GIORNATA DEL RICORDO: LE FOIBE E I CRIMINI DI GUERRA DEGLI ITALIANI. I CAMPI DEL DUCE ANCHE VICINO CASA NOSTRA
Oggi 10 febbraio si celebra, come ogni anno dal 2005, il Giorno del Ricordo. Ovvero il ricordo delle vittime delle Foibe. Le cavità carsiche, in cui i partigiani di Tito gettarono migliaia di soldati e civili italiani nella zona che oggi è Friuli Venezia Giulia, Slovenia e nord della Croazia, durante la seconda guerra mondiale e anche nell’immediato dopoguerra. Una storia tragica, frutto dell’atrocità della guerra. Qualcuno dice oggi della ferocia dei comunisti. Perché i partigiani titini erano per lo più comunisti. Ma è errato definire quei massacri come la conseguenza di una ideologia politica o di odio etnico, quindi di una ideologia nazionalista e antiitaliana. Anche tra i partigiani jugoslavi c’erano ad esempio moltissimi soldati italiani del regio esercito, sbandati dopo l’8 settembre ’43 e passati con la Resistenza, c’erano civili italiani, comunisti, ma non solo. E c’erano soldati e civili anche di altri paesi.
Quella delle foibe è una storia rimasta a lungo dimenticata e taciuta. Ma non per fare un piacere ai comunisti, quanto, perché la questione di Trieste e del Confine Orientale è rimasta aperta fino al 1954, e perché quei massacri (si parla di circa 11 mila persone trucidate) traevano origini dalla politica italiana e dall’azione militare degli italiani nei Balcani. Prima dei partigiani del Colonnello Tito, la pulizia etnica in Slovenia, Dalmazia, Montenegro l’avevano fatta i militari del Duce, occupando quelle terre, annettendole al Regno d’Italia con la forza, deportando e massacrando migliaia di civili, comprese donne,vecchi e bambini. I generali Emilio Grazioli, Mario Robotti, Mario Roatta sono stati dei criminali di guerra, al pari dei nazisti che perpetrarono stragi come quelle di Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto, le Ardeatine o Civitella in Valdichiana.
Ma nessun militare italiano è mai stato processato da un tribunale per la pulizia etnica praticata nei Balcani.
L’Italia si è assolta da sola e l’amnistia del dopoguerra voluta da Togliatti, non ha permesso neppure di conservare la memoria giudiziaria dei fatti. Ma l’Italia non è senza peccato. E così come le stragi naziste e fasciste sono state spesso descritte come atti di rappresaglia per azioni partigiane, così i massacri delle foibe hanno avuto alla base lo stesso germe, la rappresaglia, la risposta ad azioni della parte avversa.
Alessandra Kersevan, ex insegnante di scuola media in Friuli, ricercatrice a contratto in didattica delle lingue all’Università di Trieste, ha pubblicato, con il contributo del Comune di Gonars, uno straordinario studio sul campo di concentramento fascista di quel paese, ricostruendo tutta la storia della “pulizia etnica all’italiana” in Slovenia e in Croazia.
Spiega la Kersevan: “Ho lavorato per 15 anni negli archivi sloveni a Lubiana, all’archivio di Stato di Udine e in quelli dell’Esercito italiano a Roma. Gonars è una faccenda tutta italiana. Tra il 1942 e il ’43 vennero internate migliaia di persone, rastrellate dall’Esercito italiano, donne, vecchi, bambini. Quasi 500 morirono in pochi mesi”.
Ma Gonars, come le altre decine di campi di concentramento fascisti, rimase invisibile nell’Italia del dopoguerra.
Spiega il professor Spartaco Capogreco, docente alla facoltà di Scienze politiche dell’Università della Calabria, il maggior esperto dei campi di concentramento fascisti: “E’ una storia di minimizzazioni e amnesie, che hanno offuscato gravi e precise responsabilità e che hanno contribuito all’affermazione di un pregiudizio, quello della naturale bontà del soldato italiano. Va anche rilevato il potente effetto assolutorio di Auschwitz nei confronti degli altri campi di concentramento. Ma ciò non giustifica l’oblio, né della politica di internamento fascista né della pulizia etnica all’italiana”.
