UMBRIA, IL CANDIDATO DELLA SINISTRA CHE VIENE DALLA DESTRA. IL POPOLO PD SI INTERROGA…
SI RINNOVA L’ANTICA DISPUTA TRA FRANCESCANI E BENEDETTINI DEL NOME DELLA ROSA?
PERUGIA – La società liquida di cui parlava Zygmunt Bauman è una cosa seria. La politica liquida di cui non parla nessuno, è invece uno sport nazionale. Una questione di vasi comunicanti, nella quale il travaso da una parte all’altra avviene senza che nessuno se ne accorga o che nessuno ci faccia caso. Indipendentemente da ciò che contengono i vasi…
La politica liquida sovverte le stesse leggi della chimica e della fisica, mischia le carte e mischia i contenuti al di là di ogni ragionevole dubbio e di ogni ragionevole certezza. Cioè che era ieri e l’altro ieri, oggi è il contrario. Un liquido giallo tendente al verde diventa rossastro, un liquido rossastro si rapprende e diventa nero verde, un altro liquido azzurrognolo tendente al nero diventa giallo rosso in men che non si dica e tutto ciò senza alcuna abiura del detersivo utilizzato. Non è questione di candeggio. E’ questione di liquidi. Della liquidità della politica. Questa mattina molti hanno salutato anche sui media – noi compresi – il parto complicato, ma alla fine felice, di un candidato del “patto civico” 5 Stelle-Pd in Umbria. Per la figura del candidato stesso, che viene da Norcia, paese terremotato, l’abbiamo definita anche noi una candidatura simbolica, evocativa di una “ricostruzione” in chiave antileghista, anti sovranista… In sostanza in chiave antifascista.
Bene. Solo che il candidato tirato fuori dal cilindro, praticamente sul filo di lana, oltre che essere un imprenditore e un “sindacalista” nel senso che è il presidente di Federalberghi, è anche uno che viene dal campo avverso. Il candidato del patto centro sinistra-M5S, in un passato anche piuttosto recente ha appoggiato ufficialmente candidati di Forza Italia e, alle elezioni comunali di Norcia, il candidato forzista e sindaco uscente Nicola Alemanno.
Insomma Vincenzo Bianconi, candidato della coalizione Pd-M5S-liste civiche-Sinistra radicale, è se non un esponente, sicuramente un simpatizzante, fino a poco tempo fa, dell’altra sponda.
Può darsi che Verini, Liberati, Di Maio e Zingaretti e Franceschini (e gli altri) abbiano voluto candidare una figura che possa portar via voti alla Lega sul suo stesso terreno. E questo ci può stare, ma tutto ciò snatura e rende meno riconoscibili, sia il Pd, sia la sinistra, sia il M5S. Qualcuno ha scritto che in questo modo gli elettori umbri possono scegliere da quale destra farsi governare… Il che forse è una forzatura, ma rende l’idea.
Dopo il “no grazie” della presidente dell’Istituto Serafico di Assisi Francesca Di Maolo e la scelta caduta su Vincenzo Bianconi, da Norcia, patria di San Benedetto, torna in mente la disputa storica e secolare tra francescani e benedettini, tra una concezione della chiesa pauperistica e radicale e una più prosaica e di potere narrata nel Nome della Rosa di Umberto Eco. In questo caso sembra abbiano vinto i benedettini. Norcia su Assisi. Con la piccola Umbria ancora una volta teatro di una guerra nazionale.
C’è chi sostiene (forse non a torto, almeno secondo noi) che Pd e 5 Stelle in questo modo si sono entrambi suicidati, annacquandosi e azzerandosi a vicenda in una coalizione spuria e senza un’idea di fondo e che il Pd avrebbe fatto meglio a mettere in conto la sconfitta, salvando però la faccia, con una candidatura di bandiera e un programma che segnasse un punto di rottura con le gestioni passate, ma senza rinnegare il buon governo di decenni. Una candidatura Verini, ad esempio. O di una figura della sinistra diffusa riconoscibile e apprezzata.
Con la ridda di candidature (dal povero Fora, tenuto a bagno maria e poi scaricato, a Cardella, Cucinelli, Bastioli, Proietti, Di Maolo) gettate suol tavolo e bruciate una dopo l’altra, con questa rincorsa all’accordo a tutti i costi coi 5 Stelle, piegandosi totalmente ai diktat di Di Maio che non sa nemmeno cosa sia e dove si trovi l’Umbria, tanto da perorare candidature improbabili e infine quella di un ex avversario, il Pd e la sinistra si sono imbucati in un vicolo cieco.
Vincenzo Bianconi è sicuramente una persona per bene, uno che si è speso nella gestione del post terremoto, un “auspicio di ricostruzione”, ma come candidato del centrosinistra (anche in una coalizione spuria con il M5s) lascia quantomeno perplessi. E quando i colori si mischiano, perché il candeggio è stato fatto in fretta e furia con il sapone sbagliato, le magliette vengono fuori di un colore strano, improponibile.
Il primo banco di prova locale,dopo il varo del governo giallorosso, parte insomma con un… candeggio sbagliato. Magari poi Bianconi vince. Ma se vince ha vinto la sinistra o la destra?
m.l.
Il PD il suo candidato ce lo aveva ed era Fora, personaggio legato alla cooperazione e ben accetto a molte iniziative civiche. Quando al disegno del PD di scuola Verini si è aggiunto quello dei 5stelle quella condidatura non è andata più bene. Altre candidature proposte non hanno trovato l’adesione dei diversi interessati. Si è alla fine arrivati alla candidatura di Bianconi. Io avrei preferito la candidatura Fora, ma i 5s prima o poi dovranno dire perché non andava bene.
