CITTA’ DELLA PIEVE: I CIRCOLI LANCIANO ZINGARETTI, MA IL PD NON C’E’ PIU’
CITTA’ DELLA PIEVE – Mentre in piazza e nei bar circolano i nomi dei possibili candidati sia per il Pd e alleati, sia per l’eventuale listone “tutti contro uno” (sempre che chi e ha lanciato l’idea riesca a metterlo in piedi, cosa non scontata, né facile), dal 17 al 21 gennaio si sono svolti i congressi nei 6 circoli Pd, con votazione sul segretario nazionale del partito.
Hanno partecipato in tutto 68 iscritti. Ha vinto Zingaretti con 29 preferenze. Al secondo posto Martina con 16, poi Giachetti 14, Corallo 3, Boccia e Saladino 0. Tre le schede bianche, nessuna scheda nulla. Votanti 68, voti validi 65.
Nel dettaglio, circolo per circolo, a Città della Pieve centro è finita 7-6 tra Zingaretti e Giachetti, con Martina fermo a 2,Corallo a 1. La componente renziana nel centro storico ha ancora qualche aficionado… Totale partecipanti al voto 16 militanti.
A Moiano invece ha vinto Martina sempre 7-6 su Zingaretti, con Giachetti a 2 e Corallo 1. Più una scheda bianca: 17 votanti.
A Maranzano hanno votato in 2: 1 voto a Zingaretti e una scheda bianca.
Po’ Bandino ha visto prevalere ancora Zingaretti con 7 voti; Dietro, Martina 5, Giachetti 2 e una scheda bianca. Votanti 16.
A Ponticelli hanno votato in 7. E ha vinto Giachetti con 3 preferenze. Zingaretti ne ha prese 2, Martina e Corallo 1 a testa.
Punteggio tennistico invece a San Litardo dove Zingaretti ha battuto 6-1 sia Martina che Giachetti. Votanti 8.
Questi i numeri, che sono numeri piccoli assai. E per il Pd, partito di maggioranza, non è certo un bel segnale. A pochi mesi dalle elezioni comunali, con il partito impegnato nella scelta delle candidature, ha partecipato praticamente un… condominio. Perché 68 persone non possono dirsi espressione di un partito di massa. In nessun circolo i votanti sono arrivati a 20…
Per il Pd è un deprofundis. I voti all’uno o all’altro per la segreteria nazionale, a questo punto sono solo un dettaglio di secondo piano. Quasi ininfluente. L’unico dato che emerge è che non c’è sintonia, come del resto non c’è mai stata, tra il partito del capoluogo e quello della ex Stalingrado dell’Umbria, ovvero Moiano. La roccaforte storica della sinistra. Nella frazione della famosa “Casa del Popolo”, della Bomba fascista del ’74, della cellula Br e di tanti sindaci da Sacco a Fonti, da Giovagnola a Manganello, quei pochi che si sono espressi hanno premiato l’attuale segretario Martina, non il “nuovo che avanza” Zingaretti, indicato da molti come l’unico in grado di riportare il Pd s una strada più marcatamente di sinistra rispetto al recente passato.
I numeri del “congresso nei circoli” sono una fotografia impietosa dello stato del Pd pievese. Uno stato quasi comatoso. Tant’è che il partito non ha nemmeno confermato o smentito le voci e le notizie di stampa sulle possibili candidature. Non ha avuto reazioni, è rimasto silente e assente. Come tutti gli altri, ma per gli altri è più comprensibile. E’ chiaro che stiano tutti aspettando la prima mossa da parte del partito di maggioranza e del sindaco uscente prima di fare le proprie.
Altro dato certificato dal voto dei circoli è che l’onda renziana che nel 2014 portò alla “rottamazione” di Manganello e alla vittoria alle primarie e poi alle elezioni di Fausto Scricciolo, è finita, archiviata, salvo una piccola sacca di resistenza nel centro storico dove si era avvicinata al Pd anche gente di tradizione e cultura politica diversa da quella comunista.