Nella notte tra il 22 e il 23 febbraio 1942, Roatta, Robotti e Grazioli fanno circondare Lubiana con reticolati di filo spinato: la città diventa così un immenso campo di concentramento. Robotti spiega al Duce il suo “metodo deciso”: “Gli uomini sono nulla”, e comunica la sua intenzione di “arrestare in blocco gli studenti di Lubiana”. I rastrellamenti sono operati dai Granatieri di Sardegna. Il generale Orlando, comandante della divisione, prevede lo sgombero delle persone “prescindendo dalla loro colpevolezza”.
Alla fine di giugno Orlando comunica che con l’arresto di “5.858 persone si è tolto dalla circolazione un quarto della popolazione civile di Lubiana”. Scrive il tenente dei Carabinieri Giovanni De Filippis in un promemoria che Alessandra Kersevan ha rintracciato a Roma: “Continua caotico e disorientato il procedimento dei fermi… La popolazione vive in uno stato di vero incubo”.
La filosofia della pulizia etnica era stata indicata nella circolare “3C” del generale Roatta: “Internamento di intere famiglie, uso di ostaggi, distruzione di abitati e confisca di beni”.
Il 24 agosto 1942 Grazioli prospettava al ministero dell’Interno “l’internamento di massa della popolazione slovena” e la sua “sostituzione con la popolazione italiana”. Robotti spiega ai comandanti: “Non importa se all’interrogatorio si ha la sensazione di persone innocue. Quindi sgombero totalitario. Dove passate, levatevi dai piedi tutta la gente che può spararci nella schiena. Non vi preoccupate dei disagi della popolazione. Questo stato di cose l’ha voluto lei, quindi paghi”.
In un altro rapporto, Robotti lamentava: “Si ammazza troppo poco”. Roatta raccomandava l’uso dell’aviazione e dei lanciafiamme per distruggere i paesi.
Il campo di Gonars, allestito per gli arrestati sloveni, in poche settimane è pieno. In estate viene approntato in fretta e furia il campo di tende sull’isola di Rab: donne, vecchi e bambini sono ospitati in condizioni disumane.
Il vescovo di Krk, monsignor Srebnic, il 5 agosto 1943 in una lettera al Papa parlerà di più di “1.200 internati morti”. Alla fine del 1942 il sottosegretario all’Interno Buffarini dа notizia al Duce che “50.000 elementi sloveni” sono stati internati in Italia. La Diocesi di Lubiana fece intervenire anche il Vaticano che però minimizza…
La ricostruziojne della Kersevan, riporta anche la notizia che il segretario dell’arcivescovo di Zagabria Stepinac, don Lackovic, nel ’43 denuncia alla Croce Rossa italiana che a “Gonars si trovano oltre 4.000 croati, in maggioranza donne e bambine che soffrono molto e muoiono in gran numero”. E che il 27 marzo 1943 il prefetto di Udine impone all’Autorità ecclesiastica di bloccare i pacchi per evitare che “aiuti siano prodigati a una razza siffatta che non ha mai nutrito, né nutre, sentimenti favorevoli all’Italia”. E a Lubiana Grazioli ordina di “far cessare ogni assistenza in favore degli internati”.
Slavko Malnar, ex internato a Gonars, ha raccontato alla Kersevan: “Avevo 6 anni e pesavo 13 chili. Con altri bambini cercavamo il cibo nei bidoni della spazzatura. Se trovavamo qualche grosso osso lo spaccavamo per succhiare il midollo. Mia madre era incinta. Mio fratellino è nato il 3 febbraio 1943. E’ morto qualche mese dopo”. Poi c’erano le punizioni, le torture, insomma, l’orrore di ogni campo di concentramento.
Insomma, eccidi, deportazioni, fucilazioni di massa, uso di gas contro i civili. Solo nella provincia di Lubiana in 29 mesi di occupazione italiana vennero fucilati o come ostaggi o durante operazioni di rastrellamento circa 5.000 civili, ai quali vanno aggiunti 200 bruciati vivi o massacrati in modo diverso, 900 partigiani catturati e fucilati e oltre 7.000 (su 33.000 deportati) persone, in buona parte anziani, donne e bambini, morti nei campi di concentramento. In totale quindi si arrivò alla cifra di circa 13.100 persone uccise su un totale di circa 340.000. Questo in terra juogoslava… A Gonars, un sacrario allestito nel cimitero del paese ricorda 400 internati, che sono sepolti lì.. Ma la questione non riguarda solo ciò che successe nei Balcani con l’Occupazione italiana.
