NON SOLO I CIVICI, PER LE REGIONALI IN UMBRIA IL PD PUNTA ALL’ALLEANZA CON I 5 STELLE

mercoledì 11th, settembre 2019 / 11:40
NON SOLO I CIVICI, PER LE REGIONALI IN UMBRIA IL PD PUNTA ALL’ALLEANZA CON I 5 STELLE
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Il 26 maggio scorso a Chianciano Terme il centro sinistra ha perso il sindaco per la seconda volta consecutiva. La cittadina del fegato sano che ha visto rivincere Andrea Marchetti, civico ma sostenuto dal centro destra, potrebbe però conquistare tra un mesetto, con un esponente del centro sinistra la presidenza della Regione Umbra. Chianciano è in Toscana, ma il candidato in pectore  del centro sinistra Andrea Fora è residente da anni nel paese dell’acqua santa. Fuori regione, diciamo. Ma è un dettaglio.

Intanto Fora, ieri si è dimesso da presidente di Confcooperative in Umbria e da tutti gli incarichi nazionali, “perché i cooperatori non si schierano politicamente”. Così ha scritto Fora nella lettera di commiato dall’organizzazione. Chiaro che punti decisamente ad essere lui il candidato del “frente amplio” del centro sinistra, anche se, non tutti, nell’ambiente, la pensano allo stesso modo. C’è chi non gradisce le autocandidature (e Fora si è autocandidato), chi preferirebbe la stesura di un programma comune tra le varie forze e solo dopo individuare il nome adatto per portarlo avanti, chi vorrebbe un nome meno sconosciuto, di maggior richiamo, diciamo, ritenendo Andrea Fora un emerito signor nessuno uscito chissà come dal cilindro, come il coniglio del mago…

Però il Pd, con Walter Verini insiste su Fora, alcune formazioni civiche pure. Ma non tutte. Il rischio che il centro sinistra si presenti anche stavolta diviso c’è ed è reale, ma si lavora per smussare gli angoli e trovare la quadra, come si suol dire.

Ma al di là della candidatura del front man, il voto del 27 ottobre in Umbria potrebbe svolgersi in uno scenario del tutto nuovo e inedito. Lo scossone avvenuto a livello nazionale, con la caduta del Governo giallo-verde e la formazione del nuovo governo e della nuova maggioranza M5S-Pd-Leu può infatti cambiare il quadro anche nella piccola Umbria, primo appuntamento elettorale dopo il ribaltone parlamentare (legittimo naturalmente e a norma di Costituzione).

“Non c’è bisogno di tirare per la giacca nessuno” dice il commissario del Pd Walter Verini, che però si sta adoperando perché riproporre l’alleanza giallorossa anche in Umbria. Un canale di dialogo con i 5 Stelle sulle regionali è stato aperto anche a Roma. E anche a sinistra del Pd c’è chi preme sui 5 Stelle affinché tornino in gioco e accettino di stare in una coalizione progressista  che sia in grado di competere e di vincere le prossime regionali, stoppando così la possibilità che l’Umbria possa cadere nelle mani della Lega.

“Dobbiamo impedire alla Lega di prendere l’Umbria, per ridarla ai cittadini con una nuova stagione di governo e di futuro”,  dice il commissario umbro del Pd Walter Verini che aggiunge: “Si può competere e vincere contro una Lega che ha distrutto il bilancio di Montefalco (Comune del quale è stata sindaco la senatrice Donatella Tesei, che a lega ha candidato alla presidenza della Regione ndr) e sta dando uno spettacolo pietoso a Terni e ha dato quello drammatico al governo del Paese”. “Salvini – conclude Verini – dopo avere fatto tanti disastri in Italia adesso vorrebbe prendersi la Regione: non ce la farà”.

Il problema è, vedere se ce la farà il centro sinistra a presentarsi unito e a fare fronte con esperienze civiche e con i 5 Stelle. Il canale di confronto è aperto, come dicevamo, ma l’esito non  scontato. Pare che lo stesso Fora, si sia mosso personalmente in tal senso e abbia preso contatti direttamente con Luigi Di Maio.

Quanto ai 5 Stelle però c’è anche un altro problema, oltre la diffidenza che hanno sempre mostrato e dichiarato verso il Pd ed è il fatto che alle ultime amministrative si siano dileguati, sciolti come neve al sole, scomparsi dalla scena anche laddove erano presenti nei consigli comunali. Non si sono presentati quasi da nessuna parte. E dove lo hanno fatto hanno raccolto poco. E le Europee hanno confermato il calo di consensi e di appeal del Movimento, rispetto al marzo 2018. In sostanza quanti saranno alla fine i voti dei 5 Stelle che potrebbero dare una mano a Fora o a chi per lui?

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