PERUGIA – Sono passati meno di 10 giorni dalle elezioni regionali umbre e dalla debacle della coalizione Pd-5Stelle-sinistra che già qualcuno si sfila dal “patto civico”. E non si tratta di un qualcuno qualsiasi. Si tratta del candidato presidente Vincenzo Bianconi e di Andrea Fora, che stato per un mesetto il candidato in pectore. I due puntano a creare un “terzo polo”, equidistante distante dagli altri due (destra fascio leghista e centro sinistra allargato)
. Fora lo ha scritto in un suo post su Facebook in cui accusa il Pd di aver fatto “accordi a tavolino a Roma, sulla pelle dei cittadini umbri” e lancia il suo movimento civico insieme al candidato Bianconi.
“Io guardo al futuro dell’Umbria e lavoro al progetto che a breve presenteremo per dare continuità al grande sforzo messo in campo dal nostro movimento civico in questo periodo – scrive Fora– L’unica cosa che mi interessa è costruire proposte serie che cambino la vita dei nostri cittadini e delle nostre comunità. E lo faremo con tutto l’impegno che potremo”.
Prevedibile a questo punto la formazione di un gruppo autonomo in consiglio regionale che avrà Fora come capogruppo e dovrebbe chiamarsi “Patto Civico-Energia Pulita”.
E non è escluso che questo terzo polo appoggi alcune iniziative del governo regionale a trazione leghista. Già nel dopo voto il candidato sconfitto Bianconi aveva precisato che lui non farà opposizione, ma farà solo proposte… Come dire: ci abbiamo provato, è andata male, adesso siamo pronti a collaborare.
Ecco, messa nero su bianco da due dei protagonisti principali, una delle ragioni della sconfitta: le porte girevoli, i volti intercambiabili. L’uno vale l’altro. E’ qui che ha perso (e non da adesso) la sinistra, da quando ha deciso di affidare le proprie sorti a democristiani o a figure dell’altra sponda, nella speranza di lucrare consensi da quelle parti. Cosa che puntualmente non avviene. Perché la sinistra o fa la sinistra o non esiste, non ha ragione di esistere. Se diventa uguale e intercambiabile con la destra, le gente vota direttamente la destra originale. Quella più agguerrita, feroce, rancorosa…
Fora e Bianconi erano (e sono) due volti presentabili che però nulla avevano e hanno a che vedere con la storia, la tradizione, la cultura di fondo della sinistra in Umbria. E se la sinistra d governo ha fatto disastri, non è che devi per forza cercare rifugio in figure border line, quasi di campo avverso. Non funziona così. Il voto del 27 ottobre lo ha chiarito in modo inequivocabile.Tutto sta a vedere se il Pd lo ha capito. Ad occhio e croce no. Perché dopo aver candidato Casini a Bologna nel 2018, in Umbria ha candidato Bianconi. Brava persona, per carità, ma di altra cultura. Di altra provenienza. E infatti come Casini, appena eletto ha salutato la compagnia.
Complimentoni alla perspicacia, alla lungimiranza e all’acume politico del dirigenti del Pd e anche dei 5 Stelle. Che in Umbria sono letteralmente scomparsi dalla scena.