CASTIGLIONE DEL LAGO: CENTRO SINISTRA COMPATTO, CENTRO DESTRA DIVISO. INCOGNITA 5 STELLE: ALMENO 1.000 VOTI IN LIBERA USCITA

giovedì 11th, aprile 2019 / 11:26
CASTIGLIONE DEL LAGO: CENTRO SINISTRA COMPATTO, CENTRO DESTRA DIVISO. INCOGNITA 5 STELLE: ALMENO 1.000 VOTI IN LIBERA USCITA
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CASTIGLIONE DEL LAGO –  E’ il Comune più grande del Trasimeno e di tutto il comprensorio, l’unico in cui il 26 maggio si voterà co il sistema a doppio turno. Se nessuno dei candidati raggiungerà il 50 più 1 per cento dei voti,  i due più votati si sfideranno di nuovo al ballottaggio due settimane dopo.

Al momento i candidati a sindaco in campo sono tre. Quello del centro sinistra Matteo Burico che sarà sostenuto da cinque liste collegate, ovvero Pd, Progetto Democratico, Lista Burico, Alleanza Popolare e Bene Comune. Poi Francesca Traica per Fratelli d’Italia, con l’appoggio di tre liste una di tipo civico, una sulla “famiglia” e una sulla “sicurezza”. Infine Lorenzo Nardelli per Lega e Forza Italia più la lista «Castiglione civica», che raccoglie professionisti, imprenditori e artigiani locali.

Insomma per ora sarebbe una corsa a tre: da una parte il centro sinistra di nuovo unito e compatto con Burico che è riuscito a ricomporre la frattura con Progetto Democratico, che per due volte nel 2009 e nel 2014  si è presentato in alternativa al Pd, ma anche ad evitare la “fronda” interna, quale avrebbe potuto essere  la candidatura di Alessio Meloni, uno dei due sconfitti alle primarie. Meloni sarà candidato al consiglio comunale nella lista Pd. La fronda non ci sarà.

Dall’altra parte invece il fronte del centro destra si presenta diviso in due fazioni, che non solo non sono riuscite a trovare un accordo, ma si guardano pure in cagnesco e si lanciano frecciate: la cordata che sostiene Nardelli  (Lega e Forza Italia) e quella che sostiene Francesca Traica (Fratelli d’Italia e liste civiche “oltranziste” e di destra-destra).

Vista così, la spaccatura del centro destra sembra un bel regalo a Burico. Ma se il candidato del centro sinistra non dovesse vincere al primo turno (50+1 per cento), probabile che al ballottaggio il fronte avverso si ricompatterebbe. Ovvio che Burico e i suoi supporters faranno di tutto per evitare il ballottaggio e chiudere la partita nel primo temo.

Ma nella partita c’è anche un convitato di pietra. Si tratta del Movimento 5 Stelle che finora è rimasto defilato e in silenzio e non ha preso alcuna posizione. La possibilità che i 5 Stelle presentino un candidato e una lista propria è al momento abbastanza remota.

Nel 2014 il M5S elesse due consiglieri con un migliaio di voti, alle Politiche del 2018 di voti ne prese quasi il doppio: 1.960. Se non si presenterà, una bella fetta di elettorato sarà lì, senza riferimenti, in libera uscita, pronta a rimpolpare l’uno o l’altro schieramento. I sondaggi a livello nazionale danno i 5 Stelle dimezzati rispetto al 2018, e alle comunali il Movimento ha sempre preso meno voti che alle politiche, ma anche in questo caso sarebbero sempre 800-1.000 i voti sul mercato… Un “tesoretto” che potrebbe oggettivamente spostare gli equilibri. E’ probabile che in assenza di una lista di bandiera, l’elettorato 5 Stelle castiglionese si divida equamente tra Burico, Traica e Nardelli. La parte di sinistra che negli ultimi anni ha votato 5 Stelle per incazzatura e delusione verso il Pd e Renzi, potrebbe tornare all’ovile; la parte più destrorsa di derivazione missina (e ce n’è) potrebbe appoggiare Francesca Traica, mentre una parte potrebbe dare una mano a Nardelli, in ossequio al”patto di governo” con la Lega.

Vedremo. Intanto la pace fatta tra Burico e Meloni esclude anche venti secessionisti delle frazioni al confine con Chiusi (Vaiano, Villastrada e Gioiella) feudo d Meloni. E questo per Matteo Burico, che sulla sponda chiusina ha anche il sostegno del sindaco Bettollini, è certo motivo di tranquillità.

m.l.

 

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