CITTA’ DELLA PIEVE: LA REGIONE RIAPRE IL PRONTO SOCCORSO. INIZIATIVA PRE-ELETTORALE?
CITTA’ DELLA PIEVE – “Torna il Pronto soccorso”. Dopo le note diatribe tra il Comune di Montegabbione, il Comitato per il Diritto alla Salute Art32, in ultima fase il Comune di Città della Pieve e la Regione finite davanti al Consiglio di Stato, è il sindaco Fausto Scricciolo ad annunciare con un post sul sito del Comune che proprio oggi, 5 dicembre, l’assessore regionale alla sanità Luca Barberini ha firmato una delibera di Giunta che ripristina il servizio. E spiega Scricciolo “la struttura d’emergenza-urgenza dell’ex ospedale Beato Giacomo Villa avrà così le caratteristiche e le dotazioni per rientrare a tutti gli effetti nei parametri del «Pronto Soccorso Avanzato».
Sarà dunque “una postazione in diretto collegamento con la struttura del Santa Maria della Misericordia di Perugia (già Silvestrini, per intenderci, ndr) e del 118 regionale. I dettagli verranno definiti nelle prossime ore ma si tratta ormai di formalità attuative, rispetto ad una decisione definitiva e determinante assunta dai vertici sanitari regionali”.
Il Sindaco pievese saluta con soddisfazione la decisione: «Oggi restituiamo alla Città non solo quelle certezze che faranno sentire i suoi cittadini e i suoi visitatori più al sicuro, ma gli rendiamo dignità e centralità. Questo territorio torna ad avere un Pronto Soccorso e noi amministratori sentiamo di aver fatto tutto quanto era necessario e possibile per rispettare il mandato che quattro anni e mezzo fa ci hanno dato i cittadini. Un risultato che non è certamente frutto di un braccio di ferro tra istituzioni, ma del dialogo e della continua ricerca di possibilità per andare incontro alle esigenze e alle richieste di servizi primari come quello dell’emergenza-urgenza. Perché gli Enti – tutti, e quindi il Comune come la Regione, e come l’Azienda sanitaria regionale – hanno a cuore l’interesse e il bene delle proprie comunità e lavorano seriamente per cercare le soluzioni. Che in questo caso sono arrivate e in tempi anche ragionevoli, se si pensa che si stava attuando un processo grande come la riorganizzazione completa dell’offerta sanitaria nel nostro Comune. Oggi per noi è una giornata importante. Anche di conferme rispetto al nostro operato, che non sarebbe stato tale se il nostro più recente documento sulla sanità non avesse ricevuto il sostegno da tutti i comuni dell’Unione del Trasimeno».
Come funzionerà, in concreto il “Pronto soccorso avanzato” non è ben specificato. Non si capisce bene se sarà solo un “avamposto” dell’ex Silvestrini e dell’ospedale di Castiglione del Lago, o una struttura diversa. Ma la cosa appare quantomeno come un piccolo risarcimento a Città della Pieve e al territorio circostante. Certo, c’è anche chi intravede nella delibera regionale un “contentino” in funzione elettorale, in vista delle amministrative della prossima primavera alla comunità pievese, e in particolare al Pd e ai suoi alleati, in modo che possano presentarsi almeno con questo punto nel pallottoliere. Per Scricciolo potrebbe essere anche il punto decisivo per riproporre la propria candidatura, dopo che il Pd qualche titubanza in camera caritatis l’ha espressa… Vedremo.
Il dubbio che sia una boutade elettorale è legittimo e anche piuttosto giustificato. Ma non tutte le elezioni vengono per nuocere, a volte la vicinanza dell’appuntamento con le urne induce a scelte e decisioni positive e utili per la cittadinanza. Questo potrebbe essere un caso del genere.
Certo, l’ospedale a Città della Pieve non c’è più. E un Pronto Soccorso (avanzato o meno) senza ospedale alle spalle lascia molti punti interrogativi, però, come si suol dire, certe cose è meglio averle che non averle…
E un’altra domanda sorge spontanea: ma se questa doveva essere la soluzione, perché Regione e Asl hanno fatto ricorso contro la sentenza del Tar? Solo per far capire chi comanda?
Per avere una risposta seria dovrebbe entrare in gioco la politica, che però è assente ingiustificata da un bel pezzo e nessuno la vede all’orizzonte.
Hanno fatto meglio i conti e hanno capito che rischiano di perdere Regione e Comune.
Basterà? Staremo a vedere se i cittadini dopo le sceneggiate dei ricorsi abboccano anche stavolta.
Siamo alle comiche….finali.Si sono fatti ricorsi a tutto campo da oarte delle Istituzioni contro il Tar dell’ Umbri a che riapriva il Pronto Soccorso Pievese,fatti spendere migliaia di euro ai cittadini,ed ora come se niente fosse si riapre un “presunto Pronto Soccorso “.Neanche la Napoli del monarchico Lauro del dopoguerra.
Anche a me m’è toccato dare al Comitato qualche euro (volentieri, s’intende!) per il ricorso al Tar.
Poi come cittadino ho pagato per il controricorso della Regione (fatto anche quello coi soldi nostri!) e ora bellamente ci vengono a dire che s’è scherzato.
Sono proprio curioso di vedere come andranno le prossime elezioni amministrative in Regione e al Comune di Città della Pieve.
Un caso di ”Excusatio non petita”……all’arrovescio !