UMBRIA: COSA DICE L’ASSESSORE COLETTO SULL’OSPEDALE UNICO DEL TRASIMENO?

giovedì 05th, dicembre 2019 / 15:34
UMBRIA: COSA DICE L’ASSESSORE COLETTO SULL’OSPEDALE UNICO DEL TRASIMENO?
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CITTA’ DELLA PIEVE – Uno dei primissimi atti (o passi) del sindaco pievese Fausto Risini è stato l’incontro a Roma con l’allora sottosegretario alla sanità Coletto.  Risini si era insediato da due giorni, era il 13 giugno. All’incontro, insieme a Risini parteciparono  il sindaco di Montegabbione Fabio Roncella, l’assessore ai Servizi Sociali di Città della Pieve Michela Nocentini, un delegato del Sindaco di Fabro, e anche il Senatore Luca Briziarelli e il Consigliere Regionale Valerio Mancini, entrambi della Lega, più come uditori i rappresentanti del Comitato art.32 di Città della Pieve.

Al termine del summit i sindaci di Città della Pieve e Montegabbione fecero sapere che il Sottosegretario Coletto, anche lui della Lega, come Briziarelli e Mancini,  “in risposta alle condivisibili istanze dei Sindaci dichiarava il suo concreto impegno a lavorare sulla legittimità dell’interpretazione in giudizio al Consiglio di Stato della Golden Hour, agendo nel frattempo, sul piano politico, per il ripristino del Presidio di Città della Pieve nel breve periodo, e per un eventuale rilancio del progetto dell’Ospedale Unico del Trasimeno-Pievese nel lungo periodo”.

Per Risini e Roncella trattavasi di “ottime notizie” in quanto – affermavano – “il Ministero della Salute si aggiunge alla battaglia per la riapertura dell’Ospedale e del Pronto Soccorso di Città della Pieve.

Poi sappiamo come è andata:  il governo gialloverde nel quale Coletto era sottosegretario naufragò per iniziativa di Salvini e ad agosto nacque il nuovo esecutivo, sempre con Conte al timone ma con il Pd al posto della Lega.

Ora però Luca Coletto  è diventato assessore regionale in Umbria, che per quanto riguarda le questioni sanitario-ospedaliere nella regione è posizione ancora più influente e decisiva di quanto non lo fosse quella di sottosegretario.

Non si capisce bene se Coletto sia stato chiamato a Perugia da Veneto per “aggiustare” il settore più delicato, o se sia una specie di commissario politico di Salvini,  messo a tutela della governatrice Tesei, che anche in campagna elettorale è stata tenuta in silenzio e in seconda fila dal “capitano”…

Ecco adesso i nodi vengono al pettine: le dichiarazioni di intenti e le promesse fatte in campagna elettorale (per le regionali) il neo assessore Coletto ha intenzione di mantenerle oppure no?  Per carità, è appena arrivato, forse non ha ancora scelto la scrivania, però la questione dell’assetto ospedaliero dell’area del Trasimeno-pievese è una delle questioni calde e non potrà certo rimandarla alle calende greche, anche perché nessuno lo obbligò – a giugno – a fare certe “aperture”.

Mentre il Sole 24 ore pubblica la classifica stilata da una fondazione sulle risposte della sanità pubblica regione per regione, circa i “livelli essenziali di assistenza”, dalla quale l’Umbria risulta al 6° posto con un “adempimento” rispetto alla domanda superiore all’80%, l’assessore Coletto dovrà dimostrare che è sceso dal Veneto per dare una mano e portare esperienze positive, non solo per “garantire” Salvini. E non può tergiversare a lungo…

Diciamo che non appena avrà risposto su quella odiosa condanna rimediata nel 2001 per “atteggiamenti razzisti” e di incitamento all’odio etnico, questo sarà uno dei primi banchi di prova su cui si parrà la nobilitate del nuovo corso leghista dell’Umbria.

 

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