BANCA VALDICHIANA, DOPO IL SINDACO DI CHIUSI ANCHE IL COMITATO SOCI DICE NO ALLA FUSIONE CON BANCA TEMA
CHIESTA UNA PAUSA DI RIFLESSIONE E LA SOSPENSIONE DELLA DECISIONE DA PARTE DEL CDA
CHIUSI – Dopo la presa di posizione del sindaco di Chiusi Bettollini contro l’ipotesi di fusione con Banca Tema e la risposta del presidente di Banca Valdichianaa Tamagnini, torna a prendere la parola anche il Comitato Soci, che qualche mese fa, con una assemblea autoconvocata nella sala ex Eden di Chiusi Scalo, espresse critiche verso alcune scelte operate dal managenent della banca stessa, dalla fusione con la consorella di Montepulciano al ribaltone ai vertici con la defenestrazione del presidente Capeglioni e della vicepresidente Frullini nell’agosto scorso a soli tre mesi dalla avvenuta rielezione.
In quell’occasione il Comitato aveva chiesto la convocazione di un’assemblea straordinaria dei soci (e aveva annunciato una mobilitazione per ottenerla). Adesso, con una nuova fusione alle porte e stavolta, probabilmente con una compagine più forte e non tra due soggetti “paritari”, ovvero Banca Tema di Grosseto, perché al di là delle cautele del presidente Tamagnini, questa sembra essere la scelta maturata nel Cda, il Comitato autoconvocato chiede al Cda stesso una pausa di riflessione e si appella anche alle forze economiche, alle associazioni, alle istituzioni locali, affinché la decisione venga sospesa e discussa con tutta la compagine sociale…
Come abbiamo scritto in altri articoli la nuova fusione è una indicazione che arriva dal Gruppo Iccrea, al Cda solo la scelta del partner. Le ipotesi sul tappeto erano in sostanza tre: Banca Tema di Grosseto, Bcc Anghiari e Stia e la nuova Banca Centro nata dalla recentissima fusione tra Bcc Umbria e Banca Cras Siena-Sovicille-Chianciano.
In molti soprattutto nell’area (e nella componente chiusina) ritengono più consona e più… “naturale” una fusione con Banca Centro, cosa che rimetterebbe al centro, anche geografico, del progetto proprio l’area Chiusi-Moiano, ma Banca Centro, al momento è soggetto ancora più forte di Banca Tema ed evidentemente qualcuno teme che la fusione possa trasformarsi in una incorporazione con il pesce grosso che mangia quello più piccolo.
Ecco, di seguito il comunicato diffuso ieri dal Comitato Soci:
Le ultime dichiarazioni del sindaco di Chiusi Bettollini prima, e del presidente di Banca Valdichiana Tamagnini poi, apparse sulla stampa, ci inducono a importanti riflessioni sulla situazione del “nostro” istituto di credito e sulla ipotesi di una ulteriore fusione con altra BCC. Il Comitato Soci di Banca Valdichiana aveva chiesto al CdA la convocazione di una assemblea straordinaria affinché fossero rese pubbliche ai soci, le motivazioni che avevano portato alla sostituzione del presidente e della vicepresidente. Il Consiglio della Banca non ha accettato la nostra richiesta.
Nell’arco di pochi mesi, con i comunicati sopra richiamati, si viene a conoscenza che il CdA sta predisponendo una fusione con altro Istituto di credito. I due eventi, così ravvicinati, hanno determinato una forte attenzione sia nella compagine sociale che nelle comunità locali dove la Banca opera.
Tutto ciò premesso, ed appellandosi anche alle Istituzioni locali, ai sindacati, alle associazioni di categoria e a tutti i soggetti che svolgono un ruolo attivo nel tessuto economico e sociale del territorio, il Comitato dei Soci a difesa dei principi e dei Valori di Banca Valdichiana di Chiusi e Montepulciano chiede al CDA di Banca Valdichiana un momento di riflessione e di confronto con i soci, soprassedendo alla deliberazione di una nuova fusione.
Si ritiene peraltro che una sospensione della decisione di fusione sia dovuta, anche alla luce del dibattito politico che si è acceso a livello nazionale sulla revisione della riforma “Renzi”, che vorrebbe poter ridare alle Banche di credito cooperativo il ruolo di banche del territorio, e soprattutto ripristinare il ruolo che gli statuti delle BCC gli attribuiscono. Questo comitato si è costituito affermando le difficoltà che sono nate nel rispettare gli obblighi dettati dall’art. 2 degli statuti e che ulteriori fusioni certo non faciliterebbero. Il Comitato soci è sempre disponibile ad instaurare colloqui ed incontri con le istituzioni del territorio dove la Banca Valdichiana opera”.
Se il sindaco Bettollini nella sua esternazione pur esprimendo perplessità e contrarietà alla fusione coin Banca Tema, si è espresso in modo non contrario alle fusioni e ad una nuova fusione di Banca Valdichiana (lasciando intendere che preferirebbe altro soggetto), il Comitato Soci è invece perplesso e contrario sulla strategia delle fusioni in generale, tanto più adesso che a livello nazionale si è riacceso il dibattito circa la necessità di riformare la riforma Renzi e riportare le Banche di Credito Cooperativo al ruolo di banche di territorio, come erano in passato. L’adesione delle Bcc a delle holding nazionali, la politica dell’accorpamento dei vari istituti in soggetti sempre più elefantiaci, sta cambiando i connotati al sistema delle Bcc, cambiandone anche il ruolo e le funzioni nei territori, questo è indubbio. Le vecchie Bcc come le conoscevamo non esistono più. Il Comitato vorrebbe tornare allo spirito delle origini ed evoca gli statuti delle banche di credito cooperativo che parlano si solidarismo e funzione sociale…
Vedremo come evolverà il dibattito. Certo, procedere ad una nuova fusione, con il vento contro potrebbe essere operazione faticosa per il Cda di Banca Valdichiana che è in sella da 5 mesi.
M.L.
Nella foto: una assemblea dei soci di Banca Valdichiana al palasport di Chiusi
Quando i ” conquistadores ” di CRAS, calarono su Chianciano,fecero un sacco di discorsi.Noi siamo i più bravi,siamo i migliori,noi siamo una banca non un ente assistenziale (giustamente ) noi non siamo la ” bancascialo ” . Faremo,faremo,faremo,faremo ! Intanto dettero il colpo di grazia alle aziende alberghiere,commerciali e agricole delle zona che si reggevano sulla fiducia di chi li conosceva come imprenditori, come clienti e amici.
Per politica e solo per politica,incorporarono la banca della costa etrusca e poi quella di Asciano.
Risultato dei ” bravissimi ” : si son dovuti,(per politica),far incorporare anche loro.Tutti i sogni finiscono in gloria ! Fa parte di una politica globalizzante? Oppure fa parte della mania di protagonismo e grandezza dei vertici ?