CITTA’ DELLA PIEVE: LA MORTE DI ANNA MARIA SACCENTI, ANIMA DEL CIRTER
CITTA’ DELLA PIEVE – E’ scomparsa a Città della Pieve la Dottoressa Anna Maria Saccenti. Aveva 90 anni. Originaria di Roma, dove si era formata, aveva fortemente contribuito negli anni’80, ad organizzare il Centro Ricerche CIRTER, una collaborazione scientifica tra l’Universita’ di Roma La Sapienza e l’Universita’ di Perugia, attivo fino ai primi anni del 2000 proprio nella città del Perugino.
Il Cirter, diretto dal Prof. Gianfranco Moneta, Architetto,docente della Sapienza di Roma, aveva sviluppato una serie importante di relazioni e studi, facendosi Promotore della Apertura a Palazzo Corgna di Città della Pieve del Corso di Laurea in Scienze del Territorio,f acoltà di Agraria, uno dei primi in Italia ad essere decentrato rispetto alle Sedi Tradizionali, riconosciuto formalmente da Ministero. Corso che coinvolse molti giovani nella attività di ricerca (e ne laureò diversi), occupandosi in particolare della valorizzazione degli antichi percorsi, come la Traversa della Via Germanica verso la Via Francigena, da Citta’ della Pieve a Radicofani.
Molti ricordano Anna Maria Saccenti come la “pasionaria del mattone”ricordando la forza con cui contestava insieme al prof. Moneta la eccessiva moda (a loro modo di vedere),del rispristino generalizzato degli intonaci nel Centro Storico pievese, incontrando alleati su questo tema ,come la battagliera Consigliera Comunale Carmelita Taborgna. E molti cittadini legati all’immagine di Città della Pieve con i colori del mattone. così come è magistralmente riprodotta in un grande “plastico” che figura ogni anno, da decenni, nel presepe monumentale del terziere Castello.
A questa attivita’ intensa si deve anche il progetto di Recupero del Palazzo Vescovile di Citta’ della Pieve, con un Accordo di Programma finanziato in larga parte dal Ministero della Pubblica Istruzione, che vide attivi gli Amministratori Comunali di allora, Fonti, Giovagnola ed altri, per il potenziamento del Corso di Laurea, grazie al quale il Palazzo fu messo in agibilità, riaprendolo a pieno titolo nella fruibilità attuale.Tra gli altri studi non si può non ricordare il progetto di recupero del Santuario di Mongiovino.
Una presenza , quella di di Anna Saccenti e Gianfranco Moneta, che ha profondamente inciso nella vita culturale e di istruzione superiore, segnando un periodo positivo per dinamismo e studio delle problematiche di sviluppo sostenibile, forse oggi non facilmente ripetibile.
Lo stesso periodo consolido’ un ruolo centrale al territorio pievese e del trasimeno-orvietano,con forte apertura verso la Toscana e la val di Chiana che, purtroppo, negli anni successivi, complice la crisi generale, la mancanza di visione complessiva della nuova politica, il venir meno progressivamente di una nuova classe di amministratori ed un provincialismo di ritorno, è stato in buona parte smarrito .
Marco Bertozzi