In un articolo del 10 febbraio 2014 su queste stesse colonne si parlava dei campi del Duce, ovvero dei campi di concentramento fascisti, sparsi in varie regioni italiane, nei quali vennero internati e deportati a migliaia soldati e civili jugoslavi. Il più famoso è quello di Fossoli in provincia di Forlì,ma ce ne erano alcuni anche in Umbria e Toscana. Anche in questo territorio. Ad esempio a Colfiorito, Pietrafitta, Tavernelle, Castello Sereni (oggi Castiglion della Valle nel comune di Marsciano, ma a pochi chilometri da Tavernelle e Pietrafitta), Ellera.
Parliamo di località a 15, 20, 40, 80 km da Chiusi. Un tiro di schioppo.
I prigionieri slavi internati in quest’ultimo e nei campi di Pietrafitta e Castello Sereni furono impiegati per la miniera di lignite e per la costruzione della linea ferroviaria Ellera-Tavernelle, attiva fino agli anni ’60. I campi di Tavernelle e Pietrafitta, nei comuni di Panicale e Piegaro, si trovavano nella zona in cui più tardi è sorta a centrale Enel. Gli abitanti più anziani del luogo ancora ricordano che “c’era un campo di zingari… “. Non erano zingari, erano soldati e civili sloveni, montenegrini e croati presi prigionieri dall’esercito fascista durante l’occupazione del Balcani: nel settembre ’43, quando dopo l’armistizio i campi furono abbandonati, i prigionieri erano 103 a Castello Sereni; 274 a Pietrafitta e Tavernelle, 51 ad Ellera. Secondo i dati della Croce Rossa Internazionale solo i civili slavi internati dall’esercito italiano furono più di 100 mila. Così, tanto per ricordare.
Tutti i protagonisti di questa vicenda non sono mai stati incriminati: Emilio Grazioli venne arrestato dopo la guerra per due eccidi commessi in provincia di Ravenna. Le accuse circa il suo operato a Lubiana non vennero menzionate. Tornato subito in libertà, sparì.
Dei vari comandanti del campo di Gonars solo l’ultimo, il capitano Macchi, noto per la sua ferocia, venne ucciso dai partigiani nel 1944. Il generale Robotti è morto ed è stato dimenticato.
Il generale Roatta riparò in Spagna. Poi usufruì di un’amnistia. Una sua foto è tuttora appesa alle pareti dell’Archivio storico dello Stato Maggiore dell’Esercito
Giusto ricordare le vittime delle foibe e dell’assurda equazione italiani= fascisti fatta dai partigiani di Tito, ma ciò non deve costituire una mistificazione della storia. Quindi vanno ricordati anche i crimini di guerra degli italiani, che non sempre sono stati brava gente.
m.l.
Marco,come al solito vai a parlare di un dato sensibile e non obbiettivamente ! Il s” sangue dei vinti ” di Pansa ne è la prova provata !
Non andare a stuzzicare vespai che riporterebbero alla luce le ingiustizie di ambo le parti ! Ti voglio ricordare che il padre di una nostra concittadina fu sotterrato ancora vivo !
Siate obbiettiviti,stendete un velo pietoso ,no andiamo a parlare della strage di Porzus,o quella di Bonavigo o quella……. !
Facciamola finita ! Ti vorrei ricordare che Carlo Paolozzi ,a Chiusi,subito dopo la guerra ,fu picchiato e ridotto in sedia a rotelle ! Nella Rossa Emilia Romagna ( prima della guerra, la più fascista delle regioni italiane)furono perpetrate decine di atrocità !
Ma non parliamo di questi fatti ! La storia la scrive chi vince !
Ricordati che se quei due delinquenti,Calamandrei e Bencivegna,avessero confessato di aver messo la bomba in via Rasella,non ci sarebbe stata la strage delle Fosse Ardeatine ,invece sedevano in parlamento !
Basta con voi buoni e voi cattivi !
