CASTIGLIONE DEL LAGO: ANCHE ‘PROGETTO DEMOCRATICO’ A FIANCO DI BURICO, SI RICUCE LO STRAPPO A SINISTRA DI 10 ANNI FA?

lunedì 28th, gennaio 2019 / 17:10
CASTIGLIONE DEL LAGO: ANCHE ‘PROGETTO DEMOCRATICO’ A FIANCO DI BURICO, SI RICUCE LO STRAPPO A SINISTRA DI 10 ANNI FA?
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MA NEL PD C’E’ CHI STORCE IL NASO. INTANTO PROSEGUONO GLI INCONTRI PUBBLICI DEI TRE CANDIDATI ALLE PRIMARIE

CASTIGLIONE DEL LAGO – In contemporanea con l’endorsement del sindaco di Chiusi Juri Bettollini (appoggio “pesante” e inusuale di un sindaco di paese confinante), Matteo Burico trova anche un’altra sponda, per nulla scontata alla vigilia. Un altro appoggio inusuale, quanto pesante in termini politici,  più per il futuro a dire il vero che non per la battaglia delle primarie, che si terranno domenica 3 febbraio. Parliamo del sostegno di Progetto Democratico, la formazione nata da una costola del Pd (e il nome con le iniziali P di Progetto e D di Democratico, la dice lunga) che dal 2009 è all’opposizione. Insomma la vecchia “fronda” capeggiata da Fabio Duca che al momento della “scissione” era ancora negli organismi regionali del partito, si dice pronta, così come lo stesso Matteo Burico, “a superare le divisioni nel mondo del progresso e del centrosinistra persistenti dal 2009”. In un comunicato congiunto Burico e il presidente di Progetto Democratico Stefano Nuccioni scrivono che insieme “condividono la necessità di una guida riformatrice, plurale e aperta della nuova Amministrazione Comunale, rinnovata nelle persone, nella metodologia di governo e di rapportarsi con i cittadini, capace di dare risposta alle numerose necessità della comunità per affrontare con rinnovato entusiasmo le sfide del futuro”. 

Sempre nel comunicato si legge che “il candidato Burico, nell’illustrare il suo programma ha espresso apprezzamento per molte delle opinioni e delle proposte che negli anni Progetto Democratico ha avanzato. Su tali specifiche questioni si è dettagliato un protocollo di condivisione. Si è convenuto, in riferimento alla proposta programmatica complessiva, di aggiornarsi per definire indirizzi r impegni di dettaglio. Progetto Democratico ha ritenuto tale impostazione di grande interesse ed utile a rilanciare un’azione politica trasparente che sappia dare nuovo impulso e vigore alle forze che mirano all’emancipazione civile, alla convivenza e al progresso. Indica agli elettori tale candidatura come idonea a superare le divisioni nella condivisione sostanziale delle finalità”.

Con Burico vincente alle primarie, insomma si andrebbe a ricomporre una frattura dolorosa che dura da 10 anni e a rimettere insieme i pezzi del centrosinistra castiglionese. Chiaramente la ricucitura con Progetto Democratico è se non l’unica, di sicuro una delle condizioni essenziali per non perdere le elezioni.

Ma… ma al momento si tratta di un “accordo” tra un candidato alle primarie del Pd e Progetto Democratico, non tra Progetto Democratico e il Pd nel suo complesso. E non è esattamente la stessa cosa.

Il Comunicato congiunto con l’annuncio dell’accordo ha infatti scatenato immediate reazioni, qualcuna positiva, ma molte anche negative. Alcuni esponenti piuttosto in vista del Pd come Margherita Banella o Giovanna Gattobigio sottolineano ad esempio che “gli accordi si fanno tra partiti…” , altri di chiedono cosa farà Progetto Democratico se alla Primarie Pd prevarrà uno degli altri due e cioè Alessio Meloni o Mariella Spadoni, ovvero se l’accordo in tal caso salterà. Cosa questa che vale anche per il sindaco di Chiusi Bettollini.

Anche agli altri due candidati, Meloni e Spadoni la stretta di mano tra Burico e Progetto Democratico è piaciuta meno di un calcio negli stinchi. E pure tra le fila dell’associoazione scissionista nata nel 2009 c’è chi non ha apprezzato né i tempi, né i modi dell’accordo (vedi la consigliera comunale Clarissa Castelletti).

Certo, forse Progetto Democratico avrebbe potuto limitarsi a dire “Con Burico la ricucitura è possibile, ci auguriamo che vinca le Primarie”, lasciando intendere ugualmente l’appoggio all’ex competitor di Batino, ma senza entrare subito con i piedi nel piatto.

Rifondazione Comunista è stata più cauta, in questa fase. Claudio Bianconi fa sapere che “anche al Prc era stato richiesto da alcuni dei candidati alle primarie un incontro per verificare eventuali convergenze programmatiche, ma Rifondazione Comunista ha giustamente declinato gli inviti per non interferire nelle questioni riguardanti un altro partito, peraltro a pochi giorni dal voto…”

Insomma le nubi sul cielo castiglionese non sono del tutto diradate. Chiaro che Progetto Democratico ha voluto marcare la propria presenza e ha anche voluto dire che la ricomposizione della vecchia frattura ci può anche essere, ma su una linea di discontinuità con l’era Batino. Cosa questa più marcata in Matteo Burico che non negli assessori uscenti Meloni e Spadoni che invece, almeno sulla carta rappresentano o possono essere percepiti come elementi di continuità con l’amministrazione uscente.

Intanto però proseguono gli incontri dei singoli candidati (e se Burico ha avuto la presenza di Bettollini domenica 27, Mariella Spadoni, sabato 26 ha avuto al suo fianco il sindaco di Montepulciano e presidente dell’Unione dei Comuni della Valdichiana senese Andrea Rossi). Ma anche Alessio Meloni, che è di Villastrada (che è più Chiusi che Castiglione del Lago)guarda con molta attenzione alla Toscana.

Giovedì 31, presso il Cinema Caporali ci sarà il confronto finale a tre con Burico, Meloni e Spadoni. 

Alessandro Torrini, ex segretario dei Ds ed esponente politico di lungo corso ammette “qualche indesiderato effetto collaterale”, che però – scrive –  “era da mettere nel conto, perché frutto si una contesa vera, tra persone serie e passionali che vogliono affermare i propri convincimenti ed i propri progetti, marcando anche le proprie differenze”.

In effetti, nonostante la corsa preliminare a tre nel Pd, il clima sembra molto diverso da quello del 2009 e del 2014 e il confronto fra i tre candidati  va avanti in termini molto civili e senza veleni e colpi bassi. Almeno fino ad ora.  Negli ultimi giorni è prevedibile che i toni si alzeranno, inevitabilmente. Le differenze di approccio, come dice Torrini, non mancano: più tecnica la Spadoni, più “liberal” e svincolato da schemi di partito Meloni, più strutturato politicamente, ma meno legato ad esperienze amministrative Burico. Dopo il citato accordo con Progetto Democratico, quest’ultimo potrebbe anche presentarsi “in ticket” con Stefano Nuccioni, figura storica della sinistra castigionese non comunista, con esperienze di consiglio comunale e conoscenza della macchina amministrativa alle spalle. Del resto i tickets ci sono anche alle primarie per il segretario nazionale del Pd…

 

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