CASTIGLIONE DEL LAGO: FRATELLI D’ITALIA PUNTA SU FRANCESCA TRAICA. DESTRA DIVISA AL PRIMO TURNO. ALESSIO MELONI SFIDA BURICO?
CASTIGLIONE DEL LAGO – A poco più di due mesi all’appuntamento con le urne per le amministrative, a Castiglione del Lago sono già due i candidati a sindaco in campo. Da una parte c’è Matteo Burico che ha vinto le primarie del Pd e sarà appoggiato oltre che dal suo partito anche da Progetto Democratico, da una lista di area cattolico popolare e da una lista della sinistra a sinistra del Pd. Forse anche da una lista “personale” di Burico. Dall’altra per ora c’è invece Francesca Traica, avvocato, 42 anni, con un passato di consigliera di opposizione, per Fratelli d’Italia. Oltre al partito di Giorgia Meloni, Traica avrà anche il sostegno di una lista civica messa in piedi da esponenti della società civile (così hanno affermato i dirigenti di Fratelli d’Italia, annunciando la loro candidata).
Naturalmente la candidatura Traica non esaurisce il quadro del centro destra. Ci sarà probabilmente anche una lista a trazione leghista, magari insieme a Forza Italia. Come candidato sindaco si parla di Paolo Terrosi, portavoce della Lega nel paese lacustre. Nulla si sa invece sulle intenzioni dei 5 Stelle, che sembrano avere poca voglia di presentarsi per non dover poi trovarsi a spiegare un tracollo elettorale rispetto al successo delle politiche 2018. In ogni caso il Movimento grillino che sulla carta dispone di almeno un migliaio di voti, non appoggerà Burico. Più facile, se mai, il centro destra. Centro destra che si presenterà in modalità separata al primo turno, per poi convergere, in caso di ballottaggio sul candidato che andrà allo spareggio.
Burico ovviamente spera di vincere subito e di non dover affrontare il secondo turno, che sarebbe una bella scocciatura. E pure un bel rischio. Spera anche di non dover affrontare – ora che ha ricucito lo strappo con Progetto Democratico, dopo 10 anni – una nuova “concorrenza” nel proprio campo. Alessio Meloni, uno dei due sconfitti alle primarie Pd, e assessore uscente con Batino, non ha digerito benissimo la sconfitta e starebbe meditando se presentarsi in proprio con una lista alternativa e antagonista rispetto a quella di Burico. Ci sarebbe chi lo sta tirando per la giacchetta in tal senso, non solo nella sua roccaforte, ovvero Villastrada, ma anche in altre località del territorio castiglionese. La “diplomazia” del Pd & C. è al lavoro per scongiurare tale eventualità, ma al momento la situazione non è chiara e una lista Meloni non è affatto esclusa. Qualche malumore si è levato anche all’interno di Progetto Democratico, ma non sembrano crepe irreparabili…
Certo, la destra divisa e in ordine sparso potrebbe favorire Burico e il centro sinistra al primo turno. L’ago della bilancia potrebbero essere i già citati voti dei 5 Stelle in libera uscita. E posti sul mercato. Alle politiche 2018 furono quasi 2.000 (1.989 per l’esattezza). Una parte – quella dei delusi e incazzati di sinistra – potrebbe anche tornare all’ovile. Ma una parte può andare ad ingrossare il bacino della Lega, alleato di governo a livello nazionale. Si tratta di capire quale delle due porzioni peserà di più.
m.l.
Nella foto (Umbriajournal): Francesca Traica con Giorgia Meloni