Il fascismo non esiste più, il comunismo si !
Se mai è il contrario, il comunismo non esiste più (neanche in Cina) e il fascismo invece rialza la testa. Ma la storia, caro Niccolò va raccontata sempre tutta e per intero. Non è una gara a chi ha fatto più danni. O più morti. E’ una questione di obiettività dei fatti. Giusto ricordare e vittime delle foibe, ci mancherebbe, soprattutto i civili inermi e incolpevoli, ma è giusto non dimenticare e non passare sotto silenzio ciò che generò quei massacri. L’esercito italiano in quei territori era un esercito invasore e occupante, e non andò tanto per il sottile, come tutti gli eserciti invasori e occupanti… Diciamole tutte, sempre e comunque. Il fatto che i comunisti o i partigiani (che non erano solo comunisti) abbiano compiuto azioni feroci o indegne, non cancella il fatto che c’era chi combatteva dalla parte giusta e chi dalla parte sbagliata…
La parte giusta o sbagliata la stabilisci tu ?
Se non mi sbaglio in Italia c’è un partito dei Comunisti Italiani,o Rizzo che almeno é una persona coerente,fa parte di un’altro partito ? Le bandiere con la falce e martello nelle vostre manifestazioni sono illusioni ottiche ? Fino all’8 settembre i Titini erano invasori,quelli catturati venivano internati ai lavori anche,come dici tu,nelle nostre zone ! Gli Italiani in Russia non furono messi in alberghi a 4 stelle ! Punerne uno per educarne 100 non l’ ho detyo io ! Molti Italiani furono costretti a non tornare in Italia ! In quanto al comunismo c’è ancora e c’è stato fino al crollo del muro ! In Venezuela cosa è democrazia ? In molti paesi dell’africa cosa è democrazia ? In Corea,con quel matto che impera, cosa è democrazia ? È comunismo puro ,purtroppo ! Il fascismo è come il lupo ,si nomina per mettere paura !
Marco sii obbiettivo ! Siate abbiettivi !
Bravo Marco, avrei scritto le stesse cose anch’io. Le foibe sono state una grande tragedia, dove gli innocenti come sempre hanno pagato il prezzo più alto. Noi li ci andammo come esercito invasore e ne combinammo di tutti i colori come in Etiopia, ed Eritrea, così in Libia. Purtroppo certe persone la storia gli fa sempre comodo raccontarne un pezzetto. Mio padre mi raccontava sempre di quando in Eritrea le donne venivano stuprate dai nostri soldati e pi uccise. Dei gas nervini. Poi certo la violenza di ritorno, come si direbbe in queste circostanze. Una violenza ceca come tutte le violenze, messa in atto da un regime nascente. La storia purtroppo è fatta di tutto questo.
Niccolò mi dici perchè dalla TV di stato sul tema delle foibe non si nomina mai e mai si riporta quello che Marco Lorenzoni ha scritto e che corrisponde a verità oggettiva non smentibile nè per fattualità nè per dimensioni ? Ed il tutto viene veicolato da gente che sono stati negli ultimi loro anni di vita come pennivendoli,anzi peggio, perchè il danno che hanno fatto alla comunità è incommensurabile, poichè le verità che hanno raccontato hanno completamente oscurato altre verità che nessuno si è azzardato mai a portare a conoscenza degli italiani. il complesso mediatico-non mi stancherò mai di dirlo- produce tutto questo in maniera continua e serve quasi sempre una parte sola.
Tutt’oggi accade, anche oggi è accaduto.Hai visto la Meloni alle celebrazioni degli infoibati italiani ? Perchè non va alle celebrazioni dei 35.000 morti dei villaggi bruciati da Roatta ? Ancora oggi dalla TV di stato c’è il tentativo di raccontare la storia come fà comodo almeno nei TG ! Quando è guerra è guerra lo si sà, ma cosa dovevano fare i partigiani titini all’esercito italiano in ritirata che li aveva invasi mettergli il tappeto rosso ? Lo si sà bene che quando succedono queste cose i primi a pagare sono i civili ma le responsabilità restano ben nette di chi ha provocato quegli avvenimenti.Che la storia la facciano i vincitori è vero ma dicendo così come dici tu si mette le mano avanti per ritornare a ripetere le ingiustizie che sono state compiute.