Ora si confrontano Bianconi e Tesei. La candidato Lega e amici ha già dato prova negativa di sé portando il bilancio del Comune di Montefalco ad una situazione di dissesto che il successore della Tesei lamenta anche se della stessa parte politica. Fra i due non avrei problemi chi scegliere. Poi Bianconi, se eletto, dovrà essere messo alla prova che ha come primo passaggio ineludibile un drastico ripulisti delle vecchie incrostazioni del potere PCI-PDS-DS-PD. La diatriba teologica fra Francescani e Benedettini lasciamolo ai culturi del romanzo storico.
Sì, ma Bianconi, non in un passato remoto, ma alle ultime amministrative e alle europee di pochi mesi fa ha appoggiato ufficialmente candidati di Forza Italia (Alemanno e Verucci). Quindi a a questo punto la battaglia sembra essere tra due destre, quella leghista e “fallimentare” della Tesei e quella più presentabile di Bianconi con il marchio 5S-Pd. Ma di due destre parliamo. Contento il Pd contenti tutti? Quanto alla diatriba teologica tra Francescani e benedettini, la candidatura Di Maolo non era certo estranea alla lobby francescana di Assisi. Così come il suo ritiro in buon ordine… Se no ci prendiamo in giro…
È evidentemente un candidato che non ha una storia di impegno di parte. Ha appoggiato un’imprenditrice che si è impegnata nella ricostruzione. Per lui questo è contato non l’appartenenza partitica. Se poi si metteva a confronto quell’imprenditrice con certi politici di Perugia per un “civico” si capisce lo schifo e l’endrsement.
e allora diciamo che se per una coalizione tutta “civica”, sganciata e alternativa ai partiti poteva (potrebbe) essere il candidato giusto, che lo sia per una coalizione con dentro Pd, 5 Stelle e sinistra radicale, io qualche dubbio ce l’ho. Perché i partiti che lo sosterranno scompaiono e si rendono irriconoscibili. Quasi si vogliano nascondere. Tutti, non solo il Pd che alla fine è quello che ne esce peggio. Che poi sia meglio di una candidata di destra che ha portato il proprio comune al dissesto è magra consolazione. Che la casta Pd dovesse essere neutralizzata e messa fuori gioco era scontato, avrebbe dovuto farlo il Pd stesso anche nel caso fosse andato al voto per conto suo, con una lista propria. Ma un’operazione di questo genere, fatta a due giorni dalla scadenza del termine per la presentazione delle liste, che operazione è? Sembra proprio che nel cilindro fosse rimasto solo questo di conigli da tirar fuori. Magari è pure un coniglio da corsa. Certo però, il colore lascia un po’ perplessi…
Che il candidato dovesse essere un “civico” fa parte di un accordo fra PD e 5s umbri. Come ci siano arrivati si sa solo in parte. Alcuni possibili candidati hanno declinato l’invito. Fora, già candidato designato del PD, non anmdava bene ai 5s. Questo è il risultato, che comunque è di gran lunga migliore della Tesei che come sindaco di Montefalco ha fatto milioni di deficit. Non voto in Umbria, ma nel caso avrei votato senza alcun dubbio Bianconi. Fare gli schizzinosi in questa situazione implica l’invito all’astensione che per me è comunque la scelta peggiore.
Credo che ci siano anche altre opzioni sulla scheda: per esempio c’è il Partito Comunista, mi pare anche Potere al Popolo, forse qualche aggregazione civica… Forse anche io voterei Bianconi, e non certo la Tesei (se non altro perché quest’ultima è la candidata di Salvini), ma senza alcun entusiasmo e con una certa preoccupazione. Il Pd aveva accettato Fora, indicato dai civici. Poi come mi ha detto un amico umbro “ha ingoiato rospi, sassi e breccole”. E non è detto che alla fine ci guadagni…
Prima di dare voce ad anonimi “amici umbri” sarebbe bene spiegassero quali siano quest rospi e sassi. Per ora c’è bisogno di capire se le vecchie incrostazioni verranno rimosse. Intendo quelle cher hanno dato luogo a sanitopoli e dintorni. Per quanto ci riguarda sarebbe interessante capire come si posizionano i vari candidati sul carbonizzatore idrotermale che interessa anche loro. Fossi un elettore di Città della Pieve, Fabro o Castiglione del Lago glielo chiederei.
I rospi e i sassi ingoiati sono nell’ordine la rinuncia al simbolo, l’ok al candidato di espressione civica, l’ok al candidato Fora, poi l’attesa per il responso della piattaforma Rousseau e la ridda di candidature proposte dai 5 S che sarebbero state tutte accettate, se gli interessati avessero detto di sì (da Cardella a Cucinelli alla Bastioli, alla Di Maolo fino a Bianconi). Credo anche anche l’accordo coi 5 Stelle, imposto da Roma sia stato un bel rospo da ingoiare per i piddini dell’Umbria. Quanto al carbonizzatore, gli elettori dei comuni umbri limitrofi a Chiusi, lo potranno anche chiedere un parere, ma con tutti i problemi che hanno in Umbria, credo, con tutto il rispetto, che questa sia l’ultima delle preoccupazioni. Hanno già Terni e le ceneri di Fabro e quelle della Valnestore… Non pensare, Paolo, che le battaglie che fai te, siano le più importanti del mondo. Ci sono anche altre cose in giro… E il “carbonizattore” ancora è solo un’ipotesi tutta da verificare.
Certo se per PD ci si riferisce alla vecchia nomenclatura di rospi ne hanno ingoiati. Ma dopo aver portato il partito a rischio estinzione non mi pare tutto questo sacrificio.