EDOARDO LEO A CHIUSI: STORIE E SORRISI CHIUDONO LA STAGIONE DEL MASCAGNI

mercoledì 08th, maggio 2024 / 15:52
EDOARDO LEO A CHIUSI: STORIE E SORRISI CHIUDONO LA STAGIONE DEL MASCAGNI
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CHIUSI – Lunedì 6 maggio si è chiusa la stagione teatrale al teatro Mascagni con la pièce Ti racconto una storia, interpretata e diretta dall’attore Edoardo Leo.
Bello, alto, romano fino al midollo, affiancato musicalmente dal maestro Jonis Bascir, Edoardo Leo ha trascinato un pubblico vivace e ben disposto in un fluido succedersi di estratti, ricordi, suggestioni, malinconie e musica.
Sulla scena tre lavagne colme di appunti, pensieri sparsi, rime e citazioni; libri sparpagliati sul palco da lasciar intendere che il luogo deputato al racconto è un’aula di scuola.
Quante cose accadono in un’aula; quanti miracoli, quante epifanie. Esattamente qui molte storie si intrecciano e cominciano ad esistere.
Trampolini immensi, sono il preludio di tutto ciò che è in divenire ed è proprio da qui che si comincia a scrutare e ad inventare il destino verso cui salpare.
Ti racconto una storia è un’aula semiseria dove si immagina, si ride e sorride senza mai perdere il filo.
La dizione incalzante, fluida e chiara tiene lo spettatore incollato alla seducente figura del mattatore che è consapevole di averne il pieno controllo.

I confini di questo story telling sono fluidi e mutevoli; vengono citati autori del calibro di Marquez, Baricco, Proietti; non mancano momenti di stream of consciousness dove l’interprete attinge alla sua storia personale e ne condivide aneddoti e nostalgie.
Attraverso la sua voce le storie vissute, lette o ascoltate diventano il risultato di ciò che è stato, di un passato che si fa presente grazie al prodigio del ricordo trasformandosi in sceneggiatura e narrativa.
Il teatro da luogo di performance evolve a dimensione di confessionale dove l’attore si fa portavoce di uno, cento, mille racconti che sono poi le storie della vita di tutti poiché l’esistenza si ripete in modo piuttosto circolare. Ognuna ha le sue varianti e variabili ma, per sommi capi, i destini degli uomini si incrociano e si somigliano.
Non sei fregato veramente fino a che avrai una buona storia e qualcuno a cui raccontarla ci rassicura Edoardo citando Alessandro Baricco, e forse è proprio così.
Avere esperienze da rievocare godendo della loro condivisione crea circostanze suggestive che ci migliorano la vita.
Una serata tra amici, quattro chiacchiere davanti a un buon vino, della buona musica, sciolgono le questioni e creano sinestesie positive. Sorridere insieme è un momento misterioso e liberatorio; ridere è un comportamento primitivo che prende vita dalla pancia e dalla gola, è un segnale di cessato allarme (Cit.) e la dimostrazione del fatto che si sta bene e si è in pace con il mondo.
Abbiamo tutti maledettamente bisogno di momenti come quello di lunedì sera al Mascagni, che siano balsamo e vitamina per le nostre vite, che siano catartici e incondizionati.
Lasciamoci trasportare ogni tanto in mondi lontani attraverso le coordinate delle parole, il teatro è uno dei migliori strumenti per farlo, seguiamolo ricordando sempre che se anche qualcosa è finto, nulla di ciò che proveremo sarà falso.
Buona Kermesse quella di Edoardo Leo, tutta da vedere e raccontare.
Paola Margheriti

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