Ti sembra normale che il Reich Tedesco aveva in cuor suo stabilito di poter regnare 1000 anni su tutto il mondo? Non credi che forse possa essere stata l’elocubrazione di pazzi che hanno conquistato il potere beninteso con le elezioni ma anche attraverso violenze,sotterfugi ed inganni e sangue? In Russia il regime zarista era uno dei più sanguinari ma premette sul sociale allo spasimo e fu portato alla guerra dalla logica che quando i regimi non possono più reggere producono la guerra per allontanare il pericolo del sovvertimento, ed il sociale si ribellò organizzandosi e conquistò il potere su milioni di persone,e che pensavi che poteva essere una democrazia liberale quella che veniva da quella storia? Mi dici perchè si parla solo di infoibati italiani ma non si parla mai in questi casi di quanto successe nel dopoguerra che gli Ustascia Yugoslavi delle bande di ”collezionisti di occhi” come Ante Pavelic ed accoliti trovarono la via di fuga nel Vaticano di Pio XII che si interessò del lasciapassare per farli espatriare ? La cosidetta ”via dei topi” chi la percorreva e perchè era stata creata? Queste cose non te le ha raccontate nessuno e nemmeno agli altri italiani che persone normali sono vissute con la cappa dell’anticomunismo viscerale per poco meno di un secolo (70 e più anni per essere precisi) e vuoi che tutto questo non produca nulla nella mente delle persone ?Proprio al riguardo della storia di Chiusi dal momento che l’hai nominata tu( io me lo sarei tenuto per me) ma dato che ci sei entrato tu mi dici perchè fu fatta quella violenza che certamente violenza rimane.Spiegatelo il perchè ? Io non ero nato ma ho sentito il racconto di altri,che nel ventennio con le mano legate gli avevano fatto ingurgitato litri di olio di ricino. Ed allora ? Parecchi di questi sono finiti in galera ma poi subito o quasi liberati dall’amministia Togliatti come Graziani che criminale di guerra dette l’ordine di gassare in Etiopia decine di migliaia di persone, poi quando fu rimesso in libertà si iscrisse al MSI protetto sotto il mantello della democratica democrazia cristiana che fece questo per erigere la diga contro il socialcomunismo.Allora come vedi, da ambo le parti si sono verificate violenze e se le andassimo a misurare forse quelle del fascismo-sarebbero anche seconde e terze come quantità ed estensione-rispetto a quelle delle potenze coloniali come l’Inghilterra ,la Francia e gli Stati Uniti d’America che oggi passano come stati quasi esemplari di libertà,ma la storia diceva qualcuno non si dovrebbe fare con le forbici, ed il risultato di ciò che è oggi è quello del perchè ieri era in quel dato modo.Caro Niccolò è il sistema economico che ha conquistato il mondo che da una parte reprime e schiavizza molti e nello stesso tempo ladra risorse a proprio favore.Quel sistema economico chi è che lo sostiene ?Non sono forse precise forze economiche che difendono lo status economico di interi establishment soprattutto nelle nazioni occidentali ?Lì stà il motivo principale della violenza del mondo e quasi sempre anche della morte dei più deboli che si trovano a nascere ed a vivere fuori da tale ombrello protettivo.
Il dramma è quello che sempre più spesso la storia non insegna nulla ma questo è a vantaggio di chi se ne serve.Ed anche l’italia di tutto questo è piena,a cominciare dai partiti ormai divenuti portatori di un preteso sviluppo semprepiù insostenibile perchè a vantaggio di pochi che ne vengono beneficiati contro la maggioranza divisa ed ingannata.
Carocarlo, non voglio entrare in polemica con te ! A te lo hanno raccontato gli altri,a me lo ha raccontato la moglie ! A Chiusi tutto st’olio di ricino non è mai scorso ! Le cazzate però si ! Ti ho già detto u a volta, che, mio nonno é morto fascista nel 1982,i miei zii poco prima o poco dopo pure! Però da ” fascisti ” ebbero a sfamare molte persone !
Il dopo guerra furono anni di rancori e di invidie,furono lotte all’ultimo sangue contro i ” padroni ” qualsiasi atteggiamento avessero avuto ,tutta un erba un fascio. C’è chi ne approfittò chi si comportò sempre rettamente ! Tutta di un erba un fascio !
