospedale unico del Trasimeno o del Pronto Soccorso a Città della Pieve, dovrà forse riporre le speranze in un cassetto. Perché il nuovo assessore regionale alla sanità arrivato in prestito dal Veneto, come i giocatori nel mercato di gennaio, per portare esperienza e managerialità nordica anche nella piccola e bistrattata Umbria, più che rimettere mano a vecchi progetti, sembra voler tagliare anche quello che c’è. A partire dagli ospedali principali, ovvero quelli di Perugia e Terni.
L’assessore Coletto si è accorto che l’Umbria ha due reparti di cardiochirurgia e due di neurochirurgia. Uno a Perugia e uno a Terni per le due specialistiche. La normativa nazionale e gli standard sanitari previsti dal Ministero della Sanità, prevedono una struttura ogni milione di abitanti. L’Umbria complessivamente non arriva a 900 mila. E mai si è trovata una soluzione coordinata tra i reparti di Perugia e di Terni… E così Coletto, in una recente intervista rilasciata al Corriere dell’Umbria, adombra possibili tagli, facendo notare, appunto che l’Umbria ha solo 800 mila abitanti e che “l’ospedale sotto casa non è possibile”, facendo anche intendere che certe logiche campanilistiche del passato non sono più tollerabili e vanno superate.
E se l’uomo del nord sceso in Umbria per volere del Capitano, a sciogliere i nodi insoluti pensa a “razionalizzare” i reparti più importanti e di eccellenza dei due ospedali maggiori, rimane difficile pensare che possa riaprire ragionamenti sulle strutture periferiche, tipo quelle oggetto di tante battaglie nell’area del Trasimeno. L’impressione è che il nuovo corso a tinte leghiste, non solo non riaprirà le partite sospese, come molti speravano, ma sarà addirittura un bagno di sangue. Con una sanità sempre più privatizzata e sempre meno vicina al cittadino. “L’ospedale sotto casa non è possibile”, è una frase che lascia poco spazio all’interpretazione… Vedremo adesso come la prenderanno i sindaci eletti con i voti della Lega, come il pievese Fausto Risini e il suo collega di Montegabbione Roncella, che appena eletti si recarono al ministero della sanità, quando era in carica il Governo gialloverde con Coletto sottosegretario.
Forse dovranno farsi spiegare meglio che intenzione ha l’assessore.
Quella disposizione che parla di 800.000 abitanti quale parte politica l’ha partorita a livello regionale? Tanto solo solo per chiedere,dal momento che tale limite è fissato con dei criteri ben precisi che fanno riferimento all’equilibrio della quantità di utenza con le spese previste a disposizione di un budget che non è che sia illimitato.Il concetto dell’ospedale sotto casa mi sembra che possa fare a cazzotti con quanta acqua sia passata sotto i ponti e quanta ancora ne dovrà passare, oppure questi sono limiti estensibili a seconda di chi governi ?
Se così fosse, la cosa mi apparirebbe alquanto problematica perchè sarebbe come dire platealmente fatta la legge trovato l’inganno. O no ?
E su tale piano ne abbiamo viste diverse nel passato.Allora se Il connubio con le disposizioni legislative generali e quelle regionali se partoriscono aborti crederei che occorrerebbe correre ai ripari.non sono logicamente all’altezza di dare giudizi su una materia del genere ma siccome oggi tutti parlano di sperpero di risporse pubbliche io credo che
diverse cose che hanno prodotto questo nel recente passato ed anche nel lontano passato andrebbero riviste.
D’altra parte mi sembrerebbe anche logico che la gente ragioni su chi abbia condotto il carro per più di 30 anni da quando esistono le realtà regionali e che oggi la situazione sia questa che vediamo.Quando non c’è più trippa per gatti è inutile che la gente se la prenda anche con i governi centrali. Le realtà regionali sono state un serbatoio immane di risorse e da queste sono nati nuovi incarichi, nuove figure amministrative,sanitarie,che hanno deciso loro come andava affettata la mortadella.Oggi che non è più possibile pensare ad un Ospedale del Trasimeno e quindi sotto casa, in tutti i casi perchè le risorse non ci sono e quelle che ci sono servono a mala pena ad amministrare l’esistente,con chi se la deve prendere la gente se non con coloro che hanno procurato tutto questo ? Dico male e lascio fuori qualcosa che non ho considerato ? Può anche darsi ma non credo mi sia discostato proprio tanto da un discorso logico.E dirò di più, che se la Lega ha costruito la propria fortuna elettorale battendo la strada della rivalsa dei cittadini per avere servizi e se questi non ci sono, non credo di essere difensore della Lega se in tutti questi anni le risorse sono state impiegate con sconsideratezza e che oggi non sia possibile aprire nuove strade verso realizzazioni attese.I soldi non si stampano purtroppo ed il loro impiego richiede che siano spesi in maniera oculata senza favoritismi legati alla politica.Mi sembra che questa possa essere stata una delle ragioni per le quali sia avvenuto il patatrack in Regione Umbra ed oggi credo non ci si debba attaccare al fatto che qualcuno abbia battuto sul ferro caldo a Città della Pieve per arrivare al governo della città quando poi le risorse è da anni che mancano.Se mancano lo si chieda a chi ha amministrato fin’ora il perchè.Ma mi sembra che già glielo abbiano chiesto col voto.