Certo che se nemmeno le elezioni amministrative alle porte fanno salire l’asticella della partecipazione e se nel partito di maggioranza solo una manciata di iscritti si mostra interessata a chi sarà il segretario nazionale, il Pd è veramente ridotto male. O forse molti tra gli stessi militanti hanno archiviato insieme al renzismo anche il Pd nel suo complesso?
Nelle foto: la Casa del Popolo di Moiano.
Da parte dei renziani certamente, ma anche da parecchi altri simpatizzanti dei renziani stessi che sono insieme a tanti altri ben altro che sinistra, quella che ne esce è l’esclamazione: ”Missione Compiuta !”.Adesso probabilmente ci si riorganizzerà velocemente per un altra cosa,che vedrà la partecipazione di una base più larga, ”ripulita” secondo questi dal fantasma della sinistra,che già quasi fantasma era e da parecchio. E’ questione solo di tempo, le avvisaglie non mancano e la ”base più larga” se vogliono sopravvivere al vento che adesso tira è costituita e parte da Calenda per arrivare a Gentiloni ed oltre, che comprenda tutto quanto c’è nel mezzo, dai socialisti agli arbusti del PD ma anche qualche alberello del sottobosco accanto a Forza Italia.In pratica e detto in soldoni la nuova Democrazia Cristiana che si sta per presentare alle porte dell’italia.Questa forse può rappresentare la loro salvezza.Salvezza per modo di dire…. Se chiudo gli occhi mi ritornano le immagini vissute da ragazzino su quella casa del Popolo di Moiano ed alla vita che scorreva accanto ad essa, ai personaggi di Billi Alfredo, Mansueto Cimaroli, Sciarma,Armando Fedeli e tanti altri di cui serbo nell’archivio le notizie, i patemi d’animo delle riunioni e dell’attività politica che come in una fucina si svolgeva continuamente, ed anche i racconti precedenti rifacentesi agli inizi del 900 dei quali mi parlava mio zio Solismo Sacco, per informarmi,per farmi capire quanti sacrifici da parte della gente era costata la partecipazione libera e disinteressa a quel partito che aveva la propria sede in quella Casa del Popolo affinchè non si perdesse la memoria di tutto questo, di tutta questa umanità di questo territorio che ha creduto a certi ideali e che io direttamente ho anche conosciuto.Mi si permetta una riflessione che certamente potrà sembrare sconveniente ed inopportuna per il suo sarcasmo, ma quando si parla di valori e di persone,l’unica cosa fatta bene sarebbe che cercassero un fabbro per rafforzare al cimitero di San Donato la sua tomba con delle sbarre di ferro, perchè se uscisse e si recasse in basso, in quella casa del popolo che vide la costituzione con tanti sacrifici di una forza realmente progressista e presente nella vita sia locale,comunale sia regionale-perchè è stata una delle prime case del popolo dell’Umbria e non lo si dimentichi questo- tutti quanti i responsabili del degrado politico e dell’accettazione supina delle regole del gioco che sono state imposte a partire dalle dirigenze ed accettate supinamente dalla base senza reagire,io credo- come si suol- dire che di fronte a lui ed anche ad altri che adesso sono scomparsi e che hanno speso la propria vita per creare la struttura di cui si parla ma anche e soprattutto l’etica morale e politica che è esistita in quel luogo ”stareb bero bene e spenderebbero poco”…. Mi si perdoni tale pensiero ma non esiste una volta che non passi per Moiano che non pensi a quello che era contenuto nella sua gente ed allo spettacolo triste che esiste oggi. Mi si perdoni ma è più forte di me…..e dirò di più, che da parte delle persone che hanno direttamente contribuito all’accettazione di tale stato accettando l’etica costitutiva di quel partito oggi ridotto ai minimi termini e poi volatizzato, non avrei nessun riguardo a dire alle persone che ne fanno parte,le stesse cose che ho scritto poichè le penso veramente. Questo vuol dire che negli aspetti sostanziali io la pensi diversamente da come la pensano loro e di come sono soggiaciuti a tutto ciò che è arrivato nel tempo.Ma il mio non è davvero come possa sembrare un imbelle romanticismo ma una constatazione della realtà, pari pari di quella che ho sempre immaginato negli ultimi 30 anni che si verificasse.