Comunque,fammi i nomi di questi ” intossicati ” dall’ olio di ricino,a Chiusi !
Carlo non entrare in polemiche con i sentito dire al bar !
Comunque hai ragione tu ! Le angherie, gli stupri,i furti,i vandalismi,le botte,le pistolettate,furono fatte solo e unicamente dai fascisti ! Contento ? Ricordati che quello che fece il professor Galeotti,da solo e con pochi soldi non lo sono riusciti a fare i sindaci dal dopoguerra in poi ! Gli atti vandalici iniziarono subito con la ricostruzione ( guarda lo scempio fatto alla porta )! Per poi proseguire in tempi più recenti dell’asfalto in tutta Chiusi città e se hai tempo equivalente ad un pranzo di nozze ne raccontiamo un po’!
Comunque hai ragione ,passiamoci sopra ! Prima tutte ” merde ” dopo fior di persone !
Il fatto che tuo nonno sia stato mosso a pietà verso gli ultimi del suo tempo, mica cancella la violenza criminale di un regime che aveva fatto della sopraffazione, della negazione della libertà di un intero popolo, la sola legge. La STORIA va sempre indagata, ma ci sono degli avvenimenti acclarati, che non possono essere messi in discussione. Insomma il negazionismo non può essere accettato.
Mi scusi signor Casaioli,di cosa sta parlando!Negazionismo,mosso a pietà,la storia va indagata ! ?????
certo va indagata di continuo. Ma durante questo lavoro di indagine, vengono messi via via dei punti fissi, dai quali non si può tornare indietro. Lei mi pare che questo voglia fare, da qui il mio sospetto di un atteggiamento da parte sua di negazionismo.
Beh Niccolò, non voglio entrare in polemica con te, anche perchè sarebbe inutile,non credi ? Avrebbe solo un sapore di tirarsi addosso le rivalse gli uni con gli altri.Sono d’accordo con quanto dici relativo al Prof. Galeotti, persona degna ed intelligente,ed a lui e pochi altri quasi sicuramente si deve il fatto che Chiusi non sia stata spianata dai cannoni inglesi. Questa è storia.Quanto al dissesto del dopoguerra,che non è stato solo un dissesto architettonico ma un dissesto ”politico” io ho le mie idee e tu le tue,ma credo che tu non possa negare il fatto che il fascismo è nato e si è affermato sull’onda della violenza scatenata dagli agrari e dagli industriali perchè all’orizzonte si profilave un cambio di situazione negli anni ’20 e come era già successo da qualche altra parte in europa nel 1917.L’affermazione dei socialisti andava fermata ed in italia il padronato investì su Mussolini. Il resto lo sappiamo tutti. E’ la stessa storia delle foibe,quando ad una azione corrisponde anche dopo anni una reazione contraria dove la gente fa ripagare della stessa moneta quello che ha subìto in precedenza.Solo che oggi queste cose contano sempre di meno,si dice tanto di non disperdere la memoria ma tutti i governi,nessuno escluso, sembrano negli ultimi venti anni fare a gara per assumere e celebrare verità parziali.Non ho seguito il TG ma nella giornata della memoria mi sembra di aver visto la Meloni in mezzo alle celebrazioni delle foibe.Bisognerebbe chiedere a lei ed a chi ha parlato dal palco come mai i partigiani titini gettarono nelle foibe gli italiani.Sarei curioso cosa potrebbero rispondere,dal momento che i 35.000 morti croati,sloveni ed altri(sopratutto donne,vechi e bambini rimasti a casa-gli uomini erano alla guerra o con i tedeschi o con i partigiani)furono falciati dal piombo fascista delle armate di Mussolini. Ed allora vedi che in questo caso chi è stato responsabile di quella tragedia oggi non viene nemmeno citato anche se molti storici la verità la sanno, e vediamo la Meloni e Gasparri ma anche molti altri che nicchiano e fanno da gobbi e che si appropriano di una verità che certamente non appartiene al mondo di quelle idee che esprimono e che anzi secondo loro farebbero grande l’italia di quei momenti contornata di sano ed ardente amor patrio ? Lo scherno è quello che rilasciano anche dichiarazioni dimenticandosi che il