Si, ma in campaggna elettorale sono stati la Lega e i sindaci sostenuti dalla Lega a far balenare l’idea che l’ospedale unico potesse tornare di attualità… illudendo i cittadini. Non quelli di prima…. Ora l’assessore Coletto lascia intendere che sarà difficile. Non lo sapevano alla Lega quali erano le risorse e le compatibilità?
Si certamente non ho problemi a seguire quello che dici, ma se dovessimo fare la somma di ciò che si dice in campagna elettorale con quanto poi viene realizzato si perde la strada di casa- e questo lo è di tutti i partiti-, non credi ? Mi sembrerebbe che i partiti dell’establishment in Umbria abbiano avuto 30 anni almeno(dico 30 con approssimazione per difetto) per realizzare ciò che è stato promesso ogni volta e guarda come sono finiti. Vedi Terni, la vuoi più cocente di questa la sconfitta? Una classe operaia che non vota la sinistra perchè non la riconosce più e vota Lega ? E’ emblematico, o no ? D’accordo che siano anche cambiati gli schemi politici generali, ma qui si è rivoltato il mondo, e se si è rivoltato il mondo, tutto questo a cosa si dovrà? Forse-indipendentemente poi dai risultati che verranno dai nuovi reggenti o meno- c’è chi si fa intendere con chiarezza quando parla, e non sempre parla alla”pancia delle persone”.C’è anche dell’altro….
Sacco mi pare giustifichi tutto, pur di non toccare i nuovi conduttori della macchina a vapore. Non sono un esperto di sanità, ma indipendentemente da quello che dicono le normative nazionali e regionali, c’è una questione di opportunità. Distanze, conformazioni del territorio, infrastrutture, densità di popolazione e molte altre variabili, devono obbligare chiunque si appresti a ragionare su certi temi, a tenerne conto. La sanità, purtroppo è stata sempre più paragonata da tutti ad un’azienda, io seguito a pensarla come un DIRITTO dei cittadini, quindi non una merce. Nello specifico ho sempre pensato che l’ospedale unico al Trasimeno sarebbe certamente stato uno spreco di risorse, visto la vicinanza del Silvestrini e di Nottola. Al contrario il Trasimeno come tutti le altre zone, hanno sempre più bisogno di una sanità dei servizi diffusa sul territorio. Un modello che in Umbria ha funzionato e sta funzionando benissimo. Questo non vuol dire che allora ci si possa cullare sugli allori. Tutto è migliorabile. Insomma la strategia fin qui seguita, che negli ospedali si deve fare l’alta sanità la ritengo giusta. Per farlo ovviamente ci vuole una rete sanitaria di assistenza diffusa sui territori, che faccia da filtro. Quello che mi pare di intuire fin dagli esordi di questo personaggio importato dal Nord, è che voglia riprodurre un modello lombardo di sanità. Noi abbiamo avuto un inizio di quel modello oltre un trentennio fa. Quando appena la riforma sanitaria, nacquero le USL e le ALS. Gabinetti privati, cliniche private e tanto altro, tutte finanziate con i soldi pubblici, attraverso la furbastra trovata delle convenzioni. Da noi, si arrivò perfino a fare 20 esami di sangue per un raffreddore. La molla di tanto zelo? La fatturazione, più era alta più si riscuoteva. Imprenditori con i soldi pubblici. Noi avemmo la volontà politica di chiudere quell’esperienza, in Lombardia no. Poi sono arrivate tutte le inchieste e i processi che sappiamo. Ospedali legati a Comunione e Liberazione, tanto per citarne una. Ecco, come cittadino, non vorrei rivedere quel film. La sanità umbra resta, nonostante tutto, un punto di riferimento nazionale e europeo. Guastarla per perseguire un disegno ideologico commercialista, sarebbe devastante.
