WEEK END TEATRALE A MOIANO: IN SCENA “SETTE MINUTI”, PIECE TUTTA AL FEMMINILE

WEEK END TEATRALE A MOIANO: IN SCENA “SETTE MINUTI”, PIECE TUTTA AL FEMMINILE
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E IL 24 MAGGIO AL MASCAGNI DI CHIUSI CON “ON THE ROAD. AGAIN” SI VA IN AMERICA…

Si profilano due week end consecutivi all’insegna del teatro di narrazione. Sabato 18 e domenica 19 a Moiano, Salone delle Feste andrà in scena  la piece “Sette minuti” messa in scena da Fabrizio Nenci (che abbandona il ruolo storico di mago delle luci, per quello di regista) con una compagnia di 10 donne. Il testo è di Stefano Massini ed è stato postato sul grande schermo da Michele Placido nel 2016.  E’ una storia di lavoro e di fabbrica. Una storia realmente accaduta in una località della Francia.  Le 11 donne in questione sono le delegate di fabbrica e devono  decidere, a nome di tutte le maestranze, se accettare o meno una decisione dell’azienda. La decisione, presa dalla nuova proprietà, che è una multinazionale, è quella di ridurre di 7 minuti la pausa pranzo. Che sembra niente. Ma alla fine nasconde invece un sacco di cose in termini di diritti e non solo. Lo sviluppo del dibattito fra le operaie porterà ognuna di essa a una fase di profonda riflessione.

Le  operaie sono interpretate da Cinzia Lucacchioni, Claudia Morganti, Fabiola Baccaille, Francesca Carnieri, Gloria Fatichenti, Mascia Massarelli, Margherita Sanchini, Maya Berardi, Rossana Rossi, Sara Bartoli. La produzione è dello storico collettivo Semidarte di Chiusi, ma in realtà è una coproduzione chiusino-moianese. L’appuntamento è, entrambe le serate, alle 21,15.

Il testo si presta ad essere rappresentato in luoghi diversi dal teatro vero e proprio. Il salone delle feste di Moiano, che fa parte della Casa del Popolo, è uno di questi luoghi diversi in cui certe rappresentazioni assumono forza. E’ un’opera di narrazione e di denuncia che squarcia il velo di assuefazione e di indifferenza verso i problemi del lavoro, del tempo di vita, anche all’interno dei luoghi di lavoro. Come è la fabbrica. Torna in mente “Vincenzina” la struggente canzone di Jannacci…

E quando il teatro prende di petto certe questioni fa opera meritoria. In questo caso doppiamente meritoria perché la questione la prende di petto dal punto di vista delle donne. Il che sottintende  il problema di essere operaia e donna allo stesso tempo. E magari pure donna immigrata…

Da vedere senza dubbio.

Il week end successivo, venerdì 24 maggio, si torna invece al Mascagni di Chiusi dove andrà in scena “On the road. Again” recital teatral musicale “with dance”, sull’America, e per la precisione su una certa Amarica quella che ruota intorno ad una strada simbolo, ad un confine, a un muro… E alle canzoni di tre giganti della musica e non solo come Woody Guthrie (il capostipite della canzone sociale e politica ma anche di tutti i cantautori, compresi quelli italiani, da Guccini a De André, da De Gregori a Claudio Lolli…), Bob Dylan e Bruce Springsteen. Anche in questo caso, pur parlando e partendo dalla musica, con molta musica dal vivo sul palco, si affrontano temi caldi come l’immigrazione, la deindustrializzazione, la fatica quotidiana di sbarcare il lunario, anche in un grande paese come gli Usa. E la disillusione che Woody Bob e Bruce ci hanno cantato in tutte le salse…  E quei tre non sono tre cantautori qualsiasi. Woody Guthrie è il capostipite della canzone sociale e politica ma anche il “modello” di tutti i cantautori, compresi quelli italiani, da Guccini a De André, da De Gregori a Claudio Lolli… Bob Dylan oltre ad essere stato la voce della stagione del ’68 è anche uno dei più grandi poeti del mondo, premio Nobel per la letteratura. E Springsteen è… The Boss. Il numero uno del rock mondiale.

Sul palco come voci recitanti Martina Belvisi, Massimo Giulio Benicchi, Alessandro Manzini e Luca Morelli. Con loro i Dudes e il corpo di ballo della scuola “In punta di piedi”.

Il 24 maggio è anche il compleanno di Bob Dylan (sono 78). Sarà una buona occasione per fare gli auguri al grande Bob.

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