regime che sostenevano i loro padri altro non fosse come l’unico responsabile di quella situazione che si produsse con l’invasione e col mandare le armate in casa di altri procurando ciò che è stato. Poi se i tuoi o la tua famiglia abbiano sfamato molti a Chiusi, se lo dici non lo metto in dubbio.Anche la famiglia Origo proprietaria terriera protesse i bambini e le famiglie che correvano pericolo durante la ritirata tedesca,ma certamente ci sono stati atti di assoluta umanità dovute all’intelligenza ed alla sensibilità delle persone in quei momenti tragici. In casa mia dopo l’immediato passaggio del fronte si rifugiarono i fascisti che avevano mandato gli sgherri ad assalire mio zio e mio nonno messi alla miseria perchè comunisti, ma mio zio proibì che a nessuno di queste emminenze grigie(si fa per dire)fosse torto un capello perchè sennò sarebbero riconominciate di nuovo le rivalse e gli odi in un piccolo paese sarebbero continuati all’infinito.Qualcuno gli dette anche di traditore.Ma per concludere- e non perchè l’abbia scritto di mia mano e pubblicato nel libro di Janeth Dethick ”La battaglia dimenticata”dove si parla degli episodi della Battaglia del Trasimeno, ma nella postfazione ho reputato utile riportare cosa è successo nell’immediato dopoguerra, quando rivalse hanno anche insanguinato la terra già intrisa da altro sangue precedente, ed ho voluto citare la conclusione di Vittorio Meoni tratta da B.Talluri ”Introduzione ad una vittoria partigiana” che secondo me è la più esplicativa e concisa di tutte,quando parla di ciò che è successo, e secondo me è questo il significato più importante da dover capire ed assumere a riferimento di quanto è successo nell’Italia post fascista: ”….una classe dirigente europea, formata dagli esponenti dell’alta finanza,dalla grande industria, dall’aristocrazia agraria e dalle logge massoniche internazionali( vedi per esempio la lunga mano di albione durante la guerra ma non solo quella)la quale ha servito magari con disgusto il fascismo ed il nazismo,nell’imminenza della disfatta,ormai convinta che sia inevitabile,cerca le vie della salvezza,scaricandosi di responsabilità e di errori,con atti gratuiti di solidarietà e di tolleranza.Non a favore s’intende di operai,contadini,o piccoli borghesi sprovveduti,ma a favore di coloro che domani potranno contare,e con i quali domani SARA’ POSSIBILE RITESSERE,SOTTO QUALUNQUE GOVERNO ED IN NOME DI QUALUNQUE BANDIERA, LE TELE DI UNA SUPREMAZIA,APPUNTO DI CLASSE.E così è stato,con tutte le più diverse sfumature,con tutte le più diverse peculiarità,sotto l’egida delle innegabili libertà individuali-represse anche nel sangue quando ”scantonavano”- ma così innegabilmente è stato”.Questa purtroppo è stata l’Italia di quegli anni ed oggi è questa che vediamo perchè veniamo da quei momenti che è difficile superare per un popolo frantumato, individualista come quello italiano in pochi anni,dove hanno pesato sottosviluppo, miseria e sottocultura anche se 74 anni ci appaiono molti, ma in verità quella ventennale eredità ha pesato e pesa ancora, perchè nella nostra formazione mentale due guerre mondiali in un secolo hanno prodotto quell’arresto dello sviluppo fermato e frantumato dagli anni 20 in poi che non è stato casuale ed i cui frutti si raccolgono anche oggi.Le altre popolazioni europee anche se ognuna con i propi problemi e le proprie peculiarità rispetto alla storia recente, hanno avuto basi di partenza diversificate e non omogenee,anche se interessate dagli stessi globali e comuni grandi avvenimenti.Ti sembrerò polemico e forse anche fuori luogo ma a Parigi c’è Place de la Republique col selciato fatto dalle pietre del carcere della Bastiglia abbattuto a furor di popolo, a Roma c’è via della Conciliazione con alla fine quello che sai, sopravvissuto a 2000 anni di cadute di imperi.E’ inutile girarci intorno, il perchè siamo quello che siamo si capisce.