No, è il contrario, io non giustifico proprio nulla e non c’è nulla da dover giuistificare; ho solo detto che la responsabilità di tale tracollo e l’inserimento delle forze politiche a cui si fa riferimento prese a specchio delle regioni del Nord c’è stata proprio perchè la sanità umbra è stata gestita non col buon senso e con una visione d’insieme come atterrebbe ad un concetto di pubblica utilità ma come un colabrodo dove tutti hanno remato per rimpinguarsi le tasche e di conti bancari facendo gli imprenditori con i soldi pubblici.Anch’io non vorrei rivedere lo schema al quale che stanno probabilmente pensando i nuovi conduttori della macchina,ma qui credo che occorra fare un discorso realistico e che ognuno si prenda le proprie responsabilità sulle ragioni per le quali siamo arrivati a questi punti. le risorse non sono infinite e di conti li dobbiamo fare guardando alla realtà.chi ha permesso che questo avvenisse chi è stato ” fra c…. da Velletri ?”.Io non giustifico proprio nulla, anzi m’incazzo con l’operato di chi ha permesso che si arrivasse a questo.E questo è stato permesso dalla politica che come vediamo stà pagando a caro prezzo i propri errori concettuali.Allora sarebbe il caso che facessero quell’autocritica che non hanno MAI FATTO perchè non fà parte della loro etica, nemmeno di fronte ai recenti scandali.E se è vero questo allora la colpa che è ”sempre degli altri” vedremo sul capo di chi ricade.E che, si vorrebbe forse che chi stava all’opposizione remasse per chi conduceva la nave ? Mi sembrerebbe un po’ troppo.
Se questi che sono andati sugli scranni di comando adesso non manterranno le promesse sarà la gente a mandarli a casa,ma chi c’era prima dovrebbe stare silente e cospargersi la testa di parecchia cenere.
No, non condivido il tuo giudizio. La sanità umbra è tra le migliori d’Europa, con vere punte d’eccellenza come la cardiologia e ematologia, riconosciute persino da governi di destra. Quello che è accaduto è stato un fatto gravissimo e spero che i protagonisti vengano annientati sotto il profilo professionale e paghino anche un salatissimo prezzo. Ma questo non centra con la sanità, con una strategia trentennale che ha portato ad una diffusione capillare i presidi e le assistenze. Io ne sono un testimone diretto per fatti personali.
X Renato Casaioli. Il lato professionale specialmente in medicina attiene alla preparazione ed all’esperienza delle singole persone e questo credo che non si possa discutere.Per quanto riguarda invece la politica è possibile allora che tutti coloro che hanno dato il voto alla Lega provenendo da sinistra fossero tutti dei rincoglioniti ? Mi sembrerebbe un po’ difficile fare di tutta un erba un fascio,anzi non è quella l’analisi esatta.L’analisi che credo si avvicini alla realtà è quella che è comune a tutti gli schieramenti ed a tutti i partiti quando da decenni hanno fatto il bello ed il cattivo tempo e si sono abituati a gestire la cosa pubblica come se fossero delle strutture che invece di appartenere alla gente appartengono a cerchie ristrette di persone.La agente li ha puniti per questo.E cosa avrebbe dovuto fare,premiarli ?Del resto lo abbiamo visto nei paesi che quando dal centro la mortadella è terminata per la non oculata amministrazione, si sono ristretti gli interventi, nelle strutture è stato utilizzato in maniera spasmodica il personale addetto e questo succede soprattutto anche nel campo della salute(Vedi città della Pieve e rapporti che hanno corso fra l’amministrazione Comunale e quella Regionale).Allora mi sembra proprio che il discorso che fai tu è un discorso che tenda ad assimilare tutto, a mischiare la farina con le uova sode, perchè se esiste una eccellenza questo è dovuto soprattutto all’impiego di personale altamente qualificato,ma quando tutto questo non è accompagnato da un supporto dove tale personale possa espletare ed espicare la propria attività perchè ”bambole non c’è una lira” si cade nell’imbraca ed i primi a pagare i prezzi sono i cittadini che vedono tagliati i servizi dei quali tempo addietro potevano fruire.La sanità d’eccellenza ci sarà pure, non lo metto in dubbio, ma allora nell’ambito di una ristrutturazione dei servizi e quindi della limatura dei costi, se vengono a mancare le energie economiche cosa vuol dire? A casa mia vuol dire che non si è stati all’altezza del compito per il quale sono stati mandati ad amministrare.C’è poco da fare, oppure che gli operai di Terni come è successo anche da altre parti sono impazziti tutti quanti in una notte?Il fatto è che non è cosa vera che è stato solo il fatto di due o tre ras che disponevano l’assegnazione di posti, è il fatto che tutta una politica erano anni che vedeva passare questo sotto i ponti e non si muoveva foglia.Ed allora chi è il giustificazionista ? Io ? Io credo che servano un po’ di vasche di decantazione e che abituino quella gente che adesso non siede più su quelle seggiole ad essere di sinistra e a non bleffare,prima culturalmente e poi politicamente. E questo dovrebbe far riflettere,ma vedo che è difficile.
io intendo la sanità come un diritto, tu mi pare che la voglia convertire sempre più verso una forma di mercato. Non sono d’accordo. Lo scandalo che ha investito i vertici umbri della sanità e della regione, non centrano nulla con la qualità del servizio sanitario che in umbria ancora, per il futuro vedremo, è ad altissimo livello. Un modello di sanità al quale dietro certamente cera un’idea politica di sanità, così come c’è un’idea politica della sanità lombarda. Infatti da quelle parti vige la logica del mercato, truccato ovviamente, perché ci sono di mezzo le convenzioni. Infatti gli scandali di ruberie, di falsificazioni di macchinari come erano quelli per cuore, ne sono una prova eloquente. Il problema è che in quelle regioni, la malavita quella dai colletti bianchi , pare sempre più evidente, che controlli tutto. Il film di Moretti, fu un evento anticipatore di quello che stiamo vedendo accadere nella quotidianità. Noi in Val Nestore e in Umbria, quelle degenerazioni le abbiamo tagliate appena nata la riforma sanitaria. Quella riforma fortemente voluta dal PCI, che stabilì una volta per tutte che la sanità, come recita la Costituzione, è un diritto per tutti e non una merce.
Tu intendi la sanità come un diritto ed invece io no ? Forse fai un po’ di confusione ma ti ricordo che se la sanità umbra è una sanità d’eccellenza come dici tu-e non lo metto in dubbio- le risorse per la sua valorizzazione e per valorizzare il know-how sia tecnico professionale che funzionale-politico(cioè la garanzia dell’estensione a tuitti dei servizi in modo che tutti ne possano fruire) fa a cazzotti con le modalità di come la stessa sanità è stata amministrata, perchè tutti mi possono insegnare che il procurare posti e le loro riservazioni se lasciati gestire a gente senza scrupoli che ai congressi dice una cosa e poi se ne realizza un altra,allora non mi stà nemmeno bene che le colpa di tutto questo sia riservata solo e vada in direzione solo delle varie persone che sono i gangli del sistema8 quelli che sono stati indiziati tanto per parlare chiaramente), ma la responsabilità di tutto questo è principalmente politica di chi ha garantito tale sistema.Quindi non andare a cercare la contrapposizione fra le le colpe delle varie persone che pur ci sono e che devono venir giudicate, ma i vertici che tali persone hanno fatto sì che ci fossero e che ricoprissero quei ruoli, quelli non si sporcano mai ? Eh caro Renato,vecchia la questione quando non si sà più come correre ai ripari, ed infatti si è visto come è finita la storia….e come avresti voluto che fosse finita diversamente da così ? E quindi sono io che remo per la sanità privata oppure tale responsabilità stà in capo a quei vertici ? Ma quelli non pagano mai perchè purtroppo alla gente che giustamente si lamenta gli si presenta un rendiconto nebbioso e confuso che sà POLITICAMENTE di torbido come quello che fai tu dicendo quello che dici, al quale fortunatamente sempre di meno la gente abbocca.Ed infatti guarda come è andata…ma mica ci vorrebbe tanto a capirlo senza nascondersi dietro le dita della professionalità d’eccellenza che senz’altro c’è,esiste e spesso fa sforzi micidiali per rimanere attiva in una palude politica dove navigano le barche di coloro che alla fine non pagano mai ? Ha da finì stà storia….e guarda caso chi la vuole far finire diventa giustizialista ed ha tutti contro….ma allora se il sistema è marcio vuol dire che sono marci anche quegli uomini che il sistema l’hanno comandato e più che altro diretto, oppure dico una fandonia ?